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Milano e il Pigello

Un capolavoro del ‘400 fiorentino restaurato con la sponsorizzazione di Amadeus Italia e Gruppo Uvet, due aziende leader nel settore viaggi e turismo

Un capolavoro del ‘400 fiorentino restaurato con la sponsorizzazione di Amadeus Italia e Gruppo Uvet, due aziende leader nel settore viaggi e turismo

Dal 15 luglio, nella Basilica di Sant’Eustorgio, una delle più antiche chiese di Milano, si può ammirare il dipinto che ritrae Pigello Portinari davanti a San Pietro Martire. L’opera gotica necessitava da tempo di restauro e finalmente ha trovato uno sponsor nella Fondazione Atlante, creata per la tutela del patrimonio culturale e storico italiano da due aziende leader nel settore viaggi e turismo: Amadeus Italia, distributore e fornitore di avanzate tecnologie per l’industria globale dei viaggi e del turismo, e Gruppo Uvet, principale polo distributivo nel turismo in Italia nella fornitura di servizi per viaggi leisure, business travel, mice e pharma.

Il dipinto del Quattrocento fiorentino, 100×177 cm in tempera e olio, rappresenta Pigello Portinari nel momento dell’apparizione di San Pietro Martire, suo ispiratore per la costruzione della pregiata Cappella Portinari, proprio nella basilica di Sant’Eustorgio. Chi era dunque questo signor Pigello? Era il responsabile della filiale milanese del Banco dei Medici, uomo di fiducia dei signori di Firenze e amico intimo di Francesco Sforza, insomma, un personaggio di spicco nella Milano dell’epoca. Nella cappella che Pigello fece decorare a sue spese per complesse ragioni politiche e devozionali, e dove fu sepolto nel 1468, fece collocare anche il suo ritratto, attualmente non attribuito a un autore, ma certamente, data l’importanza del committente, non poteva che trattarsi di un grande artista, sulla cui identità gli storici stanno ancora indagando. Il primo restauro risale alla fine dell’800, il secondo al 1960, mentre quello appena ultimato non solo ha riportato in luce la lamina d’oro ormai sbiadita, ma lo ha ricollocato per ragioni conservative su tavola, come certamente era in origine. Il restauro è stato affidato alla dottoressa Anna Lucchini (nella foto in alto), specializzata nel ripristino di opere gotiche nonché responsabile del restauro della Cappella Zavattari nel Duomo di Monza.

È di grande rilievo il fatto che Amadeus Italia e Gruppo Uvet abbiano investito sulla salvaguardia di un’opera di alto valore artistico. La grande ricchezza dell’Italia infatti, nonché una delle sue principali attrattive, è proprio il patrimonio artistico, che spesso langue su muri umidi o stipata in magazzini eterni. Dopo la Pala del Pigello, le due aziende annunciano che ci saranno nuovi investimenti per importanti restauri. Presto cominceranno i lavori di ripristino di due opere di Hayez, di cui un nudo stupendo che restituirà al pubblico un gioiello nascosto al pubblico per troppo tempo.

La Pala del Pigello è esposta dietro l’Arca dei Re Magi, nella Cappella Portinari
Chiesa di Sant’Eustorgio, piazza Sant’Eustorgio, Milano