Europe

Un’estate in bici

La prossima sarà una stagione bike-friendly: nuovi anelli, percorsi suggeriti dai campioni, guide e alberghi attrezzati

A cura di Sara Magro, foto di Gianmario Marras

Il cicloturismo non è esattamente una nuova forma di turismo, eppure il manuale Nuovi Turismi (Morellini Editore, marzo 2011) lo annovera tra i modi più à la page di viaggiare. Alla relativa voce, scrive Mario Gerosa, co-autore del testo: «In realtà è un evergreen da parecchi decenni. Però va sempre di moda, è capace di rinnovarsi senza sosta, non stufa mai e riesce sempre a sfoderare qualche novità che lo rende l’attività più trendy del momento. Innanzitutto, col passare del tempo il cicloturismo si è perfezionato, diventando sempre più tecnico e raffinato, facendo dimenticare le scampagnate stile anni ’50 a favore di un modello più cool». E soprattutto più alla portata di tutti, aggiungiamo. Ormai non c’è città turistica che si rispetti che non proponga itinerari in bici, e non è raro che i punti di noleggio, impreparati alla crescente richiesta, si trovino sforniti. A parte i servizi di bike sharing delle capitali, sempre disponibili, nelle piccole località è bene prenotare almeno il giorno prima del giro.

La vacanza in bici è ecologica, sostenibile, salubre, mantiene in forma e non teme l’alta stagione: nei punti di noleggio non si fanno file troppo lunghe e sui percorsi non c’è mai traffico. Anche perché sono aumentate le destinazioni. Insomma le vacanze in bici sono una tendenza conclamata per l’estate 2011. E si va dalla gita fuori porta di mezza giornata al viaggio sull’arco alpino, fino a toccare vari Paesi d’Europa. Il Trentino Alto Adige, (il nuovo anello Garda-Sarca, i percorsi scelti dai campioni trentini Simoni e Debertolis), la Francia, la Svizzera, i Paesi Bassi, l’Austria (Stiria, percorsi in E-bike) sono tutte destinazioni bike friendly che abbinano percorsi e anelli per le due ruote (anche mountain bike e bici con pedalata assistita) a tappe enogastronomiche, alle terme, ai bike hotel, cioè alberghi (molti si trovano sul sito www.italybikehotels.it) che offrono servizi ad hoc: deposito per le biciclette, un’officina per la manutenzione, guide, mappe e itinerari, lavanderia per l’abbigliamento tecnico e meni adeguati con prodotti vitaminici e bevande energizzanti.

La fantasia dei ciclisti e dei tour operator non conosce limiti e le proposte non si contano. Due ruote nel vento ha in catalogo, tra l’altro, gite di 10 giorni  in Messico, con 230 chilometri da percorrere a piedi e in canoa, ma soprattutto in bici e in mountain bike. Verde Natura organizza vacanze in bicicletta con vari livelli di difficoltà: si può pedalare lungo il Danubio o tra le foreste della Bulgaria. Poi ci sono gli operatori specializzati, come Dolcevita che passa in rassegna la Sardegna dall’entroterra nuragico fino alle spiagge più belle, e chi organizza spedizioni dall’altro capo del mondo (l’Australia) per cimentarsi sui percorsi del Giro d’Italia, del Tour de France e del Vuelta Espana come (Top Bike Tours).

Insomma, anche se è indubbio che gli aerei hanno rivoluzionato il nostro modo di viaggiare, noi, come ci ricorda Bruce Chatwin, siamo una specie terrestre. Difficile quindi restare indifferenti al piacere di attraversare un Paese in orizzontale, respirandone gli odori e registrandone le sfumature di colore e territorio. E a quanto pare sono sempre di più i fan delle due ruote. A loro è dedicata la prima edizione della guida Lonely Planet Italia in bicicletta per oltre 6.000 chilometri e 95 giorni di pedalate, con coordinate gps e 38 itinerari. Sconsigliata a chi soffre di horror vacui e non sa stare un minuto senza consultare il telefonino, ma anche a chi, per un weekend, non è in grado di preparare una valigia che pesi meno di 20 chili, la guida si rivolge a un pubblico di escursionisti di buon senso, che dalle vacanze si aspetta ritmi morbidi e tempi lunghi, ed è ancora capace di misurare il senso di una giornata in chilometri percorsi e in muscoli doloranti.
La letteratura nel campo abbonda. Natalino Russo ha raccontato la sua avventura in bici lungo il Camino di Santiago nel libro Nel mezzo del Camino di Santiago, mentre lo svizzero Claude Marthaler, che in 7 anni ha percorso 122.000 km in bici, visitando 60 Paesi, ha raccontato la sua impresa ne Il canto delle ruote. Stefano Bruccoleri invece in Via della Casa Comunale n° 1 sfugge a un presente e un destino infausto, pedalando per 25.000 chilometri. Durante il viaggio scrive di sé e di quello che vede attorno, raccontando la passione per il mezzo con cui si salva la vita. Sono tutti pubblicati da Ediciclo, come le due recentissime guide Austria in bicicletta e Francia in bicicletta, con gli itinerari più belli corredati da consigli di esperti. Buona pedalata a tutti!