GOURMET

Scoprire i Colli Euganei attraverso la Strada del Vino

Un territorio dolce e severo al tempo stesso, acque termali note fin dall’antichità e uno scrigno di piccoli gioielli composto da ville storiche, monasteri, castelli. Tutto in pochi km quadrati

Una formazione di colline dal profilo ben identificato si erge in mezzo alla pianura veneta con una serie di inconfondibili coni vulcanici. Sono i Colli Euganei, un territorio con una sua peculiare identità, scandito da formazioni vulcaniche che si sono create 40 milioni di anni fa. Questa geologia particolare ha dato origine a fonti i cui benefici sono noti fin dall’epoca romana, le Terme Euganee, il polo termale più grande d’Europa, meta di un turismo internazionale in cerca di relax e benessere.
Ma se le terme costituiscono la principale attrazione turistica – con i grandi alberghi di Abano Terme, Montegrotto, Battaglia e Galzignano – i Colli Euganei sono un concentrato in miniatura di tutte le bellezze per cui l’Italia è nota nel mondo: una natura incontaminata punteggiata da borghi medievali, castelli, ville storiche e monasteri, percorso da filari di vigne che si susseguono su e giù dalle colline, e poi ottimi vini, buona cucina e tante attività all’aria aperta, come trekking, mountain bike e golf.

I vigneti dei Colli Euganei. Ph. Elena Bianco

Tutto ciò rientra nel grande lavoro di promozione del territorio da parte di Strada del Vino Colli Euganei, un’associazione nata nel 2002 che riunisce un centinaio di strutture e aziende in grado di offrire un’ampia esperienza di viaggio di alto livello qualitativo e che, anno dopo anno, è diventato un punto di riferimento per la valorizzazione delle attrattive culturali e delle specialità enogastronomiche locali.
Fanno parte dell’associazione aziende agricole, vitivinicole, artigiane, imprese della ricettività e della ristorazione, enoteche, esercizi commerciali di vendita di prodotti enogastronomici di qualità. Negli ultimi anni si sono associati anche beni culturali, agenzie viaggio, cooperative di escursionismo, centri visite.

LA STRADA DEL VINO COLLI EUGANEI

Roberto Gardina, Presidente di Strada del Vino Colli Euganei e titolare di Quota 101. Ph Roberta Nicosia

Quota 101
Presidente di Strada del Vino è Roberto Gardina, che allo stesso tempo è il cuore e l’anima di Quota 101, una tenuta immersa nella natura che è stata recuperata nel 2010 e che oggi produce ottimi vini biologici. La vecchia cantina, oggi diventata barricaia per l’affinamento dei vini, è stata affiancata nel 2019 da un nuovo edificio rivestito in larice naturale, progettato in un’ottica di efficienza energetica sostenibilità, che ha ottenuto la certificazione Casa Clima Wine.

Cantina Quota 101
I vigneti di Quota 101 a Torreglia

Con entusiasmo e passione, Roberto racconta un territorio che è unico soprattutto per la sua biodiversità. «Delle seimila specie vegetali presenti in Italia, uno dei paesi più ricchi del mondo in termini di biodiversità, tremila si trovano nei Colli Euganei, – esordisce Gardina – e a 500 metri di distanza in linea d’aria troviamo gli abeti del monte Rua e i fichi d’india. Il clima favorevole e la particolare morfologia hanno dato vita a ottimi vini bianchi e rossi. I Colli Euganei sono un Parco Regionale, e al suo interno si trova la più alta percentuale di aziende bio del Veneto, perché noi siamo naturalmente propensi al rispetto della natura, che è uno dei presupposti della nostra attività». Con questa idea ben chiara in testa andiamo a degustare i vini della cantina Quoyta 101 – accompagnati da salumi e formaggi tipici – tra cui l’ottimo Ortone, un rosso composto da 50% Merlot, 25% Cabernet Franc e 25% Cabernet Sauvignon, e l’immancabile passito Il Gelso di Lapo Fiori d’Arancio.

GASTRONOMIA D’ECCELLENZA E ARTIGIANATO DI QUALITA’

Ristorante Incàlmo
Siamo pronti per una cena gourmet al ristorante dell’Hotel Beatrice di Este, città murata tardo medievale perfettamente conservata, uno dei borghi più belli di questa zona. L’hotel, appena ristrutturato, ha mantenuto alcuni arredi originali degli anni Sessanta che si ritrovano, rivisitati, anche nella sala del ristorante Incàlmo, una parola che in dialetto veneto significa innesto, a sottolineare la contaminazione fra le idee nuove e le esperienze passate.

L’interior del ristorante Incàlmo a Este

Un progetto che ha visto la luce nell’ottobre 2021, voluto da uno dei nipoti del fondatore dell’albergo, Michele Carretta. In cucina due giovanissimi chef – Francesco Massenz e Leonardo Zanon – che hanno esperienza in ristoranti stellati come il Pellicano e Heinz Beck e portano in tavola una cucina innovativa e scenografica che però ha salde basi nelle materie prime, con piatti della tradizione e piatti ‘effetto sorpresa’. In cantina, 250 etichette.

La presentazione scenografica delle chips al ristorante Incàlmo. Ph. Roberta Nicosia

Trattoria Ballotta
Dall’altro lato del gusto – e dei Colli – l’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia, ricavata agli inizi del Seicento in una ex-dipendenza del Monastero dei monaci Agostiniani, propone la cucina tipica del territorio. Orio Vergani lo definì il tempio dell’enogastronomia Euganea. Nel menu, che varia secondo le stagioni, pasta e fagioli, l’oca in saor con zucca, chiodini e riduzione al moscato nero, la gallina padovana, i bigoli al ragù d’anatra e il torresano (colombo) al forno con polenta morbida e salvia fritta. Ballotta è uno dei locali storici della cucina padovana e il ristorante più antico dei Colli Euganei; si dice che da qui siano passati Galileo e Goethe, Casanova e D’Annunzio.

Salumificio Giovanni Fontana

Lo storico salumificio Fontana produce il Prosciutto Veneto Dop

Per restare in tema di cibo e prodotti di qualità, visitiamo il salumificio Giovanni Fontana, a Este dal 1941, che fa parte del Consorzio di Tutela del Prosciutto Veneto Dop e produce una vasta gamma di prodotti stagionati e freschi, cotti o affumicati, nel rispetto dell’antica tradizione artigianale. Tra le sue specialità anche salami e soppresse venete, coppe stagionate, coppa di testa e lingue salmistrate. La produzione artigianale, la lunga stagionatura, la produzione contenuta (circa 4000 prosciutti), fanno del Prosciutto Veneto Dop di questo salumificio un’eccellenza da provare assolutamente.

Ceramiche Este
Poco lontano, sulle rive del canale che porta a Venezia e lungo le mura della città, sorge la manifattura Ceramiche Este. Fondata da un’orefice alla fine del Settecento, Girolamo Fanchini, giaceva in stato di abbandono quando fu acquisita nel 1955 da Gian Battista Giorgini, considerato l’inventore dell’alta moda con le prime sfilate a Firenze nel 1951.

Lo showroom di Ceramiche Este. Ph Roberta Nicosia
I trompe l’oeil di Ceramiche Este. Ph. Roberta Nicosia

Giorgini capisce subito il valore degli antichi stampi che ritrova, piuttosto casualmente, nei magazzini, e determina così la salvaguardia del capitale culturale della fabbrica, ancora oggi gestita da suo nipote, Gian Battista Fadigati.
Il campionario dei prodotti, tutti decorati a mano e caratterizzati da una grande leggerezza e sottigliezza, spazia dai pezzi più antichi del Settecento a pezzi moderni fino a divertenti trompe l’oeil.

VILLE E CASTELLI

Castello del Catajo

Il Castello del Catajo visto dal parco. Ph. Roberta Nicosia

Nel Dna dell’associazione non ci sono solo i prodotti del territorio e l’enogastronomia, ma anche le ville, i castelli e gli edifici religiosi che ad ogni angolo abbelliscono i cento colli. Noi ne abbiamo fatto un piccolo assaggio, cominciando dal Castello del Catajo di Battaglia Terme, la ‘più strana fra le ville venete’. Ideato nel 1570 dagli Obizzi, capitani di ventura, con l’intenzione di renderlo luogo di invidiabile delizia e allo stesso tempo potente mezzo di alta rappresentanza nell’esprimere l’esigenza di riconoscimento di ascesa sociale, il monumentale edificio divenne nei secoli una reggia dove si svolgevano feste sfarzose. Con l’estinzione degli Obizzi nel 1803, il castello per lascito testamentario divenne proprietà della famiglia Asburgo Este. Celebre fu la festa realizzata il 4 ottobre 1838 per la visita dell’imperatore Ferdinando I d’Austria e la moglie Maria Anna di Savoia, quando sulle terrazze del Catajo si esibì il celebre compositore Franz Liszt; in questa occasione, con l’intento di ospitare la corte imperiale, venne costruito il Castelnuovo, portando il castello a raggiungere il numero incredibile di 350 stanze.
La loggia al primo piano, cui si accede anche tramite una scalinata che poteva essere percorsa dai cavalli, è interamente decorata da affreschi che in 40 riquadri ad opera di Giovanni Battista Zelotti celebrano la storia e la potenza degli Obizzi, primo esempio di pittura autocelebrativa.

Gli affreschi del Castello del Catajo
Il Cortile dei Giganti del Castello del Catajo

Incantevole il lago in cui si specchia questo imponente edificio circondato da 40 ettari di terreno e da un giardino romantico, e maestoso il Cortile dei Giganti, utilizzato nel passato per rappresentazioni teatrali, tornei e naumachie; infatti il prato, attraverso una ingegnosa rete idraulica, poteva essere completamente allagato. Ora è una delle location privilegiate per i ricevimenti all’esterno, dato che la vocazione attuale del castello è quella di ospitare feste, matrimoni ed eventi sontuosi.

Villa dei Vescovi
A Luvigliano di Torreglia, sopra un poggio circondato da vigneti, sorge Villa dei Vescovi, un bene del FAI che nel primo Cinquecento introduce in queste terre il gusto per la classicità e gli echi rinascimentali romani, anticipando così l’estetica del Palladio.

I portali di Villa dei Vescovi, un bene del FAI
Villa Vescovi. Foto Fabio Santagiuliana © FAI – Fondo Ambiente Italiano

Costruito come dimora di campagna del Vescovo Francesco Pisani, primo esempio di residenza concepita come luogo di svago, è stata decorata internamente da un pittore fiammingo allievo di Tiziano, Lambert Sustris, che illustrò il rapporto che la villa ha con la natura rappresentando sulle pareti le stesse vedute, inquadrate da ampie architetture, che appaiono al di fuori delle grandi finestre.
Le logge che la delimitano a est e ovest, decorate da archi adornati di pergole e tralci di vite, regalano viste rilassanti sulla natura e sul borgo. Nel 1962 il vescovo di Padova vendette la villa alla famiglia Olcese, che la riportò all’antico splendore, e che nel 2005 decise di donarla al FAI.

L’enoteca Strada del Vino Colli Euganei a Villa dei Vescovi

All’interno della proprietà è stata da poco aperta l’Enoteca Strada del Vino dove un giovane oste, Giacomo, propone degustazioni guidate dei vini della zona.

Parco Frassanelle di Rovolon
Ultima, ma solo cronologicamente, la Villa del Parco Frassanelle, un edificio neoclassico a pianta quadrata che nel Sedicesimo secolo era il casino di caccia dei fratelli Francesco e Alessandro Papafava. Un privilegio poterla visitare accompagnati dalla contessa Francesca Papafava dei Carraresi, che gestisce con l’amore e la passione di chi qui ha vissuto, tutta la proprietà: la villa, la fattoria del Settecento, (dove si trovano alcune stanze da affittare), e l’immenso parco romantico che le circonda, che una volta era coltivato a vigneti e frutteti.

La villa neoclassica di Frassanelle con le due cappelle
La scalinata del Parco di Frassanelle che porta alla villa
Il tempietto ionico del Parco di Frassanelle. Ph Roberta Nicosia

Davanti alla villa due cappelle di famiglia, di cui una ancora consacrata, mentre nel parco un tempietto ionico funge da ulteriore alloggio per gli ospiti.
Elemento imprescindibile di un parco romantico sono le grotte artificiali, che furono costruite alla fine dell’Ottocento da Alberto Papafava, con tanto di laghetto sotterraneo e finte stalattiti, che fanno la gioia dei numerosissimi visitatori. Il parco, la villa e le grotte, infatti, sono aperti ai visitatori la domenica, con una serie di eventi sempre diversi.

E LE TERME?

La vista dall’hotel Majesticdi Galzignano Terme Resort

L’albergo che ci ospita, il Majestic, ha due piscine termali a 37°, ristorante, lounge bar e una grande hall utilizzata anche per mostre pittoriche o artistiche. È uno dei tre hotel a 4 stelle che compongono il Galzignano Resort Terme e Golf. Immerso nel verde del parco con la sua splendida vegetazione, condivide con gli altri due alberghi, lo Sporting e lo Splendid, il centro di medicina integrata Galzignano Wellness e un campo da golf di 9 buche. Tutte le 110 camere dell’hotel hanno terrazza o balcone con vista spettacolare sulle piscine e sui colli.

Dopo un bagno nelle acque calde ricche di elementi benefici siamo pronti al rientro a casa, sapendo però che torneremo presto per vedere le innumerevoli bellezze che ancora ci mancano e a gustare altre prelibatezze. See you soon!