Ricordate la scena della Grande Bellezza in cui Toni Servillo mollava a letto Isabella Ferrari dichiarando che non aveva più l’età per fare cose che lo annoiavano? Attraversava una piazza Navona notturna e silenziosa, uno dei palcoscenici urbani più belli d’Italia. In quella casa di Palazzo Pamphili ora c’è un piccolo e specialissimo hotel di due camere che si chiama Holy Deer. Era l’appartamento di Papa Innocenzo X, dove incontrava la sua amante Olimpia Pamphili. Sa poco di santità questa storia, ma l’appartamento era tuttavia la cornice di una passione pontificia, con gli affreschi profani di Francesco Allegrini e una rampa progettata dal Borromini per permettere al papa di salire con l’asino bianco fino all’ingresso.
L’appartamento acquistato da Giorgia e Stefano Barbini è stato ristrutturato in meno di un anno, con la collaborazione di tanti piccoli artigiani italiani che fanno a mano pezzi unici e su misura. La scelta dei materiali è stata meticolosamente curata dai proprietari: dalle piastrelle grigio scuro in cotto etrusco alle lastre di travertino per il bagno, dai manichini di velluto alle grucce rivestite in pelle, dal legno antico fuso con l’ottone tramite formula segreta ai materassi fatti da un giovane appassionato che ha studiato quelli svedesi e della casa reale inglese. Il risultato è un sontuoso appartamento di 350 metri quadrati che riassume in sé l’alto artigianato italiano. È una rappresentazione del miglior Made in Italy, con caminetti scolpiti, tavoli di marmo intarsiati, urne antiche, armadi rivestiti fuori in cachemere e dentro in seta.
Come una Wunderkammer barocca, la casa è colma di oggetti che la impreziosiscono, dalle rose del deserto libico ai libri antichi di viaggio, dalle cartoline vintage alle cappelliere d’epoca. C’è però anche il filo conduttore della modernità, con sete e velluti, grandi schermi per guardare Netflix, un bar fornito di vini, liquori e cioccolati italiani, e un pianoforte a coda che suona anche da solo quando Elton John esegue un brano a casa sua a Londra.
I proprietari, Giorgia e Stefano Barbini, sono italiani e vengono dal mondo della moda. Lei, nipote di Gaetano Savini, fondatore di Brioni, era managing retail director di Escada Italia e proprietaria della boutique romana. Stefano è stato amministratore delegato per la maison tedesca in Italia e Francia, dopo aver lavorato per Alberta Ferretti, Moschino, Jean Paul Gaultier e Ozbek. Stanchi di quell’ambiente, i Barbini hanno cambiato vita, trasferendosi con i loro tre bambini in Val Pusteria. Avevano acquistato uno chalet del XVI secolo a San Lorenzo di Sebato, dove hanno fatto il primo Lodge per gli ospiti. Il San Lorenzo Lodge è un hotel atipico, da prenotare in esclusiva, dove gli ospiti possono fare esperienze diverse dalla loro vita quotidiana. Sulle Dolomiti, si mungono le capre e si va a funghi, attività che in molti casi gli ospiti non hanno mai fatto in vita loro. La formula ha riscosso entusiasmo tra gli ospiti, tant’è che i Barbini fanno un nuovo investimento acquistando un catamarano. Scopo della nuova impresa è sempre valorizzare l’Italia, la sua bellezza e la sua ricchezza. Stavolta cambia la prospettiva: guardare l’incantevole penisola dal Mediterraneo fermandosi in piccole baie e insenature.
Ora i tre lodge – in montagna, al mare e a Roma – non solo sono emblema della raffinata ospitalità italiana ma si possono combinare per compiere uno straordinario Grand Tour attuale.