Anche a chi è romano, la città riserva grandi sorprese. Il palazzo sede dell’ENPAM a Piazza Vittorio emerge da un lungo totale restauro, nei suoi sotterranei è stato effettuato un lavoro di recupero e di restituzione alla città di un gioiello archeologico, grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Speciale di Roma e l’ Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri – ENPAM.
Uno scavo di 1000 mq di superficie nel cuore della città che ha permesso di studiare l’area dove furono gli Horti Lamiani, tra i giardini più belli della Roma antica. I lavori del laboratorio di ricerca sono durati circa 8 anni, (vi hanno preso parte 12 archeologi e 6 restauratori, per un totale di ben 30.000 metri cubi di terreno scavato) – il risultato è Il Museo Ninfeo -Giardino degli Dei, un Museo coinvolgente dove sono illustrate le trasformazioni nei secoli di questa area dell’Esquilino. Nelle vetrine sono esposti pezzi selezionati fra le migliaia di reperti emersi durante i lavori: oggetti della vita quotidiana, tarsie di marmi policromo, maschere teatrali, erbari, frammenti di fauna marina (ostriche e conchigliame dai banchetti imperiali) Gli Horti Lamiani furono la casa ed i giardini di Lucio Elio Lamia (I sec a.Cr.) console e prefetto urbano di Roma, poi tra l’età di Augusto e quella di Tiberio divennero di proprietà imperiale.
Vi fu per breve tempo seppellito Caligola, Nerone li incluse nella Domus Aurea, l’imperatore Severo Alessandro li abbellì di una corte di 400mq, aula a cielo aperto racchiusa fra pareti di marmi policromi e pavimentata in marmo bianco, arricchita da un ninfeo. Uno spazio architettonico che si ispirava al foro pubblico. Qui l’imperatore poteva passeggiare, meditare, accogliere ambascierie, e dignitari, in un giardino di delizie fra giochi d’acqua, piante esotiche, animali domestici o anche cerbiatti, leoni, orsi probabilmente esposti in gabbie. Tutto documentato, spiegato, illustrato nel Museo Ninfeo.
Museo Ninfeo
Piazza Vittorio Emanuele II, 78 – Roma
Per le visite consultare il sito www.museoninfeo.it.