Ognuno è bello a modo suo, creatura umana o vegetale che sia.
Anche una mela bitorzoluta, una fragola ammaccata, un limone con un peduncolo in più possono essere buonissimi. Perché scartarli?

Il libro illustrato della giornalista e filmaker pugliese Lucrezia Argentiero dal titolo Il sogno di Luz. La storia perfetta per chi vuole cambiare il mondo. (Independently published, 11,90 euro) evidenzia esattamente questo: che occorre dare valore all’imperfezione e non farsi condizionare da ciò che viene ritenuto un difetto perché, chiudendo gli occhi e abbracciando le diversità, si entra nella vera armonia.

La favola è ambientata in un paesino fantastico dal nome Biancolatte, dove i tetti delle case, somiglianti a trulli, rievocano chiaramente la cittadina salentina di Ceglie Messapica, luogo di residenza della scrittrice.

In una sessantina di piacevoli pagine con tanti disegni colorati, nella favola l’autrice elogia quelli che vengono ritenuti “gli scherzi della natura” e insegna a farlo.

Come? Guardando oltre, guardando dentro, entrando in contatto con la vera bellezza interiore, depositaria dell’unicità.
C’è un uccellino che si chiama Silenzio e una gattina di nome Claretta, nota influencer di Iattagram e mito di Luz, la protagonista.

Nella favola che vuole cambiare il mondo, ci sono rimandi all’attualità e ai social network ma soprattutto riferimenti espliciti alle tematiche contingenti, tra cui lo spreco alimentare.
Per questo la frutta e la verdura ammaccata diventano ad un certo punto protagoniste di un cambio.
Di mentalità, in primis, ma anche di abitudini.

Tutti avevano uno sguardo da un punto interrogativo è scritto a pagina 32 della favola Il Sogno di Luz. La storia perfetta per chi vuole cambiare il mondo.
Le risposte arrivano sfogliandolo questo libretto in formato quadrato che invita all’osservazione.