HOSPITALITY

Relax Au Coeur des Neiges

Sentite il bisogno di una piccola rinascita? Appena si può, staccate la spina, e prendetevi una vacanza a Courmayeur, tra una ciaspolata su nuovi percorsi e il tepore di uno chalet sostenibile, raffinato e romantico

Il soggiorno di uno chalet di Au Coeur des Neiges. Foto Courtesy Au Coeur des Neiges.

Un inverno senza sci? Forse, ma certo non senza neve. Emerge quest’anno con maggiore chiarezza una tendenza in atto già da tempo: vivere la montagna in modo sostenibile, praticando un’attività sportiva che garantisca privacy e tranquillità nella natura. Un’attività, per di più, gratuita. Tutto ciò si riassume in una parola: ciaspole, una tendenza di cui The Travel News aveva già parlato qui. Il boom viene “certificato” dal Corriere della Sera che lo scorso 11 gennaio scrive: «La rivincita delle ciaspole. La chiusura degli impianti di sci ha fatto riscoprire le racchette da neve. Scorte esaurite, impossibile trovarne un paio in tutta la Lombardia».

Il gruppo del Bianco visto dal centro di Courmayeur. Foto di Elena Bianco.

Fra le località alpine che si sono attrezzate per cogliere la nuova tendenza c’è Courmayeur. Da sempre nota soprattutto per lo sci fuoripista nel gruppo del Monte Bianco, la cittadina valdostana quest’inverno ha aperto la stagione presentando nuovi percorsi per ciaspolatori. E chi approva lo spirito totalmente ecologico di questo sport apprezza anche, alle porte di Courmayeur, una realtà come Au Coeur des Neiges Chalet Resort, membro della rete Green Vallée d’Aoste (www.greenvalleedaoste.com) che promuove la sostenibilità ambientale nell’ospitalità, nell’enogastronomia e anche nella mobilità (ad esempio mettendo a disposizione un’auto elettrica per raggiungere gli alberghi aderenti).

Au Coeur des Neiges Chalet Resort dispone di una ventina fra appartamenti e chalet. Tutti realizzati con materiali di montagna recuperati: massi e pietre, vecchie porte, mobili antichi, scuri di legno riutilizzati per dipinti. Tutti gli ambienti si ispirano alla casa tradizionale valdostana, con il calore del camino e il fascino del dialogo fra pietra e legno. Ovunque si nota una grande attenzione ai dettagli di gusto, per offrire all’ospite un’atmosfera da “vecchia montagna” accompagnata ai comfort e a una serie di servizi discreti e molto efficienti.

Area relax in uno degli chalet di Au Coeur des Neiges. Foto courtesy @ Au Coeur des Neiges.

«La filosofia è quella dell’albergo diffuso, un piccolo villaggio che garantisce intimità e formule diverse di permanenza», spiega il general manager John Ferraris, ma anche veterano della hotellerie di alta gamma sia nella Vallée sia a Chamonix. «Prendiamo ad esempio la ristorazione: l’ospite può cenare nel nostro bistrot gourmet oppure non farsi mai vedere e cucinare nel proprio chalet; può scegliere di farsi fare la spesa e trovarla pronta nella propria cucina, oppure di farsi consegnare il pasto caldo. Volendo può anche avere uno chef privato». Conclude quindi Ferraris: «È l’ospite che decide modalità e prezzo del suo soggiorno. Libertà e privacy sono il vero lusso».

Au Coeur des Neiges dispone, nell’edificio centrale, di un’ampia spa con piscina e una serie di massaggi, ad esempio al miele di montagna e al cioccolato (questi servizi sono attualmente chiusi a causa della pandemia in corso). Gli ospiti però possono consolarsi con le piccole spa private di cui dispongono gli chalet e alcuni appartamenti; dopo una giornata di ciaspole in montagna, fare un bagno turco e poi immergersi in una vasca idromassaggio è una vera, piccola “rinascita”.

aucoeurdesneiges.com