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La storia del Perù

Paola Sburlati, fondatrice del tour operator Ruta 40 e appassionata di Sudamerica, racconta uno dei suoi viaggi preferiti

Di Paola Sburlati

Un viaggio in Perù è un viaggio nella Storia, dalle civiltà preincaiche e inca fino alla dominazione spagnola. Che come ogni storia è carica di enigmi (cosa saranno mai quelle linee di Nazca?), ricca di testimonianze del passato (quante fondazioni e musei di rara bellezza ci sono! Uno su tutti il Museo Larco Herrera a Lima) e del presente (atelier e gallerie d’arte sono ovunque nel Paese, ma si concentrano particolarmente nel quartiere San Blas a Cuzco), di tradizioni gastronomiche e del loro rinnovamento con la Cocina Novo Andina, una specie di cuisine di sperimentazione che riscuote plausi a livello internazionale (Lima oltre che capitale amministrativa, è capitale gourmand del Perù, con ristoranti in posizioni straordinarie  – per esempio, di fronte alle rovine archeologiche Huaca Pucllana – e chef pluripremiati e pluristellati – Malabar, per dirne uno – , cocktail buonissimi, come il famoso pisco sour).

Di storia trasudano i deserti che lambiscono spiagge con alte scogliere dove fanno il nido milioni di uccelli e si rifugiano centinaia di leoni marini (lungo la Panamericana Sur), le città coloniali (Arequipa e Puno, stupende!), i monumenti che non cambiano nel tempo (il chiostro del Convento di Santa Catalina ad Arequipa), il lago Titicaca con luci e culture meravigliose (sulle isole Uros e Taquile), i mercatini di artigianato con manufatti pregiati e pezzi di antiquariato (a Pisac ce n’è uno importantissimo), la Valle Sacra coperta con fiori bellissimi (orchidee, calle, iris…), siti archeologici ben conservati (le terrazze di Moray, le saline di Maras, la fortezza di Ollantaytambo), gli hotel-museo (il Monasterio a Cuzco con la cappella barocca), i palazzi coloniali che prima erano inca (sono troppi a Cuzco per citarli), la cultura e la filosofia di certe guide (che hanno una dignità di fondo invidiabile) e “il” trekking. Non una passeggiata su una montagna qualunque, bensì il Cammino Inca che porta alla città sacra di Machu Picchu (così bella all’alba, quando il treno da Cuzco, e quindi la folla, non sono ancora arrivati): quattro giorni di cammino, a tratti anche intenso (perché a certe altitudini, spesso 4.000 metri, si fa fatica anche a respirare), attraverso paesaggi meravigliosi e dolcissimi (dove si pernotta in campo tendato) e, alla fine “ci si guadagna” Macchu Picchu (nel senso che anziché arrivarci comodamente in treno la si raggiunge sui propri passi: che soddisfazione).

Viaggio in 14 giorni e 4 per il trekking a Machu Picchu: Inka Expedition + Cammino Inca + Gastronomia peruviana.