Il 19 settembre, con una cerimonia a Guildhall, sede dell’antico municipio di Londra, sono stati annunciati i migliori hotel del mondo selezionati da The World’s 50 Best Hotels. Cinquanta alberghi e rosort di indubbio fascino e bellezza in alcuni dei posti più belli del mondo.
Il primo posto va a Villa Passalacqua, che porta con sé sul podio il Lago di Como e l’Italia in generale come esempi della migliore ospitalità a livello globale. Il nostro Paese ha infatti altri quattro emblemi di accoglienza nelle prime 21 posizioni: il Four Seasons di Firenze (al 9° posto), il glorioso Aman Venice (al 14°) Le Sirenuse di Positano e Borgo Egnazia in Valle d’Itria.
«Con tante strutture favolose al mondo, questa vittoria ci stupisce. Ma ci fa capire che c’è spazio per le realtà piccole e indipendenti. Ormai da un hotel non ci si aspetta solo una bella stanza, ma di vivere un’esperienza», dice Valentina De Santis, proprietaria di Villa Passalacqua. «L’ospitalità non è solo un business, ma un’incredibile attività di relazioni umane. E vedere il nostro team commosso e felice per questo risultato inatteso non fa che accrescere la nostra passione». Con questo progetto, i De Santis, già proprietari del Grand Hotel Tremezzo sul lago e dell’Hilton di Como, volevano creare qualcosa di diverso dal solito hotel e quando hanno comprato la villa qualche anno fa, hanno pensato di ricreare l’atmosfera di una casa di villeggiatura, motivo per cui era stata costruita nel 1787. «Vorremmo che gli ospiti si sentissero a casa. Che si sentano liberi di andare in cucina e chiedere al nostro cuoco di cucinare qualcosa in particolare per loro. Che vadano a prendere le uova nel pollaio o che si riposino nei nostri giardini».
Torniamo alla lista. L’Europa è prima per numero di hotel nominati nella lista, 21, seguita dall’Asia con 18 e dall’America del nord con 6, dall’Africa con 3 e uno, a San Paolo, in Sud America. L’unico in Oceania, il Calile, si trova a Brisbane, non una delle zone più famose dell’Australia, che merita però considerazione in un viaggio agli antipodi, soprattutto ora con questo piccolo albergo di famiglia nato da un’attività di ristorazione e design. A parte questo piccolo hotel e The Lodge at Blue Sky, in Utah, la maggior parte degli hotel sono in zone molto note all’alto turismo internazionale, da Londra a Parigi, da New York a Tokyo e Bangkok, dalla Costa Azzurra alle Maldive.
In generale, gli alberghi scelti sono in destinazioni turistiche note, ma sempre interessanti, e sono ambasciatori della cultura e delle tradizioni locali, sia per il servizio che offrono che per le esperienze che propongono, sempre legate al territorio. Nella lista è rappresentato un mix di piccoli alberghi indipendenti e hotel dei grandi gruppi. Pesano però alcune assenze eccellenti, alberghi che non dovrebbero mancare in una panoramica globale, come Belmond, Rocco Forte, Luxury Collection che hanno nei propri portfolio alcuni monumenti dell’ospitalità. Poche invece le sorprese tra le insegne vincitrici dell’ambito titolo. Tra i soliti noti (per chi si occupa di hotellerie) c’è chi ha intrapreso strategie di comunicazione capillari entrando nelle grazie dei 580 misteriosi votanti.
Alcuni degli hotel in lista hanno ricevuto anche dei riconoscimenti speciali. Tra questi, il premio Eco Hotel va al Singita Lodges, nel Parco nazionale di Kruger, uno dei tre alberghi africani, insieme a La Mamounia e al Royal Mansour, entrambi a Marrakech ed entrambi di proprietà del re del Marocco, insolita coincidenza che vale però come incoraggiamento per una rapita ripresa del turismo nel Paese colpito dal devastante terremoto dello scorso 8 settembre. Il Best New Hotel Award va al Capella Bangkok, che ha aperto in piena pandemia da Covid 19, nel maggio 2021. Mentre l’Art of Hospitality Award va al Gleneagles, lo storico golf resort nella campagna scozzese.
Quanto al metodo di votazione, segue quello dei migliori ristoranti e bar di The World’s 50 Best, consolidato da oltre 20 anni di attività. Gli hotel non possono candidarsi, né pagare per entrare nella lista. Invece, come scritto sul regolamento pubblicato sul sito di The World’s 50 Best, ogni giudice ha indicato liberamente sette alberghi, senza limiti di categoria o geografici, basandosi solo sulla propria esperienza sul posto negli ultimi 24 mesi. L’obiettivo è ricevere pareri spassionati di esperti di hotellerie per creare una lista affidabile, che possa diventare un punto di riferimento a livello globale, la prima di questo genere, per viaggiatori alla ricerca di luoghi eleganti, rappresentativi dei luoghi in cui si trovano.
La lista dei 50 hotel più belli del mondo
1 Passalacqua, Moltrasio (Lago di Como)
2 Rosewood Hong Kong
3 Four Seasons Bangkok at Chao Phraya River
4 The Upper House, Hong Kong
5 Aman Tokyo
6 La Mamounia, Marrakech
7 Soneva Fushi, Maldive
8 One&Only Mandarina, Puerto Vallarta
9 Four Seasons Firenze
10 Mandarin Oriental Bangkok
11 Capella Bangkok
12 The Calile, Brisbane
13 Chablé Yucatán, Chocholá
14 Aman Venice
15 Singita Lodges, Kruger National Park
16 Claridge’s, Londra
17 Raffles Singapore
18 Nihi Sumba, Wanokaka
19 Hotel Esencia, Tulum
20 Le Sirenuse, Positano
21 Borgo Egnazia, Savelletri
22 The Connaught, Londra
23 Royal Mansour, Marrakech
24 Four Seasons Madrid
25 Aman New York
26 The Maybourne Riviera, Roquebrune-Cap-Martin
27 Rosewood São Paulo, São Paulo
28 Capella Singapore
29 Le Bristol, Parigi
30 Park Hyatt Kyoto
31 La Réserve, Parigi
32 Gleneagles, Auchterarder
33 Hotel Du Cap-Eden-Roc, Antibes
34 Cheval Blanc, Parigi
35Four Seasons Astir Palace, Atene
36 Soneva Jani, Maldive
37 The Newt, Bruton
38 Amangalla, Galle
39 Hoshinoya Tokyo, Tokyo
40 Desa Potato Head, Seminyak
41 Eden Rock, St. Barths
42 The Siam, Bangkok
43 Badrutt’s Palace, St. Moritz
44 Atlantis The Royal, Dubai
45 The Oberoi Amarvilas, Agra
46 NoMad London, Londra
47 The Savoy, Londra
48 Equinox New York
49 Six Senses Ibiza, Portinatx
50 Hôtel de Crillon, Parigi