
Leonardo da Vinci sarebbe rimasto sicuramente impressionato dalle grandi “macchine” del parco di divertimenti di Nantes. Animali meccanici di proporzioni extra large, che sposano la genialità leonardesca alla fantasia di Jules Verne, l’immaginifico scrittore di Ventimila leghe sotto i mari, qui nato l’8 febbraio 1828. Il tutto ambientato in un ex cantiere navale, retaggio dell’antica vocazione mercantile della città sorta lungo l’estuario della Loira, nella Bretagna Nord-occidentale. Les machines de l’île sono nate nel 2007, creature dei visionari François Delarozière e Pierre Orefice. Il parco che le accoglie sorge sull’Île de Nantes, isola fluviale collegata alla terraferma, uno dei quartieri più all’avanguardia della città. Negli anni, nell’atelier della compagnia La Machine hanno preso vita (meccanica naturalmente) una serie di scenografiche creature, animate da ingranaggi che riescono a farle funzionare con impeccabile maestria. Primo tra tutti il Grande Elefante, alto 12 metri, che può trasportare sino a 50 passeggeri. Altre creature fantastiche aspettano di essere cavalcate o guidate, come i ragni giganti della Galerie des Machines o le creature marine nel Carousel des mondes marins. Tra i progetti in preparazione, l’Arbre aux Hérons, l’albero degli aironi, che sarà pronto nel 2022. Gigantesco e maestoso, occuperà una cava in disuso sulle rive della Loira (www.lesmachines-nantes.fr).

Nantes è anche una città verde – conta 100 tra parchi e giardini – con un caratteristico centro storico pieno di vita, tra negozi, ristoranti e caffè. Per approfondire il côté culturale basta visitare i musei cittadini. A cominciare dal rinnovato Musée d’Arts (www.museedartsdenantes.fr) e dal museo storico nel Castello dei Duchi di Bretagna (www.chateaunantes.fr). Il Memoriale dell’abolizione della schiavitù il più importante d’Europa e uno dei più grandi al mondo, è invece la testimonianza del passato meno aulico della città (www.memorial.nantes.com). Nel XVIII secolo infatti, nell’importante porto di Nantes, insieme alle navi che trasportavano merci di ogni tipo, arrivavano numerose anche quelle implicate nella tratta degli schiavi, destinati alle colonie francesi d’oltremare. Una vera e propria passeggiata meditativa che si snoda lungo la Loira, realizzata su progetto dell’artista Krzysztof Wodiczko con l’architetto Julian Bonder. Il motivo in più per visitare questo angolo di Bretagna è però l’ottava edizione del Voyage à Nantes. Ogni anno, da luglio al primo settembre il percorso urbano della manifestazione, che già conta 110 creazioni perenni, si arricchisce di nuove installazioni. Artisti, creativi, giardinieri e cuochi, DJ e scrittori animano le vie cittadine, tra opere d’arte, mostre, incontri e programmi notturni nei musei. Protagonista di questa estate il Belvédère de l’Hermitage di Tadashi Kawamata. L’artista giapponese ha realizzato una struttura in legno aggettante sul fiume simile a un nido di rondine. In programma altri dieci “nidi”, distribuiti in vari spazi pubblici della città. Stéphane Vigny presenta invece, sulla Place Royale una collezione di 700 sculture in pietra, con il tipico stile della statuaria da giardino. Copie di copie, ispirate a modelli famosi o di genere. Permanenti, invece, le opere firmate da artisti famosi (da Daniel Buren a Atelier Van Lieshout), annidate lungo l’estuario.

Pronti a partire? In caso, non dimenticate di prenotare una camera d’artista. Grazie alla collaborazione tra l’organizzazione del Viaggio à Nantes e gli albergatori, ogni anno si aggiungono nuove stanze d’autore. L’edizione 2019 vede gli allestimenti di Makiko Furuichi all’Hôtel Amiral, Justin Weiler all’Oceania Hôtel de France e Karina Bisch sulla Peniche Le D’Ô Surprenantes. Infine qualche curiosità, a cominciare dalle rigolettes. Tradizionali caramelle fondenti nantesi con morbido ripieno alla frutta, dai gusti esotici. Le chiamò così nel 1902 il loro inventore, il confiseur Charles Bohu, grande appassionato di opera lirica e in particolare del Rigoletto verdiano (da acquistare in 18, Rue de Verdun. www.les-rigolettes-nantaises.com). Per un altro tocco italiano basta alzare lo sguardo sulle facciate di alcuni edifici. I mosaici che li decorano si devono a Vincenzo e Isidoro Odorico, fratelli friulani che agli inizi del ’900, in piena Art Nouveau, introdussero l’arte musiva in Francia (a Parigi, Rennes, Nantes e in altre località della Bretagna) creando la ditta Fratelli Odorico, passata poi agli eredi e attiva fino al 1979. Un legame in più con la bella e accogliente Nantes.
Carnet di viaggio
Dormire. Oceania Hôtel de France. A partire da 103 euro a persona. www.oceaninahotels.com
Mangiare. Le Bouchon, cucina creativa, con delizioso giardino. www.le-bouchon-nantes.com
La Cigale, nel cuore del centro storico, una brasserie del XIX secolo in stile Art Nouveau. I suoi arredi hanno ispirato i surrealisti. www.lacigale.com
Altre info:
www.france.fr e www.atout-france.fr