C’è aria di crisi? Ecco una ragione in più per visitare la città spagnola che non ha perso monumenti, appuntamenti e buon umore
Di Gianfranco Podestà, foto di Gianmario Marras
Venti secoli di storia intensa che hanno visto visigoti, arabi (per oltre cinquecento anni) e re cattolici, fino alla costituzione della Spagna contemporanea. Risultato: una città moderna, accogliente, piena di iniziative culturali, vivace e operosa, e davvero costruita a misura di turista, che piace e non delude alla faccia della crisi. Anche in tempi di magra il flusso di visitatori è in costante ascesa, un successo che dipende da molti fattori. Durante tutto l’anno eventi e manifestazioni riempiono le strade, i teatri, e le tante strutture d’avanguardia create negli ultimi anni. Fiore all’occhiello è senza dubbio la Città delle Arti e della Scienza un complesso progettato dall’archistar valenciano Santiago Calatrava, che riunisce edifici dal disegno ardito e originalissimo, come l’Hemisferic, il Museo della scienza principe Filipe, l’Agora e, estrema delizia di grandi e piccini, l’acquario più grande d’Europa (l’Oceanogràfic). Il complesso si trova presso l’enorme polmone verde creato a partire dagli anni Sessanta nel letto del fiume Turia, deviato a causa delle ricorrenti e devastanti inondazioni. Oggi questo serpentone fronzuto percorre magnificamente la città, e ospita parchi, impianti sportivi, giardini, e una pista ciclabile per poterlo percorrere quasi fino al mare. Proprio il mare è stata un’altra chiave per il rilancio di Valencia, con la disputa dell’America’s cup nel 2007 e 2010: ristrutturazione del porto turistico, valorizzazione delle spiagge di città (tutte libere e accessibili e oggi bandiera blu), potenziamento dei trasporti urbani e suburbani, costruzione di un autodromo.
Quattro linee metropolitane collegano strategicamente i quartieri, dall’aeroporto al litorale, e reti ferroviarie veloci consentono di raggiungere Madrid in meno di due ore. Una tourist card di durata variabile permette di utilizzare i mezzi pubblici liberamente, e dà diritto a ingressi gratuiti o scontati. Questa la Valencia moderna, sede fissa dei campionati mondiali di motociclismo e Formula uno. Gli oltre 8000 locali, tra bar, ristoranti, discoteche e la facilità di vivere la città (fra le più sicure d’Europa) sono un motivo ulteriore che richiama tantissimi giovani da ogni Paese. E per chi ama mangiare bene, cucina tradizionale e nuove tendenze prosperano, certificate dalla sola, autentica, paella. Parchi a tema, un fantastico Bioparco, e un sistema economico e capillare di bike sharing sono l’ideale per famiglie.
Nessun problema per il soggiorno: dai piccoli graziosi alberghi nel centro storico agli hotel stellati extra lusso, sempre a prezzi interessanti, qualunque esigenza e portafoglio saranno soddisfatti. Last but not least, il prezzo dei taxi: quasi la metà rispetto all’Italia. L’estate prosegue intensa e caliente con le iniziative di agosto e settembre. Eccezionalmente l’Oceanogràfic sarà aperto anche dalle 20 a mezzanotte, presentando tra l’altro uno spettacolo di nuoto sincronizzato con i delfini, tra musica e luci (fino al 31 agosto). Intenso settembre, con la Valencia fashion week, in cui sfilano le firme più interessanti del panorama spagnolo (dal 12 al 15), la Feria de la Tapa, dedicato agli stuzzichini tradizionali famosi nel mondo, il Festival de la Zarzuela, l’originale interpretazione spagnola della lirica, passionale e romantica.
Quindi nonostante la regione di Valencia abbia chiesto sostegno finanziario al governo centrale per ripagare il proprio debito, le strutture turistiche e l’indole innata per il bien vivre e il divertimento fanno di Valencia una meta perfetta per qualche giorno di vacanza in quest’estate di crisi europea. E poi, come dicono Gian Antonio Stella e Giancarlo Rizzo per l’Italia, chissà che anche la Spagna non possa e non debba in futuro campare di turismo?
Info
www.turisvalencia.es
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