HOSPITALITY

Villa Reale Marlia

La più prestigiosa delle ville monumentali lucchesi diventa un hotel extra lusso per il marchio Lionard

La più prestigiosa delle ville monumentali lucchesi diventa un hotel extra lusso per il marchio Lionard

Di Redazione Roma

Villa Reale di Marlia proprietà di 18.000 mq sarà trasformata in un hotel extra lusso. Nel parco di 19 ettari sono ancora conservati i giardini seicenteschi tra cui il magnifico Teatro di Verzura, dove Paganini suonava nelle notti d’estate per la principessa Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone.

Villa Reale di Marlia è la più celebre delle ville storiche lucchesi, che è stata venduta dalla LIONARD Luxury Real Estate. E’ stata acquistata da una coppia residente in Svizzera che dopo averla restaurata ad arte, sotto la tutela della Soprintendenza, vi aprirà un hotel da sogno che mira a diventare uno dei primi extra lusso in Italia.

Tra le più importanti dimore storiche italiane, Villa Reale di Marlia fa parte delle “Ville monumentali lucchesi” costruite a partire dal XV secolo, nella campagna nei dintorni di Lucca, da ricchi banchieri e mercanti di seta. A renderla celebre fu Elisa Bonaparte Baciocchi, incoronata dal fratello Napoleone principessa di Lucca e Piombino e granduchessa di Toscana, che nel 1806 acquistò la Villa di Marlia e quella adiacente del Vescovo facendone un’unica proprietà. Gli interni degli edifici si estendono per un totale di 18.000 mq. Tra le numerose stanze della villa, la grande sala da ballo dove la principessa Elisa teneva memorabili feste, a cui partecipava anche il grande violinista Niccolò Paganini come “direttore di orchestra”. Si sussurrò di una relazione amorosa tra i due. La villa ha un parco di 19 ettari in stile inglese con parti originali seicentesche che Elisa pur intervenendo sul giardino in linea con il gusto del tempo, lasciò intatte e che sono state conservate fino ad oggi: il Teatro dell’acqua, il Giardino dei limoni, la Peschiera, la Grotta di Pan e la gemma più preziosa, il Teatro di Verzura realizzato nel 1652: un vero e proprio teatro all’aperto, con pareti di siepi di tasso e le statue in terracotta dei personaggi della Commedia dell’Arte.

Dopo la caduta di Napoleone, Elisa abbandonò la villa di Marlia che divenne proprietà dei duchi di Parma e poi degli Asburgo Lorena. Con l’Unità d’Italia passò a Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d’Italia, che la cedette al principe Carlo di Borbone, diseredato per aver sposato una donna non di sangue reale, l’irlandese Penelope Smith Ballynatray. Alla loro morte (sono seppelliti nella cappella del Parco), la villa passò al figlio, conosciuto come il “Principe Matto” per l’ossessione religiosa e il comportamento eccentrico, che morì nel 1918. Per pagare i debiti, la Villa fu messa in vendita: i beni mobili andarono all’asta e molti alberi del parco furono abbattuti per farne legname. La villa, caduta in abbandono, fu acquistata nel 1924 dai conti Pecci Blunt (contessa Anna Laetitia Pecci e il banchiere newyorkese Cecil Blumenthal, abbreviato in Blunt, genitori degli ultimi proprietari) riuscendo, appena in tempo, a salvarla dalla distruzione.

Per informazioni:
www.lionard.it/pressarea/2015/venduta-villa-reale.