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Vita di Slum

Non si butta via nulla a Mathare, Nairobi: dai rifiuti nasce una pentola e per vivere si vendono scope. Una mostra lo racconta

Non si butta via nulla a Mathare, Nairobi, dai rifiuti nasce una pentola, per vivere si vendono scope. Una mostra lo racconta

Di Teresa Scacchi, foto Filippo Romano e Francesco Giusti

Made in Slums è una rassegna di mostre proposte dal Triennale Design Museum, che indagano e raccontano storie di design contemporaneo creato in luoghi molto particolari: le grandi baraccopoli del mondo. La mostra in corso, che termina l’8 dicembre, è dedicata allo slum di Mathare a Nairobi, una delle baraccopoli più grandi del Kenya.

Le  fotografie di Filippo Romano e Francesco Giusti documentano  la capacità incredibile di “crearsi il lavoro”  e l’abilità di auto prodursi gli oggetti di tutti i giorni. In mostra una raccolta di utensili: dalle pentole agli attrezzi di lavoro. Alle pareti le immagini e le storie di chi sopravvive vendendo peluche o scope, reggiseno o intrugli medicinali; mentre i video raccontano i sogni dei ragazzi che vogliono affrancarsi dallo slum, magari cantando, ballando e suonando. Tutti  bravissimi. L’altra faccia della medaglia, una vera piaga sociale, è la produzione a  ritmo continuo di un alcolico potentissimo, il Changaa.

Non si butta via niente a Mathare, il più antico malfamato slum di Nairobi, un posto in cui vivono mezzo milione di persone e dove anche i rifiuti di una discarica, se accostati a una buona dose di genialità, possono diventare preziosi strumenti per la vita di tutti i giorni.

La mostra, che prende spunto dal progetto di cooperazione svolto dall’Ong Liveinslums in Kenya, ha coinvolto, fra gli altri, il designer Francesco Faccin che ha selezionato i vari oggetti.

Made in slums
fino all’8 dicembre alla Triennale di Milano,
viale Alemagna 6, Milano
tel. +39 02 724341

Made in Slums è una rassegna di mostre proposte dal Triennale Design Museum, che indagano e raccontano storie di design contemporaneo creato in luoghi speciali e particolari: le grandi baraccopoli del mondo. La mostra in corso che termina l’8 dicembre è dedicata allo slum di Mathare a Nairobi, una delle baraccopoli più grandi del Kenya.

Interessanti le  fotografie di Filippo Romano e Francesco Giusti che presentano la capacità di “crearsi il lavoro”  e l’abilità di auto prodursi gli oggetti di tutti i giorni. In mostra una raccolta di utensili: dalle pentole agli attrezzi di lavoro. Alle pareti le immagini e le storie di chi sopravvive vendendo peluche o scope; mentre i video raccontano i sogni dei ragazzi che vogliono affrancarsi dallo slum, cantando, ballando e suonando, e sono bravissimi,  e il lavoro a ritmo continuo per la distillazione di un alcolico potentissimo, il Changaa.

Non si butta via niente a Mathare, il più antico malfamato slum di Nairobi, un posto in cui vivono mezzo milione di persone e dove anche i rifiuti di una discarica, se accostati a una buona dose di genialità, possono diventare preziosi strumenti per la vita di tutti i giorni.

La mostra, che prende spunto dal progetto di cooperazione svolto dall’Ong Liveinslums in Kenya, ha coinvolto, fra gli altri, il designer Francesco Faccin che ha selezionato i vari oggetti.

Made in slums, fino all’8 dicembre alla Triennale di Milano,
Viale Alemagna, 6, 20121. Milano
T. +39.02.724341