Il Salviatino hotel di lusso a Firenze presenta una nuova ed esclusiva offerta che invita gli ospiti a godere dei prodotti enogastronomici
Di Teresa Cremona
L’arte culinaria e i noti vini locali sono da sempre parte del patrimonio culturale di Firenze, città famosa per le bellezze artistiche e per il pregio dei suoi prodotti enogastronomici, legati a doppio filo con il DNA della terra toscana.
L’esclusivo pacchetto “Firenze tra cibo, sensi e tradizioni” conduce i visitatori alla scoperta dei sapori tipicamente toscani attraverso degustazioni di eccezionale qualità. Un tour guidato di tre ore accompagna gli ospiti nel centro storico di Firenze fino al mercato di San Lorenzo, per far assaporare loro il carattere genuino dello street food locale. Una prima degustazione vede protagonista il celeberrimo panino con il lampredotto, piatto fiorentino a base di carne bovina, preparato da alcune delle botteghe tradizionali collocate all’interno dello stesso mercato. Il tour si conclude in Via De’ Tornabuoni, dove gli ospiti degustano i vini più sofisticati e si conclude infine all’antica gastronomia Procacci, istituzione fiorentina famosa per le sue specialità legate alla lavorazione del tartufo.
Gli appassionati del buon cibo e gli amanti della natura hanno inoltre occasione di vivere un’avventura unica immersi nelle meravigliose campagne toscane alla scoperta del magico mondo dei tartufi. L’offerta “Firenze tra cibo, sensi e tradizioni” include infatti un tour di quattro ore e mezzo con una guida esperta che condivide con gli ospiti i segreti, le curiosità e le tecniche di ricerca di uno dei cibi più pregiati al mondo. A coronare il tour, un pranzo interamente dedicato alla degustazione del tartufo.
Una cena esclusiva al ristorante Il Cibreo è un’altra delle opportunità riservate agli ospiti dell’hotel Il Salviatino. Il Cibreo, nel centro storico cittadino, ha un ambiente elegante e accogliente, e la sua cucina toscana è rigorosamente legata all’andamento delle stagioni. Lo chef e proprietario Fabio Picchi, è famoso per aver riproposto piatti tradizionali con materie prime di qualità e per aver recuperato un rapporto con il cibo più naturale.