Il primo evento dedicato all’economia collaborativa in Italia

di V.D.
Si può dire di tutto degli uomini, ma non che non abbiano mille risorse. È una convinzione che ho sempre avuto e che si è ulteriormente rafforzata in questo periodo, in cui sento ovunque la parola condivisione. Un tormentone che gira sul web, nei discorsi alla TV o negli articoli sui quotidiani. Se vogliamo usare un tecnicismo inglese, che fa tanto professional e international, parliamo di sharing economy, nonché una risposta concreta al ribaltamento dell’economia mondiale e dei mercati, più noto come “crisi”- altro termine di cui vorrei denunciare l’abuso. La sharing economy o “economia collaborativa” è una tendenza diffusa che ormai impatta ogni settore, dall’economia alla società, passando anche per la sfera pubblica. Si può anche chiamare consumo collaborativo e privilegia l’accesso a un bene piuttosto che il suo possesso, come spiega meglio un articolo dell’Economist, The rise of Sharing Economy: “Non è sicuramente una coincidenza se molti servizi di peer-to-peer sono nati tra il 2008 e il 2010, subito dopo la crisi globale finanziaria. Alcuni considerano la condivisione, e il suo mantra “l’accesso vince sul possesso”, come un antidoto post-crisi al materialismo e al consumismo dei nostri tempi.” Come una reazione intelligente e proficua al declino economico, come un’occasione per ripensare al nostro modo di consumare, puntando sulla qualità più che sulla quantità. Per fare esempi concreti e capire esattamente cosa sia questo fenomeno, possiamo citare società o start up che hanno fatto del concetto di “condivisione” la loro fonte di successo: Airbnb, il più grande sito di share accomodation dove si affittano camere o appartamenti , Bla Bla Car che garantisce spostamenti in auto a prezzi stracciati e su tutto il territorio nazionale, supplendo così ai ritardi ei disservizi delle care Ferrovie dello Stato, StreetBank: il social network del vicinato, progetto innovativo del giovane londinese Sam Stephens che, su un sito social, ha riunito gli abitanti del quartiere perché possano prestarsi utensili e scambiarsi oggetti o favori… Scambio è l’altra parola chiave in questo processo che non accenna ad arrestarsi e su cui molti puntano per fare dello smart business. Un moderno baratto, sorretto indubbiamente dalle nuove tecnologie-così veloci e immediate- di competenze, skills, beni, servizi, conoscenze, esperienze, cibo, vestiti, beni comuni e così via. Avere senza acquistare, ecco il segreto di una formula vincente e ormai predominante nelle nostre vite.
Per approfondire il fenomeno della sharing economy in Italia il 29 novembre a Milano si terrà Sharitaly il primo evento dedicato all’economia collaborativa in Italia. Sharitaly si propone di offrire una prima panoramica del fenomeno e di riflettere – insieme a esperti internazionali, start up, imprese e amministrazioni – del potenziale di nuovi modelli di produzione e consumo. La manifestazione è curata da Collaboriamo.org di Marta Mainieri autrice di Collaboriamo!Come i social media ci aiutano a lavorare e a vivere meglio in tempo di crisi edito nel 2013 (Hoepli), con il supporto scientifico e organizzativo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e della Fondazione Eni Enrico Mattei. Knowledge partner sono Duepuntozero DOXA e Matter Group. L’agenda dell’evento prevede momenti di riflessione e confronto in cui si traccerà il quadro aggiornato dell’economia collaborativa italiana presentando la mappatura delle esperienze e l’analisi della propensione degli italiani all’utilizzo di questi servizi.
Come se non bastasse, Sharitaly è anche un esperimento di “evento collaborativo”: i principali servizi del settore attivi in Italia sostengono l’evento offrendo sconti attraverso una campagna di crowdfunding lanciata su Starteed.com. A chi sosterrà Sharitaly con un importo, anche minimo, saranno offerti sconti sull’acquisto di servizi dalle principali realtà collaborative italiane: crediti da spendere su Reoose, un buono benzina a chi offre un viaggio con BlaBlaCar, buoni sconto per viaggiare con AirBnB e con Uber. Per chi ama una vacanza in barca ci pensa Sailsquare, LocLoc offre in noleggio gratuito attrezzature per le feste mentre Gnammo mette a disposizione una cena per due persone. Sconti in cambio di donazioni per Sharitaly anche dagli spazi co-working dell’Impact Hub Milano e Toolbox a Torino, mentre Collaboriamo e Smartika offrono mini corsi di formazione e la piattaforma Starteed agevola chi vuole pubblicare un progetto. Per le grandi imprese partecipanti non è richiesta nessuna forma di sponsorizzazione, se non in termini di fornitura di servizi e prodotti che sono disposte a mettere a disposizione dell’evento.
Cosa aspettate? Share the news!
Il programma:
http://www.sharitaly.com/programma-sharitaly.php
COME PARTECIPARE
I lavori della mattinata sono a partecipazione libera, previa iscrizione su sharitaly.com
La partecipazione ai workshop tematici del pomeriggio avverrà attraverso una pre-selezione (i dettagli sul sito).
COME CONTRIBUIRE
E’ attiva sulla piattaforma Starteed la campagna di crowdfunding per supportare Sharitaly
http://www.starteed.com/projects/1781/sharitaly
INFORMAZIONI
Per informazioni scrivere a info@collaboriamo.org
twitter #sharitaly