
Non solo Cibus. Dopo l’appuntamento con il Salone internazionale dell’alimentazione, a Parma, città creativa Unesco per la gastronomia, si svolgerà infatti un altro evento: la prima edizione del City of gastronomy festival (2-3 giugno), legato appunto alla prestigiosa qualifica ottenuta dalla città emiliana. Una grande vetrina sulle eccellenze gastronomiche e sulla storia della Food Valley (basti pensare a prodotti quali il Parmigiano-Reggiano, il prosciutto di Parma, il culatello di Zibello, il salame di Felino, il fungo di Borgotaro), ma soprattutto l’occasione per assistere a tavole rotonde e demo d’autore che porteranno in piazza Garibaldi e in piazza Ghiaia chef italiani o provenienti da altre città “colleghe” nel campo del gusto e del saper fare, ovvero anch’esse a marchio Unesco per la gastronomia: da Alba, l’altra italiana presente alla manifestazione, a Tsuruoka in Giappone, da Gaziantep in Turchia a Dénia in Spagna, dalla norvegese Bergen alle brasiliane Paraty e Belem fino alla cinese Macao. I talenti della cucina provenienti da questi centri urbani saranno protagonisti di una maratona di cooking show ogni giorno dalle 10 alle 22, dando vita a un’esperienza sensoriale fusion, colta e, ovviamente, saporita.

«La sfida che abbiamo intrapreso a Parma», spiega Enrico Bergonzi, chef di Al Vedel di Colorno e presdiente di Parma quality restaurants, «è aprirsi sia al resto del territorio italiano sia a una platea sempre più internazionale perché la consapevolezza del valore delle nostre eccellenze passa anche attraverso la conoscenza di altre tradizioni e culture enogastronomiche». Così, durante il weekend l’auditorium del palazzo del Governatore, in piazza Garibaldi, ospiterà quattro tavole rotonde dal titolo Il ritorno alla terra, La cucina italiana e le sfide del XXI secolo, L’innovazione in cucina e I linguaggi del cibo, durante le quali esperti, giornalisti e chef si confronteranno sui temi del festival e le varie declinazioni della creatività.

Tra gli ospiti più attesi, Cinzia Scaffidi, vice presidente di Slow Food Italia, che insieme a imprenditori del settore agroalimentare nella prima tavola rotonda affonterà problematiche legate all’agricoltura e al futuro sostenibile, e Paolo Lopriore de Il Portico di Appiano Gentile che, con Isabella Potì, pastry chef salentina del ristorante Bros di Lecce, faranno il punto sul cibo italian style nella tavola rotonda organizzata ad Alma – Scuola internazionale di cucina che ha sede nel Palazzo Ducale di Colorno, vicino a Parma.

Alla tavola rotonda che concluderà il festival, dedicata al linguaggio del cibo, parteciperanno, tra gli altri, chef Rubio e Tinto, conduttore della trasmissione radiofonica Decanter. E, visto che oltre alle parole contano i fatti, in Piazza Ghiaia arriveranno, per pranzo e cena, 10 chef da tutta Italia, di cui 5 stellati, con una proposta di alta qualità, calata in un contesto informale e dinamico e garantita da Chic, fra le più importanti associazioni nazionali di ristoratori che propongono una cucina creativa, nel rispetto delle materie prime. Ad “apparecchiare la tavola” di questi ristoranti pop up sarà Parma quality restaurants, grazie al coordinamento affidato ad un trio parmigiano formato, oltre che da Bergonzi, da Davide Censi de Gli antichi sapori di Gaione e da Terry Giacomello, 1 stella Michelin all’Inkiostro di Parma. In gruppi di cinque al giorno, ai fornelli si alterneranno poi Umberto De Martino dello stellato bergamasco Florian Maison, Enrico Gerli, 1 stella a I castagni di Vigevano, Umberto Gorizia, chef consultant a Lindenberg, Giancarlo Polito della Locanda del Capitano di Montone, gli altri stellati Fabio Groppi dal Dolomieu di Madonna di Campiglio, Giuseppe Stanzione da Le Trabedi Paestum e Marco Visciola da Il Marin all’Eataly di Genova.
Maggiori informazioni e programma completo su www.cityofgastronomyfestival.it