
di Alessandra Gesuelli
Torino sta cambiando. O almeno sta cambiando la sua scena food e i prossimi due anni stanno qui a dimostrarlo. Già da tempo annunciate sono le aperture illustri di quest’anno, con gli stellati Cannavacciuolo, Milone e i fratelli Costardi che arrivano in città con i loro ristoranti. In autunno poi sbarcano i fratelli Ferran e Albert Adrià all’interno della nuova sede Lavazza. Si è mossa anche la scena dei bar, con uno dei migliori speakeasy in circolazione, il Mad Dog Social Club nato da una collaborazione tra Freni e Frizioni e The Jerry Thomas Project, che ha alzato l’asticella del buon bere all’ombra della Mole Antonelliana.
A confermare che per la città e il suo territorio si apre una stagione unica è arrivato anche l’annuncio che la città ospiterà la Finale Europea del Bocus D’or nel 2018, il più prestigioso concorso mondiale per giovani chef, da 30 anni punto di riferimento dell’alta gastronomia. E’ la prima volta che la selezione europea viene ospitata in Italia e c’è da credere che questa assegnazione non sia casuale. Con 62 paesi partecipanti la gara mondiale è uno dei palcoscenici più competitivi. La scelta di Torino è una vera consacrazione e un messaggio chiaro per i gourmet di mezzo mondo: venite a trovarci. Il filo rosso poi che lega la città alla regione, e alle Langhe, sta tutta nella squadra al lavoro.
Due anni di grande impegno
La delegazione italiana ci crede e sotto la guida di Enrico Crippa, tre stelle Michelin con il suo Piazza Duomo ad Alba e n.15 al mondo per il World’s 50 Best Restaurants, conta di presentare ad ottobre, quando si svolgerà la finale italiana, durante la Fiera Internazionale del Tartufo d’Alba, un nome che faccia la differenza nel panorama globale. E’ Crippa infatti a raccogliere le redini di Giancarlo Perbellini alla guida dell’Accademia Bocuse D’Or d’Italia, diretta da Luciano Tona, e preparare dalla sua sede ad Alba, nelle Langhe, il vincitore italiano.
A contendersi il posto italiano sono quattro giovani promesse: il siciliano Giuseppe Raciti, del Ristorante Zash-Country boutique hotel di Riposto, vicino Catania; il piemontese Paolo Griffa, impegnato nel due stelle Michelin Restaurant Serge Vieira a Chaudes-Aigues; Martino Ruggieri, head chef al tre stelle di Parigi Pavillon Lodoyen; e Roberta Zulian, che lavora presso l’Alpen Suite Hotel di Madonna di Campiglio. I 4 candidati si prepareranno per mesi per portare il meglio di sé il 1 ottobre ad Alba. Il vincitore avrà poi la possibilità di iniziare il proprio training presso l’Accademia in una cucina realizzata appositamente per “ricreare quanto troveranno a Torino nel 2018”, come ha spiegato Crippa. Se vincerà anche la sfida europea il vincitore italiano potrà accedere alla finale mondiale di Lione nel 2019.