Europe

A casa degli altri

Arriva in Italia Viz Eat per il social dining. Per viaggiare e mangiare local

Arriva in Italia Viz Eat per il social dining. Per viaggiare e mangiare local

di Alessandra Gesuelli

È il momento delle cene condivise. È l’ora del social eating. Da qualche mese anche in Italia c’è la piattaforma francese Viz Eat che si aggiunge a un panorama di proposte di social dinner cresciuto negli ultimi tre anni, da noi, come in altri paesi del mondo. Viz Eat  promette di essere il nuovo Airbnb delle cene. Basta guardare la grinta della sua co-fondatrice  la parigina Camille Rumani, 26 anni e un bel curriculum di viaggi ed esperienze di vita e lavoro internazionali che insieme al socio e Ceo Jean-Michel Petit, 50 anni, dichiara di voler cambiare le nostre abitudini  “per creare nuove occasioni di incontro e un modo diverso di viaggiare nel mondo”.

Viz Eat, a un anno di vita con 1700 host in 55 paesi, cresce a un bel ritmo anche da noi  con già 400 iscritti tra Milano, Roma, Firenze, Venezia, Napoli. Ora conta di espandersi anche nelle piccole città. Come funziona? Pensate ad Airbnb solo che al posto delle camere, chi è host (il padrone di casa) propone sul suo profilo cene, pranzi o semplici aperitivi, a pagamento. Il prezzo lo decide l’host, l’ospite prenota con Viz Eat e si mangia insieme.  E poi naturalmente, una volta tornati a casa, si possono  pubblicare commenti sull’esperienza. Copertura assicurative e pagamento della cena, sono gestiti  attraverso la piattaforma e Viz Eat ricarica una commissione del 15% sui guest. “Quando vivevo in Cina– ha raccontato Camille Rumani- era così difficile conoscere le persone ma una volta fui invitata a casa di un amico e lì mi si è aperto un mondo, ho capito molto meglio la cultura cinese e quando sono tornata a Parigi e ho incontrato Jean-Michel, abbiamo insieme concordato che quella del mangiare nelle case delle persone ed essere invitati a condividere quei momenti, era l’esperienza più bella da fare in viaggio”. Per offrire cene sulla piattaforma di Viz Eat non bisogna essere chef, basta avere capacità organizzativa e buona accoglienza. Un modo diverso per viaggiare e, in questi ultimi tre mesi di Expo,  per accogliere i tanti turisti a  Milano. Un po’ come essere ambassador di una città. Basti pensare che  Viz Eat è già partner ufficiale dell’ufficio del turismo di Parigi e di Atout France.