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Nuova sede Antinori

Inaugurata la cantina ipercontemporanea nel Chianti Classico. Apre al pubblico nel febbraio 2013

Inaugurata la cantina ipercontemporanea nel Chianti Classico. Apre al pubblico nel febbraio 2013

È un’incisione sottile e profonda nella collina. Emozionante come i Tagli di Lucio Fontana. Sulle colline che corrono parallele alla superstrada verso Siena, si apre dentro la terra. Nasce a Bargino, nel Comune di San Casciano Val di Pesa, mezz’ora d’auto da Firenze, il nuovo quartier generale Marchesi Antinori nel Chianti Classico. Marco Casamonti ha progettato un edificio legato alla natura dalla grande valenza paesaggistica; e ha scelto materiali naturali e toscani, la terracotta di Impruneta, la pietra, il ferro Corten.

È un’opera di architettura contemporanea che si mimetizza tra gli ulivi, i vigneti, i boschi e dove il vino è il centro di ogni percorso, produttivo e di visita. Una Cantina in senso lato. Un tempio dedicato al vino, ma soprattutto un omaggio al paesaggio toscano e alle sue vigne. Inviolato, anzi abbellito dalle maestrie dell’uomo, come succede da secoli nella campagna toscana.

La cantina

La porta di accesso alla nuova Cantina, quasi invisibile dall’esterno, è ai piedi di questo manto verde, a poche centinaia di metri dall’antica via Cassia tra Firenze e Siena.

Tutto è nascosto, interrato, la cantina di fermentazione, la barricaia, la bottaia, il museo, la libreria, una bottega di sapori, il ristorante, l’auditorium. All’interno si assiste alla creazione del vino, osservando cantinieri e tecnici che diraspano grappoli, trasferiscono il mosto nei tini di acciaio inox e da questi, a fermentazione ultimata, alle botti e alle barrique, poi alle bottiglie. Durante la visita si apprezzano tutte le fasi di lavorazione del vino, dalla vigna alla degustazione capendo i suoi tempi: la pigiatura, la fermentazione, la maturazione, l’invecchiamento di vini quali Villa Antinori, Marchese Antinori Chianti Classico Riserva, Vinsanto del Chianti Classico, Pèppoli Chianti Classico e dell’olio exta-vergine Pèppoli e Laudemio.

La struttura è stata ideata per consentire la vinificazione ‘per gravità’, senza pompe meccaniche: questo consente un importante risparmio energetico e un utilizzo funzionale dello spazio sottostante i serbatoi, per un lavoro più dinamico ed efficiente, oltre ad un grande rispetto per il prodotto. La vinificazione a caduta permette una lavorazione delle uve meno traumatica, per un risultato che si ritrova nel bicchiere: il vino è più equilibrato, elegante e con tannini più morbidi. Tutto parte dal piano più alto, quello dell’arrivo delle uve, dove mani esperte procedono alla selezione degli acini: solo i migliori sono scelti per dar vita ai grandi vini della cantina. La pigiatura avviene con un sistema dolce di rottura degli acini. La selezione è triplice: vigneto, grappolo, acino.

Massima è stata l’attenzione all’ambiente: bassi l’impatto ambientale e il consumo energetico. Le temperature necessarie per affinare il vino in barrique sono frutto della terra e non di impianti di refrigerazione. Come al tempo dei Medici. Quando la neve veniva raccolta in luoghi esposti a nord, freschi e umidi, in sotterranei e nelle cosiddette Neviere, per mantenere freschi cibi e bevande anche d’estate. La cantina è stata progettata ispirandosi anche al principio di mantenere la temperatura ideale per la produzione e la conservazione del vino in modo naturale.

Il Museo presenta una parte della collezione storica di Palazzo Antinori a Firenze unita a interventi site-specific di artisti internazionali, tra i quali Rosa Barba, Yona Friedman e Jean Baptiste Decavèle. Ci sono anche un Auditorium per incontri, workshop, convention, una Libreria, una Bottega Dei Sapori e un Ristorante, in cui degustare vino e cibi toscani.

La Cantina Marchesi Antinori nel Chianti Classico sarà aperta al pubblico da febbraio 2013