
Mangiare nei luoghi adibiti all’arte è diventato un must. Ecco tre ristoranti a Parigi provati per voi.
LE FRANK
Il ristorante della Fondation Louis Vuitton si chiama semplicemente Le Frank, in omaggio a Frank O. Gehry che ha progettato l’avveniristico edificio nel cuore del Bois de Boulogne e ha curato anche l’ambiente del ristorante, dove si mangia davanti a grandi vetrate sotto i pesci fluttuanti di Gehry.

Sotto l’egida di Jean Louis Nomicos – che si è formato con Alain Ducasse al Louis XV di Montecarlo, e a Parigi ha un ristorante stellato, Les Tablettes – il ristorante propone a pranzo due menu degustazione a 28 e 38 euro e piatti à la carte come branzino arrosto con carote allo zenzero e timo, pavé di salmone o la Ceasar Salad destrutturata, dove i bocconcini di pollo caramellatati sono serviti su un croccante sostenuto da 4 cuori di lattuga: un po’ difficile da amalgamare per ottenere un sapore completo, ma divertente da vedere! La sera il menu si arricchisce delle sperimentazioni gourmande dello chef, e la prenotazione è obbligatoria. Nel book shop è in vendita anche il libro delle sue ricette, “À partager”, Compositions gourmandes d’ici e d’ailleurs.
LES GRANDS VERRES
È l’ultimo nato dei ristoranti del Palais de Tokyo, aperto a pranzo e a cena, e concepito come un grande spazio di design e convivialità progettato da Lina Ghotmeh-Architecture.

Lo chef americano Preston Miller propone una cucina fondata sui prodotti locali, di stagione, e si basa sui principi di Quixotic Projects – che a Parigi ha creato altri ristoranti come Candelaria, Glass, Mary Celeste e Hero – che puntano a minimizzare l’impatto ambientale anche al bar à cocktails, focalizzandosi sulla riduzione delle bottiglie di plastica, il waste management e il riciclo, oltre ad avere un piccolo giardino di fiori edibili e alveari con 40.000 api.
Da provare il maialino al latte accompagnato da un bicchiere di limonata allo zenzero, cioè praticamente un Ginger Beer (non servono bibite di marca), oppure i cavolini di Bruxelles con le noci e l’insalata di zucca.
CAFÉ DES FRERES PRÉVERT
Al piano inferiore del Musée Maillol, il Café des Freres Prévert propone a pranzo una carta semplice ma curata con un menu tipicamente francese, in un quadro dove elementi di design e colori acidi si inseriscono perfettamente nella sala dai soffitti a volta di questo edificio seicentesco.

Le insalate portano i nomi di Gauguin, Matisse e altri artisti, mentre tra i patti principali da non perdere il magret de canard con una salsina all’aceto balsamico. Aperto solo fino alle sei del pomeriggio, dopo le tre si trasforma in sala da tè.
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