HOTEL COLLECTION BY TERESA CREMONA

Umaid Bhawan Palace, Jodhpur (India)

Della catena Taj, è un hotel sontuoso. Tutto è in una scala talmente maestosa che è difficile farsene un’idea

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Di Teresa Cremona

Città blu o città del sole, questi i nomi che designano Jodpur, vivace, vera, interessante dal punto di vista artistico e commerciale. Il Sardar Market ha il cuore nella centrale ‘piazza dell’orologio’ e da lì si estende in strade e vicoli divisi per settori merceologici, dal grano alle stoffe ed è assolutamente da visitare. Nella zona dei tessuti non perdetevi (anche se è un posto molto turistico) lo show nell’emporio Maharani, con l’esposizione di scialli, sciarpe, foulard e coperte in perfetta coreografica sequenza ad opera di un un maestro imbonitore, al quale è quasi inutile tentare di resistere, e poi fermatevi per una pausa al Pal Haveli Hotel, salite all’ultimo piano al Roof Restaurant Indique che è soprattutto romantico la sera illuminato da candele, ma bello anche di giorno con la terrazza panoramica che affaccia sul bacino d’acqua, sulle case blu e sull’imponente Mehrangarh Fort, architettura che sembra essere un tuttuno con la montagna sottostante e che è ancora di proprietà della famigla reale. Così come l’hotel Umaid Bhawan Palace costruito tra il 1928 e il 1943, per HH Maharaja Umaid Singhji, nonno del presente Maharaja, e che si dice, fu realizzato per dare lavoro alla popolazione durante un periodo di estrema siccità e carestia. 15 anni per costruirlo, 347 stanze, è l’ultimo dei grandi palazzi dell’India ed è una delle più grandi residenze private del mondo, è circondato da 26 acri di giardini, è sormontatato da una cupola che ricorda quelle del rinascimento italiano o quella della cattedrale di saint Paul a Londra. E’ in stile Art Deco,  in una sua ala abita ancora la famiglia reale. Progettato dall’architetto inglese Edwardian Henry Lanchester è la somma di influenze architettoniche orientali e occidentali.

Entrato a far parte del gruppo alberghiero Taj, è un hotel sontuoso, per ampiezza di spazi, altezze di soffitti, fughe di sale, di corti e di gallerie, tutto è in una scala talmente maestosa che è difficile farsene un’idea. Sulla terrazza sotto un colonnato si fa la prima colazione, davanti un prato all’inglese grande più di un campo di calcio, con le bouganvillee che crescono tagliate a cespuglio e poste secondo un gioco cromatico che va dal bianco al viola cupo, fino a raggiungere laggiù dove l’occhio appena arriva a coglierlo il verde acqua della piscina esterna e c’è poi anche una piscina interna che fa molto ‘sogno di Sherazade’. Le stanze sono state arredate con mobili che evocano gli Anni ‘30 e richiamano la nostalgia di un tempo relativamente recente ma perduto. Tutti gli ambienti sono strepitosamente overstanding, è un albergo che va visto, ci si può andare anche solo a pranzo o a cena (è necessario prenotare). In cucina lo chef è Jittendra Bhatnagar che ha saputo adattare i decisi sapori dell’India ai palati dell’Occidente, che coltiva erbe e ortaggi biologici nei giardini del Palazzo.

Umaid Bhawan Palace
Jodhpur, Rajasthan, India
tel. +91/2912510101
tajhotels.com