Dopo The Chedi, aperto lo scorso dicembre, l’Andermatt Swiss Alps resort inaugura a giugno il campo da golf

di Sara Magro
Una meta per pionieri. Fino a una decina di anni fa, Andermatt era la più grande base militare elvetica con una posizione strategica tra i passi di Oberalp e Gottardo. Poi dalla fine della Guerra Fredda non aveva più ragione di esistere e piano piano è stata smantellata. Quale destino era previsto quindi per il villaggio tra le Alpi svizzere? Il governo pensa subito al turismo per recuperare le vecchie locande, le piste sulle montagne, la consuetudine all’ospitalità. Ci voleva però un investitore audace e lo hanno trovato: l’imprenditore egiziano Samih Sawiris il quale, visto il posto e acquisiti 1.4 milioni di metri quadrati, nel 2005 ha iniziato un imponente progetto per un nuovo resort alpino con cinque alberghi, condomini, ville, un comprensorio sciisitico di 120 km e un golf a 18 buche. Ci vorranno più di dieci anni per completare il progetto, ma intanto sono già operativi il primo cinque stelle lusso, The Chedi, e il golf che si inaugura a giugno. The Chedi è hotel sontuoso, ideato dentro e fuori da Jean Michel Gathy con materiali pregiati adatti allo stile di montagna, tecnologie innovative (la domotica è via iPad), design su misura. Ovunque sono spazi generosi e salottini intimi, c’è una library per i sigari e una per le degustazioni di vino dove invece dei volumi sono esposte decine di bottiglie importanti. Qui come nell’immensa spa e nelle 105 camere (perlopiù suite) ci sono 201 caminetti.