EDITORIAL

Ritorno ad Hammamet

Fantasia, colori, profumi. La Tunisia torna a incantare i viaggiatori. Ripartiamo da Hammamet per riscoprire la natura e la storia di una terra dalla cultura millenaria

Mediterraneo. Riesco a sentirmi a casa ovunque arrivino le sue onde. Lo penso mentre le bianche case di Tunisi, appaiono sempre più nitide dal finestrino dell’aereo. Dopo un volo di un’ora e venti minuti, da Milano, sono già sulla pista dell’aeroporto, e pochi minuti dopo sto camminando sulla terra d’Africa, sotto il cielo che fu di Cartagine e poi di Roma. Sono diretto ad Hammamet, sulla costa del Capo Bon, verso oriente e il taxi collettivo prenotato dall’Italia mi sta aspettando per portarmi in circa 50 minuti al mio hotel.

Hammamet - Mura della Kasbah
Hammamet – Mura della Kasbah | Foto di Gianmario Marras

Apro una mappa, per orientarmi: Hammamet si è sviluppata attorno alla Medina storica con i quartieri turistici, verso nord, lungo la Route Touristique, congiungendosi a Nabeul capoluogo della regione, e verso sud fino a Yasmine, un sobborgo progettato e realizzato dopo il 2000 per accogliere i villeggianti in alberghi di alto livello vicino al mare.

Hammamet - Spiaggia
Hammamet – Spiaggia | Foto di Gianmario Marras

Mi chiedo: come cominciò la fortuna turistica, di questo villaggio il cui nome (plurale di Hamman) significa “i bagni”? Per capirlo, il mattino dopo, vado a visitare il Centro Culturale Internazionale, in una villa fatta costruire nel 1927 dall’aristocratico romeno George Sebastian. Ispirata alle architetture tunisine, (il colonnato ricorda quello della Moschea di Kairouan), e arredata con gusto da esteta raffinato dallo stesso Sebastian, la dimora divenne presto luogo d’incontro di intellettuali e artisti. Vi approdarono l’architetto americano Frank Lloyd Wright che ne esaltò la bellezza, i pittori Paul Klee e August Macke, lo scrittore André Gide. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Maresciallo Rommel, ne fece il suo quartier generale e Winston Churchill, venne qui a scrivere parte delle sue memorie.

Hammamet - Centro Culturale Dar Sebastian
Hammamet – Centro Culturale Dar Sebastian | Foto di Gianmario Marras

Così il nome di Hammamet come luogo di soggiorno esotico ed esclusivo cominciò a fare il giro del mondo, trasformandolo nella località balneare più frequentata del Paese. È mattina inoltrata, prendo un taxi e in pochi minuti arrivo sotto le mura della Medina. La visiterò nel pomeriggio. Prendo un succo di limone al Sidi Bou Hdid Café, e mi incammino sotto le antiche mura, sul filo delle onde, verso il ristorante Chez Achour. Prima di arrivare, passo davanti al cimitero musulmano: le tombe semplicissime, a volte anonimi tumuli di terra, decorate con mazzi di fiori colorati, in vista del mare, ne fanno un luogo quasi poetico. Dopo pranzo, c’è poca gente nella Medina. All’entrata, un venditore di spezie mostra la sua mercanzia: coriandolo, cumino, paprika, zafferano.

Hammamet - Medina
Hammamet – Medina | Foto di Gianmario Marras

Proseguo, addentrandomi per i vicoli. Fra mura imbiancate e porte decorate si aprono botteghe di ogni genere: ceramiche, tessuti, gioielli, oggetti d’artigianato prezioso come Doux Zen, in una vecchia casa con terrazza e bella vista sul mare, o alla Maison Sara, che vende tessuti tradizionali finemente decorati.

Hammamet - Maison Sara
Hammamet – Maison Sara: la proprietaria Roberta Cantadori, modenese, vive ad Hammamet da 32 anni. | Foto di Gianmario Marras

Mentre cammino per i vicoli tortuosi, una donna e suo marito mi invitano a entrare nel cortile di casa loro, invisibile da fuori. Mi mostrano la loro provvista di acqua di zagara, profumatissima, confezionata in fiaschi e riposta su scaffali di legno: si usa come cosmetico e come rimedio naturale per piccoli malanni. In alto fra le alte mura, scorgo un ritaglio di cielo blu.

Hammamet - Vicoli della Medina
Hammamet – Vicoli della Medina | Foto di Gianmario Marras

Venerdì è giorno di mercato a Nabeul, la città capoluogo della regione del Capo Bon. L’autobus ci arriva in pochi minuti, con una fermata vicino alle bancarelle dell’artigianato. I turisti si mescolano ai residenti a contrattare l’acquisto più conveniente. Entro nel vicino Mercato Centrale coperto, con un reparto dedicato al pesce e uno, ricchissimo, di gastronomia e spezie.

Nabeul - Mercato
Nabeul – Mercato | Foto di Gianmario Marras

Fantasia, colori, profumi, come su una tavola imbandita con opulenza. Appena mi avvicino, i gestori dei banchi mi offrono assaggi della loro mercanzia e suggeriscono ricette. A Nabeul devo ancora visitare le rovine della romana Neapolis e il Museo archeologico. Ma domani – ho deciso – sarà giornata di mare e di relax: sole e talassoterapia. Ad Hammamet non ho che l’imbarazzo della scelta.

Hammamet
Hammamet | Foto di Gianmario Marras

Classici da non perdere

 *Medina e kasbah Case bianche e blu, con porte decorate e battenti in metallo, botteghe artigiane e gallerie d’arte, racchiuse in un perimetro murato del XVsecolo. Nell’angolo a nord ovest, la kasbah, antica residenza del governatore, con mura merlate e cannoni, fra l’azzurro del cielo e del mare.

*Centro Culturale Internazionale La villa, fatta costruire negli anni venti dal miliardario romeno George Sebastian, è oggi luogo di mostre e incontri culturali. Un sentiero, attraversa il giardino botanico, arrivando alla spiaggia e all’anfiteatro, sede in estate del Festival International de Hammamet (www.festivalhammamet.tn).

*Mercato di Nabeul Bancarelle di ogni genere, per turisti ma non prive di autenticità, vendono spezie, tessuti, legno intagliato e ceramiche di qualità, specialità artigiana di Nabeul. Raggiungibile in 20 minuti da Hammamet, in autobus (www.srtgn.com.tn) o in treno (www.sncft.com.tn).

*Museo archeologico di Nabeul Reperti d’epoca cartaginese e romana, ritrovati nell’area di Capo Bon, fra i quali spiccano i mosaici ritrovati nella vicina Neapolis, sede di un’antica officina di produzione del garum (antico condimento latino per insaporire i cibi). Avenue Bourguiba. Orario:9,30-13 16-19, chiuso lunedì.

Nabeul - Museo Archeologico
Nabeul – Museo Archeologico | Foto di Gianmario Marras

Spiagge

Dorate come sabbie del deserto, d’argento come polvere di Luna: le spiagge di Hammamet e del Capo Bon sono considerate fra le più belle della Tunisia. Alcune molto frequentate, altre solitarie, circondate da un ambiente naturale ancora integro. Ad Hammamet, l’arenile facilmente accessibile si estende per chilometri, con fondali bassi e acqua trasparente. Nella zona di Yasmine, la più recente ed esclusiva, buona parte degli alberghi ha un accesso diretto alla spiaggia, e questo garantisce tranquillità e ogni genere di comodità: ombrelloni e sdraio, servizio bar e ristorante.

Raggiungibile a piedi è anche la spiaggia pubblica attrezzata, sul lungomare di Yasmine di fronte alla Medina nuova. Ampi spazi di spiaggia libera, bordati da vegetazione e pineta si trovano all’altezza della villa di George Sebastian ora Centro Culturale, ad Hammamet Sud.

Pittoresco e con le colorate barche dei pescatori sulla sabbia, il tratto che va dall’hotel Dar Hayet alla Medina, non ci sono servizi, ma è molto vicina al centro storico. Qualche insenatura interrompe il litorale della parte a nord del centro storico, con brevi tratti rocciosi e angoli semideserti fra i numerosi hotel. La costa, prosegue in maniera abbastanza lineare, con spazi ancora integri, come quello in corrispondenza delle rovine romane di Neapolis a Nabeul. Natura intatta, spiagge solitarie e acque caraibiche, si scoprono lungo il perimetro costiero del Capo Bon, proteso verso la Sicilia.

Con l’autobus, in 41 minuti e meno di 2 dinari si arriva a Korba, dove alla bellezza della spiaggia si aggiunge quella di una grande laguna, luogo di passaggio e sosta di uccelli migratori. Per continuare verso nord, si può usare l’autobus o il taxi collettivo,  ma la cosa migliore per girovagare una giornata per il Capo Bon è quella di noleggiare un’automobile e arrivare a Kelibia e oltre circa 70 chilometri da Hammamet, per scoprire calette nascoste e candide spiagge: El Mansourah, e Hammam El Ghezez con bellissime dune e Al Huwariyah nell’estremo nord est del Capo.

Dove dormire

Hotel La Badira Nella lista dei Leading Hotels of the world, si ispira agli anni 30, epoca in cui viaggiatori ed intellettuali scoprirono Hammamet. Ha camere e suite affacciate sul mare. Spa by CLARINS con bagni turchi, sala fitness, yoga, piscina riscaldata; ristorante gourmand con la supervisione dello chef Sebastian Bountour; escursioni personalizzate. BP N°437 Route Touristique Hammamet Nord, tel. 00216-70018-180; www.labadira.com

Hotel Hasdrubal Palace Ottimo rapporto qualità prezzo.  Solo junior suite e suite fra le quali, quella da guinnes, più grande del mondo (1542mq). 4 ristoranti, spiaggia privata, piscine anche coperte e uno dei centri di talassoterapia più rinomati della Tunisia. Zone Touristique, Yasmine Hammamet, tel. 00216-72-244-000; www.hasdrubal-thalassa.com

Villa Phoenicia Si sta come a casa di amici in questa residenza a pochi minuti dal mare e dalla vecchia Medina. Solo 4 camere con arredi ispirati all’Africa moresca, rigoglioso giardino e terrazza con vista.  Rue du Stade, Hammamet, tel. 00216-72262381; www.villaphoenicia.com

Dar Sabri Piccolo hotel in stile riad con poche originali camere nel cuore della Medina di Nabeul a una decina di chilometri da Hammamet. Piscina a sfioro, hammam, terrazza e solarium.  Avenue Farhat Hached, impasse 7, Nabeul, tel. 00216-72272-877 dar-sabri.com

Dove Mangiare

Chez Achour Specialità tunisine e dal mediterraneo dalle grigliate di pesce all’aragosta, in una casa d’epoca coloniale con giardino, fra la Medina e il mare. Rue Ali Bélhouane, Hammamet, tel.00216-72280-140.

Le Barberousse Posizione panoramica fra le mura della Medina, nel menù pasta fresca con aragosta, cous cous con pesce o carne, con i migliori vini locali. Ville Arabe de Hammamet, tel.00216-7228-0037.

La Bella Marina Tavole eleganti e buon servizio con personale che parla italiano, menù con gustosi antipasti di mare, pasta, cous cous e paella, pesce fresco al sale e carni alla griglia. Rue Dag Hammarshold, Hammamet, tel 00216-7226-1374.

Da Franco Se avete nostalgia della cucina nostrana. Pasta fatta in casa, risotti, grigliate di pesce. I proprietari sono romagnoli e il locale è un punto di riferimento degli  italiani residenti ad Hammamet. Avenue de Nevers, Hammamet, tel. 00216-7226-6240.

Slovenia Lo chef Raflik Tatli, noto per i suoi programmi in televisione, aggiunge un tocco creativo alla tradizionale cucina locale, con ispirazione dal Mediterraneo all’Asia. Nel menù primeggia il pesce.  Rue Hédi Nouira, Naubel, tel. 00216-7226-6240.

Come arrivare: In aereo con Tunis Air voli per Tunisi, da Bologna, Milano, Roma, Venezia. www.tunisair.com

Documenti di viaggio: Passaporto con validità di almeno tre mesi. Carta d’identità in caso di soggiorno organizzato da un operatore turistico.

Come muoversi: Il modo più pratico per raggiungere direttamente Hammamet dall’aeroporto di Tunisi è il taxi collettivo, prenotabile al sito www.holidaytaxis.com al costo di 11,56 euro a persona, per trasferimento in auto privata il costo sale a 41,32 euro a persona. Ad Hammamet, la spiaggia si raggiunge a piedi, per distanze maggiori ci sono bus, treni e taxi. Facile noleggiare un’auto (con Mami Car 1 giorno per circa 3o euro, tel. 00216 7231-0773 www.mamicar.com).

Informazioni Tunisia: www.discovertunisia.com

Sicurezza in viaggio: Consultare il sito www.viaggiaresicuri.it