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Ti racconto Palermo

Un passeggiata nel quartiere Olivella di Palermo tra cunti, botteghe e musei

Scoprire Palermo significa esplorarla palmo a palmo, quartiere per quartiere, accedere alle stanze d’ arte riaperte, entrare e vivere nei cortili e nelle botteghe. Concedersi una lunga passeggiata per esempio, nel centrale quartiere Olivella, a pochi passi dal Teatro Massimo, con il suo dedalo di vicoli e piazzette, dominata dalla facciata barocca della chiesa di S. Ignazio di fine seicento, e dall’ex convento che ospita il museo archeologico regionale Salinas. A pochi passi si trova il regno del maestro dell’Opera dei Pupi e cuntista palermitano Mimmo Cuticchio, erede della tradizione di famiglia, ultimi cantastorie, che il grande maestro con la sua associazione porta da anni instancabilmente in scena in giro per il mondo.

Una full immersion nel suo quartier generale, la via Bara all’Olivella, è d’ obbligo se siete in vacanza con i bambini, ma il fascino è assicurato anche agli adulti che amano l’ arte popolare, Oltre il civico 58, si aprono anche botteghe di ceramiche di pregio, coppole colorate e gioielli etnici firmati da artisti locali, una buona occasione per chi intende immergersi nella “palermitanità” più autentica. Che significa, capire la mediterraneità di questa antica capitale e percepirne l’anima aperta e multietnica. Palermo, dopo l’ ondata d’ arte contemporanea di Manifesta e gli eventi dell’anno di Capitale della cultura italiana, è sempre più aperta a movimenti di creatività internazionale, recuperando ogni angolo del suo centro storico, tra i più grandi d’ Europa.

Il museo archeologico regionale Salinas ha cambiato volto in questi ultimi anni, grazie a dun complessivo intervento di ampliamento non ancora concluso. Ristrutturato in varie fasi, con la splendida nuova ala dedicata alle metope dei templi di Selinunte, offre numerosi eventi musicali e culturali che lo vedono aperto, anche per visite serali sino alle 23. Nelle settimane festive ospita una mostra molto particolare, “Se le Statue Sognano” dove artisti contemporanei dialogano con le antiche opere appena restaurate, tirate fuori dai magazzini nella recente fase di restauro, ed esposte ai piani alti, in questo ex convento di epoca borbonica che ama definirsi un museo in continuo movimento. Spettacolari le nuove sale con il soffitto ligneo seicentesco ed il mosaico romano proveniente dall’ area archeologica di piazza Vittoria davanti al Palazzo Reale, ma anche l’ ariete di bronzo, gemella di quella del palazzo Maniace di Siracusa, e le teste votive di Calese.

Sono due gli appuntamenti gratuiti su prenotazione da non perdere, per chi ha scelto la più mediorientale delle città italiane (così la definisce il suo sindaco Leoluca Orlando) per le vacanze natalizie, con o senza bambini. Nei pomeriggi del 19 e del 26 dicembre, alle 18,30 l’ incontro con il maestro Cuticchio nel suo laboratorio: al centro della scena, “Aladino e la sua lampada magica” e la tecnica del “cunto” un genere popolare tenuto a memoria e trasmesso secondo le caratteristiche proprie dell’oralità, che molti giovani attori di scuola palermitana stanno riportando in auge, scandito dal respiro e dai toni potenti della voce dell’ attore. (Prenotazioni ed informazioni presso l’ associazione Figli d’ arte Cuticchio, tel. 091 323400).