
Cos’è il metaverso? Se chiedete ai vostri figli, lo sanno meglio di voi: giocano su Roblox con uno dei giochi creati dagli utenti, girano per spazi virtuali con il loro Avatar, e speriamo che non comprino un terreno virtuale su Sandbox coi vostri soldi. Anzi con le vostre criptovalute…. In ogni caso sanno benissimo che non c’è un solo metaverso, ma tanti metaversi, ognuno per scopi, mercati, utenti differenti.
Se invece parlate con gli esperti, possono solo dirvi che sarà il futuro, la fase tre del web che da passivo (informarsi) a interattivo (connettersi sui social) sta diventando immersivo. Un trend che non si può arrestare, ma che nessuno sa come evolverà. Ma vi diranno anche che in questa fase non si può che stare a osservare quello che sta succedendo. Dai brand di lusso, primo fra tutti Gucci che ha interagito con i suoi clienti in tutti i metaversi, alla prima sfilata virtuale su Decentraland a fine marzo, il mondo della moda è stato il primo a sperimentare questo nuovo universo. Ora sapere che successo ha avuto il bar di Heineken lanciato su Decentraland per presentare la sua nuova birra Silver non è dato sapere, perché bisogna tener conto che sul metaverso si possono utilizzare solo tre sensi, ma il gusto e l’olfatto, parte integrante di un’esperienza, restano esclusi. Come strumento di comunicazione è senz’altro potentissimo, anche se poi si è passati al lancio fisico ai Dazi dell’Arco della Pace. Gli esperti assicurano che è The Place to Be.
Per incontri di lavoro e conferenze sarà un’implementazione dei meeting virtuali cui siamo ormai abituati, e al posto di una triste sala riunioni si potrà moderare un incontro da un salotto bellissimo o da una location esclusiva. A parte questo, per ora non sono emersi elementi molto migliori di quelli già escogitati per gli eventi ibridi. I travel designer e i tour operator lo accolgono invece con interesse: quelli da noi intervistati durante l’evento Essence of Luxury di Serandipians, lo scorso marzo a Marbella , pensano che poter mostrare un luogo, un albergo o un’esperienza ai propri clienti lo renderà molto più attraente grazie alle tre dimensioni.

Nel frattempo, Seoul ha annunciato che nel 2023 sarà la prima città al mondo sul metaverso, creando la sua gemella virtuale con tanto di musei, uffici comunali e monumenti da visitare. Tokyo invece ha creato Shin-Akihabara, la 31esima fermata (virtuale) della linea metropolitana Yamanote, che non a caso riproduce la stazione del quartiere di Akihabara, internazionalmente noto come vetrina delle ultime tecnologie e della cultura delle anime e dei videogames. Un monumento ottocentesco, invece, l’Arco della Pace di Milano, è stato il primo a essere stato trasformato dal collettivo di artisti Ouchhh di Instanbul in un’opera d’arte immersiva, AI Dataportal Arch of Light.
Un altro aspetto interessante nel campo del turismo potrebbe essere quello di permettere di visitare destinazioni lontane in maniera più coinvolgente anche a chi non ha i mezzi economici per andarci o a chi ha delle disabilità gravi, e questo è sicuramente un aspetto da non sottovalutare, con una valenza etica in un mondo più che altro speculativo.
Anche se, a mio parere personale, la veste grafica – se così si può chiamare – non è ancora all’altezza delle aspettative, con quel look adolescenziale che ricorda tanto i videogiochi per ragazzi.
Non è sexy, insomma. E questo limita il suo impatto.
Per ora.