
Terra di sentieri
Dall’abitato di Casere (1.582 m) è possibile raggiungere la cima della Vetta d’Italia (2.866 m), considerata il punto più a nord del Bel Paese, attraverso un itinerario per escursionisti esperti lungo circa 20 km e con un dislivello positivo di 1.280 metri. È solo uno degli innumerevoli percorsi di varie difficoltà che attraversano i paesaggi della Valle Aurina e compongono una fitta rete di 850 km di tracciati a stretto contatto con la natura.

Acqua a volontà
Le tre cascate di Riva di Tures si trovano nel Parco Naturale delle Vedrette di Ries-Aurina e offrono uno spettacolo naturale straordinario: sono visibili attraverso il Sentiero di San Francesco e rappresentano uno degli elementi che più contraddistingue questo territorio, l’acqua. La valle, infatti, ospita nel complesso 10 cascate, il primo laghetto balneabile dell’Alto Adige, 35 laghi di montagna e ben 120 sorgenti di acqua potabile.

Malghe e rifugi
Collocato a 3.030 m di quota al confine con l’Austria, il Rifugio Sasso Nero è un edificio dalla forma a torre incastonato nella roccia che appare mutevole a seconda del punto di osservazione. La sua facciata in rame, modellata e plasmata dalle stagioni e dagli agenti atmosferici si inserisce in perfetta armonia con il paesaggio. Dall’avanguardia alla tradizione, l’architettura in Valle Aurina si esprime tra 164 malghe e 7 rifugi.

Un tuffo nella foresta
Vero e proprio polmone verde, dove il traffico di passaggio è molto limitato, la Valle Aurina ospita foreste rigogliose che si estendono anche all’interno dei 31.500 ettari di parco naturale. Un patrimonio boschivo che garantisce un’aria incontaminata benefica sia per il corpo che per la mente. È il luogo ideale per praticare il forest bathing, ascoltando il respiro profondo degli alberi e facendo il pieno di forza vitale prima di tornare in città.

Sapori autentici
Presidio Slow Food, il Graukäse della Valle Aurina (formaggio grigio) è un particolare formaggio senza crosta prodotto nei caseifici della Valle Aurina secondo un metodo tradizionale: il latte appena munto viene scremato, la panna viene utilizzata per fare il burro, mentre il latte magro avanzato inacidisce e le proteine coagulano in superfice; il coagulo così ottenuto viene riscaldato e salato e il risultato di questo “caglio primordiale” è il Graukäse. Un prodotto antico, in passato considerato una pietanza povera, oggi molto apprezzato e utilizzato anche nell’alta cucina per il suo gusto e il basso contenuto di grassi, lattosio e colesterolo.

Per info: Valle Aurina