
Reggia di Venaria, palazzina di caccia di Stupinigi, castello della Manta, castello di Grinzane Cavour, castello di Govone, castello di Serralunga d’Alba, castello di Masino, castello di Racconigi… L’elenco potrebbe continuare a lungo perché il Piemonte è una Regione ricchissima di residenze nobiliari, molte delle quali in buone condizioni e visitabili dal pubblico, e altre, meno note, condannate invece alla rovina e all’oblio. Per fortuna, tra queste ultime, non tutte sono destinate a una fine ingloriosa, seppellite da rovi e rifiuti, grazie a iniziative imprenditoriali illuminate e innovative.

Ottimo esempio in questo senso è Vistaterra, un nuovo polo turistico agricolo ed economico a Parella (TO), nel cuore del Canavese a circa 6 km da Ivrea, costituito appunto da un castello, quello di San Martino (XII secolo), da un ampio parco nobiliare, da un antico vigneto di Erbaluce di Caluso – un vitigno autoctono DOCG – e dai Vivai canavesani, creati nel secondo dopoguerra per iniziativa di Adriano Olivetti, industriale illuminato che negli anni ’50 proprio da queste parti promosse lo sviluppo della comunità locale creando strutture sociali e culturali e insediamenti produttivi perfettamente integrati nel territorio.

Il progetto Vistaterra è inziato nel 2011 con l’acquisto all’asta da parte del gruppo Manital, solution provider specializzato nella progettazione, gestione ed erogazione di servizi di facility management, del maniero di San Martino, divenuto fatiscente dopo anni di abbandono, con l’obiettivo di restaurarlo completamente, nel rispetto dei vincoli della Soprintendenza per i beni artistici e storici del Piemonte, e di insediarvi attività in grado di valorizzarne l’architettura originaria, ovvero camere alberghiere di charme, ristoranti e spazi per eventi e cerimonie.

Inoltre, fatto molto importante, riprendendo il pensiero di Adriano Olivetti e l’esperienza della fabbrica Olivetti a Ivrea, Vistaterra si è assunta l’impegno di ridistribuire parte del valore generato sotto forma di servizi utili allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali. In altre parole, lo scopo principale di tutta l’operazione è quello di fare sistema attraverso la creazione di una rete di collaborazioni e sinergie che coinvolga la produzione di eccellenza locale dando corpo e visibilità all’offerta turistica del Canavese, le cui potenzialità sono ancora in parte inespresse, rilanciandone il patrimonio naturale, culturale, antropico e storico.

Così, a lavori ultimati – per il momento a Vistaterra sono attivi una residenza di charme, la ristorazione gourmet, un’enoteca, botteghe con prodotti locali, ovvero cioccolato, eccellenze agroalimentari e cosmetici artgianali – gli ospiti avranno a disposizione altri servizi sostenibili e luoghi esperienziali tra i quali una Spa, serre per la sperimentazione agricola, un biolago balneabile a fitodepurazione, laboratori artigiani e orti dedicati alle produzioni agricole a chilometro zero, concepiti come veri e proprie stazioni sperimentali a cielo aperto.

Tornando al presente, il progetto Vistaterra, seppur incompleto, parla da sé: una struttura volutamente understatement, ma raffinatissima fin nei minini particolari, ben lontana dalla superficialità del turismo usa-e-getta: l’utilizzo di tecniche innovative, sostenibili e poco invasive durante i lavori di restauro, ha infatti permesso la conservazione dell’architettura e dei materiali originali della dimora gentilizia, incluse le decorazioni pittoriche di epoca seicentesca, assicurando al tempo stesso finiture moderne, tecnologie e total comfort per gli ospiti. Caratteristiche che accomunano le camere deluxe (circa 40 metri quadrati di superficie) e le suite View e Castle (oltre 80 metri quadrati l’una, con vista spettacolare sul parco di Vistaterra, la Serra di Ivrea e il borgo di Colleretto Giacosa; più di 140 l’altra).

Per quel che riguarda l’offerta culinaria, allo stato attuale sono aperti al pubblico il ristorante Alessio I, il caffè Alla lettera e l’enoteca Alle volte. Il primo propone preparazioni dello chef Raffaele Cerrato, contemporanee e creative, però attente alla valorizzazione dei prodotti del territorio e rispettose della tradizione. Molto suggestiva la cucina a vista nella quale la brigata opera: un modernissimo cubo trasperente, collocato in uno splendido salone affrescato.

Per quel che riguarda il caffè Alla lettera, è il luogo ideale per chi desidera un’alimentazione sana e veloce, ma gustosa: un’offerta disponbile a partire dalla prima colazione per continuare col pranzo e il brunch domenicale, senza dimenticare la cena preceduta dall’aperitivo, con cocktail speciali creati da una giovane barwoman.

Situata nelle antiche cantine del castello, l’enoteca alle Volte è un ambiente infornale, con archi di mattoni a vista, dove si gusta un menu ispirato alla tradizione canavese accompagnato da un’ampia selezione di vini: si può scegliere tra più di 350 etichette, tra le migliori del territorio nazionale, immediatamente visibili visto che sono disposte secondo il criterio della divisione regionale.

Per quanto riguarda l’intrattenimento, Vistaterra terra propone incontri letterari, degustazioni, lezioni di cucina con lo chef, laboratori e mercatini od occasioni di sport e benessere, per esempio corsi di pilates, giornate in e-bike alla scoperta del territorio, soft rafting lungo il corso del fiume Dora o riposanti giri su un calesse trainato dai cavalli.
Per informazioni: www.vistaterra.it
