Il cibo, come parte integrante della nostra cultura, è molto più di un semplice nutrimento: è un rituale quotidiano, un oggetto di consumo, un legame culturale e un elemento simbolico. Un aggregatore sociale e un riflettore della nostra identità.
Ma in quanti modi il cibo definisce davvero chi siamo? E come questo rapporto si riflette sul mondo in cui viviamo, tratteggiando scenari futuri? Sono alcune delle domande a cui cerca di dare risposta la seconda edizione di Yeast Photo Festival, che unisce fotografia, cibo e arti visive per ripensare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. L’evento si svolge dal 28 settembre al 12 novembre tra Matino e Lecce, in Salento.
Il festival analizza il cibo come punto d’incontro tra innovazione artistica e tradizione culinaria, tra ecosistema locale e paesaggio globale, per esorcizzare la paura di un futuro climatico apocalittico e indicare nuovi scenari positivi possibili tramite un approccio culturale.
In programma, dibattiti, workshop, tavole rotonde e mostre fotografiche di autori internazionali come Niall McDiarmid, Mario Wezel, Lars Borges & Luzie Kurth.