
“Un tempo lungo il fiume Qingshui vivevano decine di ragazze miao, belle, intelligenti e laboriose, a cui non mancavano né abiti né cibo. Però erano lontane da altri centri abitati, e i ragazzi scarseggiavano, per cui le fanciulle non trovavano facilmente marito. Organizzarono allora una grande festa e un lauto banchetto invitando i ragazzi miao dei villaggi intorno. Il giorno del pranzo arrivarono molti ragazzi, anche da molto lontano: cantarono, danzarono, suonarono il lusheng, una sorta di flauto di bambù, e organizzarono combattimenti tra buoi e regate sul fiume. Tutti trascorsero la giornata in allegria. Al momento del saluto le ragazze avvolsero del riso glutinoso e colorato in fazzoletti da loro ricamati, donandoli ai ragazzi preferiti. Questi ultimi, molto contenti, tornarono al villaggio delle ragazze dopo alcuni giorni con la scusa di restituire i fazzoletti e portando alle ragazze doni di ringraziamento. Così i giovani si scambiarono ripetute visite e fino a chiederle in spose.”
È così che a Taijiang, nel Guizhou, una provincia poco conosciuta della Cina del sud, è nata la Festa delle Sorelle, una tradizione che si celebra il 15° giorno del terzo mese lunare – l’11 aprile, nel 2017 – ed è ancora oggi l’occasione per i giovani di trovare l’amore. Per tre giorni il lungofiume di Taijiang è affollatissimo di gente, e tra loro fanciulle eleganti con abiti ricamati, gioielli d’argento che possono raggiungere il peso di 10 kg, tra copricapo, bracciali e collane. Secondo i Miao tali oggetti preziosi non sono solo simbolo di ricchezza ma talismani fortunati, poiché l’argento rappresenta la luce con la quale scacciare lo spirito oscuro del male. Le famiglie Miao cominciano a preparare il corredo per la festa delle sorelle appena nate, in vista delle nozze.
Maurizio Levi, tour operator che organizza viaggi in zone remote e poco turistiche, propone un itinerario nelle province di Fujiàn e Guizhou che parte il 4 aprile 2017. Dalla lussureggiante costa tropicale del Fujiàn si passa al suo aspro entroterra, dove le popolazioni hakka costruirono gli sbalorditivi tulòu, i primitivi edifici circolari in terra battuta per difendersi da banditi e animali. Nel Guizhou, invece, il paesaggio cambia radicalmente: coltivazioni a terrazza che si estendono sulle pendici di ondulate montagne e verdi altopiani punteggiati da frastagliate formazioni carsiche. In questo pittoresco contesto rurale vivono numerose minoranze etniche, fra cui i Miao e i Dong. Un tripudio di colori, suoni e profumi che farà ricordare per sempre questo angolo di vecchia Cina che sta scomparendo.
I viaggi di Maurizio Levi
Data di partenza: 4 aprile 2017
Quota: da € 3.650 con accompagnatore dall’Italia