Un’antica ghiacciaia trasformata in ristorante e 18 trulli cinquecenteschi ripensati come appartamenti di charme: siamo in Valle d’Itria, poco prima che le colline lascino il posto alla piana del Salento. Qui tradizionalmente veniva stivato il ghiaccio, usato per conservare i cibi e per preparare gelati e sorbetti. Il ristorante Petra Nevara è stato ricavato proprio da una di quelle antiche neviere: suggestivo il luogo, dunque, ma altrettanto interessante la cucina legata al territorio. Il giovane chef Donato Cito, barese di origini ma con esperienze all’estero, lavora insieme a Domenico Consoli, chef che si è formato nelle cucine del resort di lusso Villa San Michele a Fiesole: insieme utilizzano soltanto materie prime e cibi prodotti entro i due chilometri e mezzo che separano Petra Nevara da Martina Franca e Locorotondo (il ristorante è a metà strada tra le due cittadine). I latticini, forniti dal caseificio Consoli di Locorotondo, sono sempre freschissimi e il capocollo – presidio di Slow Food – arriva dalla Macelleria Romanelli di Martina Franca. Il vino proviene dall’azienda vinicola i Pastini di Lino Carparelli con cui la masseria collabora da anni. Anche le olive sono di produzione propria e l’olio è preparato da Stefano Caroli con metodo studiato per esaltare il sapore di vero olio pugliese. Inoltre la pasticceria Tripoli, storico caffè di Martina Franca, fornisce i buonissimi dolci. Pane, focacce e taralli pugliesi arrivano, infine, dal forno San Martino di Martina Franca. Il ristorante è annesso alla Masseria Pavone, dove i tradizionali trulli sono stati riconvertiti in dieci appartamenti di lusso, tutti con cucina perfettamente attrezzata (i prezzi per la doppia vanno da 70 a 120 € a notte; tel. 0808497876, info@masseriapavone.it).
Ristorante Petra Nevara | via Madonna dell’Arco 180 | Martina Franca (Ta) | tel. 080 89 74 222 | info@petranevara.it