
È sicuramente azzardato fare un paragone tra Milano e New York. Sta di fatto però che, negli ultimi anni, lo skyline meneghino è decisamente cambiato grazie alla costruzione di diversi grattacieli, dalla Torre Unicredit a Palazzo Lombardia, dalla Torre Diamante alla Torre Hadid che la fanno assomigliare sempre più a una “piccola Grande Mela”. Tale trasformazione verso la modernità sta avvenendo “a macchia di leopardo”, ovvero solo in quartieri come appunto CityLife e Porta Nuova, ma sono molti i segnali che fanno pensare che il capoluogo lombardo nel futuro sarà soprattutto una città verticale e internazionale che strizzerà sempre più l’occhio alla Big Apple, non solo nella modernità ma anche nelle atmosfere, soprattutto per quel che riguarda l’accoglienza e la ristorazione.
Un esempio? Il ristorante Rivington, il primo in città proprio di ispirazione newyorkese, situato all’interno del design hotel Hyatt Centric Milan Centrale, con vista mozzafiato – guarda caso – sui grattacieli di Porta Nuova.

Come spiega Andrea Pallavicini, General manager dell’albergo, «avevamo intenzione di portare a Milano qualcosa di nuovo. Un ristorante in vero stile newyorkese con una cucina ricercata, caratterizzata da un’altissima qualità dei prodotti. Il nome deriva da Rivington Street, la strada del Lower East Side nella quale molti immigrati italiani hanno cominciato la loro nuova vita. Il quartiere divenne in seguito famoso come scena artistica e musicale, in particolare come luogo di nascita della musica punk e new wave americana». Non a caso, il locale milanese è stato concepito in collaborazione con Jeffrey Tascarella, noto imprenditore alberghiero newyorkese che ha aperto locali di successo come il NoMad in Madison Avenue.
Dunque un viaggio culinario ed esperienziale, quello di Rivington, ispirato ai ristoranti storici di New York e alla loro cucina, reinterpretata però in chiave moderna dallo chef Guglielmo Giudice. Tra le proposte da segnalare: i crudi dal Raw Bar e le celebri Oyster Rockefeller, cotte al vapore e servite con spinaci e formaggio pecorino cremoso; la classica insalata Waldorf, rivisitata con l’aggiunta di gorgonzola, e la steak tartare preparata al tavolo.
I secondi si ispirano ai piatti che venivano serviti nelle vecchie chophouse, le tipiche bisteccherie newyorkesi: ecco allora il Surf&Turf, filetto mignon abbinato ad aragosta, il sostanzioso controfiletto NY striploin, o l’ottima sogliola “a la meuniére”, ovvero alla mugnaia. Anche i dolci sono rigorosamente New York style, a cominciare dall’iconica cheesecake. In questo piccolo angolo della Grande Mela non potevano certo mancare i cocktail: del resto a New York e nelle altre città americane qualsiasi cena che si rispetti inizia sempre con un aperitivo, a cominciare dal Martini Cocktail, il pre-dinner più gettonato di sempre.
Informazioni: l’ingresso di Rivington si trova in Via G.B. Pirelli 20. I clienti vi accedono tramite un ascensore dedicato. Info e prenotazioni: 348 9687419; www.rivington.it