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Tra i vicoli di Cordova

Un weekend d’inverno nell’antica capitale araba dell’Andalusia, tra le stradine e i patii decorati a festa

Un weekend d’inverno nell’antica capitale araba dell’Andalusia, tra le stradine e i patii decorati a festa

di Alessandra Gesuelli

L’ingresso tra le antiche mura di Cordova mette subito a contatto con la grande storia della città. E’ proprio vicino alla statua di Avveroè, il grande scienziato arabo nato qui. Dopo le porte a vetri segue un bel cortile porticato, fresco d’estate e luminosissimo e poi la reception vera e propria, aperta a sua volta da un lato verso l’ingresso principale su Plaza Maimónides e dall’altro verso il patio coperto delle colazioni. L’NH Collection Amistad Cordoba è la base ideale per esplorare il cuore di Cordova per un weekend invernale all’insegna della cultura e del buon cibo. Come molte delle proprietà Collection del gruppo spagnolo NH è ricavata in un antico edificio storico. Un esempio di architettura moresca del XVIII secolo con cortili soleggiati, uno dei quali ospita una piscina. Le camere si affacciano quasi tutte sui cortili e hanno anche delle terrazze per godersi il fresco nelle lunghe estati calde andaluse.

Importante tappa di ogni viaggio in Andalusia, l’antica capitale del regno arabo di Al-Andalus ancora oggi conserva tra le stradine e gli stretti vicoli del centro tutto il suo fascino. Anzi, un’attenta opera di restauro ha restituito alla città e ai visitatori anche tutta la zona del lungo fiume e del ponte romano, con il bel centro visitatori, proprio di fronte. Nonostante le polemiche sul rifacimento della pavimentazione del ponte, il colpo d’occhio al tramonto è davvero notevole. Soprattutto andando in direzione dell’Alcazar de Los Reyes, lungo un pezzo del fiume Guadalquivir. Naturalmente, il monumento che più attira i visitatori a Cordova è la splendida Mezquita-Catedral. L’impianto esterno con le maestose mura e i portali (quello del Perdon, innanzitutto) che conducono al cortile interno, e allo splendido aranceto, e la struttura della sala della preghiera, sono rimaste in gran parte di architettura arabo-andalusa. Gli interventi successivi, dopo la Reconquista, per farne una cattedrale cattolica, hanno invece modificato il profilo dell’edificio e una parte importante dell’interno, spezzando la sequenza infinita di 11 navate e arcate doppie in mattoni e pietra bianca. Nonostante la prospettiva sia stata modificata l’impressione di magnificienza all’ingresso resta intatta. Particolarmente bello è il mihrab in mosaici d’oro.

Una volta visitato l’interno è da fare l’esperienza di salire sull’antico minareto, poi trasformato in campanile, per avere una visione d’insieme del barrio antiguo di Cordova. Molto interessante è anche la Juderia o antico quartiere ebraico. Dopo aver visitato la piccola (e unica) sinagoga rimasta, si cerca tra le stradine la statua dedicata a Maimonides (dietro alla piazza omonima dove è l’NH Collection), filosofo e astronomo della comunità di ebrei sefarditi quando Cordova era dominata dagli arabi. Per assaggiare la cucina tradizionale andalusa si va da El Churrasco, per uno dei migliori churrasco della città e per assaggiare il tipico salomerjo, una versione cremosa del gazpacho con uova e prosciutto. Per uno sguardo più contemporaneo sulla cucina andalusa, c’è  il giovane chef Kisko Garcia e il suo Choco. Nella Juderia, c’è anche un bel centro d’artigianato in una grande casa moresca con patio ed è un indirizzo perfetto per fare shopping di artisti locali. Questo patio, come altri, restano aperti una volta all’anno per la manifestazione Patios de Cordoba, tra le più famose della regione. In gara i patii delle case più belle che si aprono per l’occasione con decorazioni spettacolari vasi e fiori. La versione invernale, più ridotta, dura fino a febbraio.