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Nella terra degli orsi

Alle porte di Prishtina, capitale del giovane Kosovo, il BEAR SANCTUARY Prishtina è un luogo immerso nella natura dove 20 orsi bruni, dopo anni di soprusi e angherie, hanno trovato tutela e libertà. Questa è la loro storia

IL SANTUARIO DEGLI ORSI
Nascosti nei 16 ettari di bosco nei pressi del villaggio di Mramor, a una ventina di km dalla capitale del Kosovo, vivono oggi indisturbati venti orsi bruni. Non amano dare nell’occhio: un comportamento più che comprensibile dopo aver passato anni sotto lo sguardo di decine e decine di persone rinchiusi in una gabbia per dare spettacolo. Fino al 2010, in Kosovo, i ristoratori erano infatti soliti tenere in cattività orsi, e altri animali selvatici, per attrarre clienti nei loro locali. Una pratica che consisteva nel catturare gli animali nelle foreste del Paese e del nord Albania, spesso strapparli ancora piccoli dalle loro madri, incatenarli e umiliarli col fine di divertire gli spettatori durante i loro pasti. Finalmente, nel 2010 è entrata in vigore una legge che vieta ai privati di possedere orsi e altri animali selvaggi e, sulla scia di questa significativa riforma, l’organizzazione internazionale Four Paws ha proposto al governo kosovaro di creare uno spazio appropriato dove far vivere gli orsi liberati dalla prigionia. È nato così il BEAR SANCTUARY Prishtina, un progetto ideato dall’Organizzazione Austriaca di tutela degli animali “VIER PFOTEN”. Non si tratta di uno zoo: nonostante per ovvie ragioni di sicurezza vi siano delle recinzioni, è un’estesa area verde all’interno di un bosco dove gli orsi vivono in tranquillità e sono tutelati, curati e accuditi dal team e dai volontari. A causa degli abusi subiti durante gli anni di prigionia, alcuni di questi orsi soffrono di disturbi psicologici e problemi comportamentali che non consentono loro di tornare a vivere allo stato brado. Avendo poi, seppur malamente, convissuto per molti anni a fianco degli esseri umani, dipendono fortemente da loro: se venissero lasciati liberi, non solo rischierebbero di non sopravvivere, ma anche di recarsi in zone abitate e di essere ricatturati, feriti o uccisi o di provocare danni alle persone diventando così rischiosi per se stessi e gli altri.

INTO THE WILD
Al BEAR SANCTUARY Prishtina questi animali hanno, finalmente, l’occasione di comportarsi naturalmente: i grandi recinti strutturati con l’obiettivo di riprodurre l’ambiente naturale dove sono nati -cioè i boschi montani del Kosovo e del nord Albania- offrono loro spazio sufficiente per vagare liberamente e ritirarsi, e tutti hanno alberi e/o strutture in legno su cui arrampicarsi e laghetti in cui fare il bagno per rinfrescarsi durante le calde giornate estive. Il Santuario, inoltre, consente agli orsi di andare in letargo in inverno, un momento fondamentale nel loro naturale ciclo annuale di attività (anche se, in realtà, gli orsi nei mesi freddi entrano in uno stato di torpore più che di profonda ibernazione).  Passeggiando lungo gli appositi percorsi si ha l’impressione di immaginare come sia la vita quotidiana degli orsi che vivono liberamente nelle foreste. Gli animali, infatti, non solo non sono messi in mostra (decidono loro, in base al proprio istinto, se e quando farsi vedere), ma anche le interazioni dei veterinari e guardiani sono strettamente limitate alle attività di cura e di costruzione della fiducia e non includono dimostrazioni di alimentazione, alimentazione degli orsi da parte dei visitatori o qualsiasi contatto diretto tra orsi e umani. L’obiettivo? Fornire condizioni che consentano agli orsi di esprimere comportamenti specifici della specie sia nelle interazioni tra loro che con l’ambiente.

UNA NUOVA CASA
Una delle peculiarità del Santuario è quella di tenere impegnati e occupati -mentalmente- gli animali come se vivessero allo stato brado: dopo gli anni passati rinchiusi nelle gabbie, gli orsi hanno represso molti aspetti tipici caratteriali degli animali selvaggi. Così, per incoraggiarli a comportarsi naturalmente, sono stimolati e incuriositi a sviluppare i loro sensi: per esempio, viene loro nascosto il cibo in determinati luoghi e sono applicate originali pedane in legno per invitarli ad arrampicarsi con l’obiettivo di fargli riacquistare sicurezza nelle loro capacità dopo i traumi subiti. <<Per capire meglio le barbarie subite da questi animali, basta prendere l’esempio di Kassandra, il primo orso salvato dalla prigionia e adottato dal BEAR SANCTUARY Prishtina. Il proprietario del ristorante che l’aveva catturata e tenuta per anni in cattività, quando ha saputo che era entrata in vigore la legge, ha abbandonato il locale lasciando l’orso chiuso in gabbia nel giardino dello stesso. Spesso accadeva che ragazzini annoiati passassero lì per tirarle addosso sassi e pietre, ferendola, e, quando capitava, l’unico cibo di cui si alimentava erano scarti lanciati dai passanti. Kassandra aveva perso parte del suo pelo ma, dopo il giusto ricovero e le dovute cure, è tornata di nuovo a splendere. Il nostro impegno primario è di provvedere alla salute, non solo fisica ma anche mentale, di questi animali per il resto della loro vita>>, spiega Afrim Mahmuti responsabile del centro. Quella di Kassandra è una delle venti storie di questi orsi bruni le cui vicende e altri aneddoti relativi al loro carattere e alle preferenze in fatto di cibo sono narrate nei pannelli che si incontrano lungo l’itinerario. Il BEAR SANCTUARY Prishtina dispone anche di un ristorante vegetariano dove si assaggiano piatti preparati con ingredienti a km 0, un negozio il cui ricavato serve per sostenere gli orsi del Santuario, un nuovo sentiero tracciato all’interno della foresta, un parco intrattenimenti con grotte, labirinti, un formicaio, reti, nidi di uccelli con relativi pannelli informativi, ideati entrambi per coinvolgere i visitatori e sviluppati insieme alla fondazione svizzera Swisscontact che promuove il settore turistico in Kosovo, e infine il centro educativo Thesaret e Natyrës dove sono organizzate attività culturali per bambini che spiegano loro la vita degli orsi e la storia del loro habitat. Un modo importante di concludere la visita al Santuario, per educare futuri uomini e donne a rispettare l’ambiente e tutti gli animali che lo abitano.

Per info: BEAR SANCTUARY Prishtina