Dal 9 ottobre al 1° novembre, nel Castello Visconteo di Abbiategrasso, in mostra gioielli da tutto il mondo e di ogni tempo
Augusto Panini, collezionista di perle di vetro dal 1990, ci mostra le vetrine con i suoi gioielli nei sotterranei del Castello Visconteo di Abbiategrasso, in provincia di Milano. Ci sono collane dal duemila avanti Cristo all’Ottocento. Una più bella dell’altra. Perle che Panini ha cercato, raccolto, comprato una per una nei tanti viaggi in Africa, e poi assemblato quando il numero raggiungeva la lunghezza di un collier (nella foto sopra, alcune collane in perle veneziane della collezione Panini). «È un modo come un altro per conoscere e approfondire la storia», dice. «Monili, bijoux e preziosi sono una costante in tutte le epoche e di tutti i popoli. Studiando la via delle perle, ho incrociato le rotte delle vie della seta, dell’ambra, dell’incenso». I gioielli, in quanto ornamenti e simboli di status sociale, compaiono in tutte le civiltà e in tutte le regioni della Terra. Dai popoli primitivi in poi non esiste tribù o etnia, piccola o grande, che non abbia maturato un gusto specifico, seguendo il quale i suoi componenti si adornano. Come per la ruota o la scrittura, non si riuscirà mai a individuare l’inventore del primo gioiello: chissà in quante zone del mondo, a millenni di distanza, qualcuno ha cominciato ad associare materiali preziosi e oggetti dalle presunte proprietà taumaturgiche o apotropaiche al bisogno di indossarli, per rendersi più attraenti e farsi ammirare dagli altri. Poi l’ornamento è diventato patrimonio, e ha assunto un valore economico: ancor oggi, soprattutto tra le popolazioni nomadi, donne e uomini portano addosso la loro ricchezza, espressa in oggetti che – in caso di bisogno – possono essere venduti o barattati.
La mostra Un mondo di gioie illustra questo cammino compiuto dall’umanità, muovendosi sui binari del tempo e dello spazio, che in questo caso non sono paralleli ma si intersecano in mille modi, gettando uno sguardo alle molteplici espressioni dei gioielli fino al XX secolo.
Ogni sezione contiene gioielli e monili originali, specifici delle aree culturali e delle civiltà esaminate. Le culture che si sono sviluppate in area padana e in particolare nella Valle del Ticino sono esposte nella sezione storico-archeologica; c’è poi un’ampia parte etnografica che spazia dalle culture precolombiane ai popoli dell’Amazzonia, dell’Africa, del Medio ed Estremo Oriente, Asia centrale, India, regioni himalayane, Cina, Giappone e Papua, che proviene da alcune tra le più importanti collezioni private italiane e dal Museo “Popoli e Culture” del Pime di Milano. Completano la mostra tre sezioni speciali: una dedicata al bijou in collaborazione con il “Museo del bijou” di Casalmaggiore; una con pezzi provenienti dal Museo Aziendale Gori&Zucchi di Arezzo; la terza dedicata alle murrine veneziane della collezione Augusto Panini.
Cosa vedrete: un anello in verga di bronzo con pendagli della Seconda Età del Ferro, orecchini etruschi in oro del I-III secolo a.C., un rarissimo ago crinale di vetro del I secolo d.C., una croce d’oro longobarda, ornamenti da naso precolombiani e ornamenti funebri della cultura Nazca, bracciali di piume dell’Amazzonia, una cintura matrimoniale ottomana del XIX secolo, reliquiari tibetani, collane in argento inciso indonesiane di pendagli, fibule in argento berbere, collane di perle veneziane, netzuke in avorio, accessori che venivano appesi sulla fascia che chiudeva il kimono giapponese.
Un Mondo di Gioie. L’eterna ricerca della bellezza
9 ottobre-1° novembre 2011
sotterranei del Castello Visconteo
Abbiategrasso
ingresso libero
Il nostro consiglio: Abbiategrasso è una cittadina graziosissima per una gita fuori porta. Il centro e le sue immediate propaggini conservano l’aspetto originario dei borghi lombardi e appena fuori, si raggiunge il Ticino e, a 10 minuti d’auto, l’abbazia di Morimondo, gioiello dell’architettura cistercense del XII secolo.
Una sosta gourmand: merenda con cioccolata e altre leccornie da Besuschio, antica pasticceria di Abbiategrasso (piazza Marconi 59, www.pasticceriabesuschio.it).