
Se Giuseppe Verdi, Ruggero Leoncavallo, Giacomo Puccini e Pietro Mascagni, celebri compositori accomunati non solo dalla passione per la musica ma anche da quella di “passare le acque”, avessero conosciuto l’AbanoRitz Hotel di Abano Terme (PD) molto probabilmente lo avrebbero consigliato agli interpreti delle loro opere liriche. L’albergo ospita infatti il Centro benessere per professionisti della parola (Professional Voice Center), una struttura interdisciplinare unica in Italia in un luogo dedito all’ospitalità, dedicata allo studio della voce di cantanti, attori, speaker e altre persone che la usano appunto a scopo professionale. L’approccio esteso a più campi di studio di questo Centro, diretto dal professor Mario Rossi, viene garantito dalla collaborazione tra specialisti di area medico-sanitaria (foniatra, esperto di video endoscopia, vestibologo-posturologo, logopedista) ed esperti di pedagogia vocale e didattica sia nel settore della musica rinascimentale e barocca sia in quello dell’opera (soprano, mezzosoprano, pianisti, direttore d’orchestra, clavicembalista…).

Viste le finalità di tale Centro benessere, sono stati individuati due modelli di intervento principale: il primo si basa su attività rivolte alla prevenzione e al mantenimento dello stato di salute, non solo vocale ma anche generale; l’altro filone prevede invece attività rivolte alla diagnosi, cura e riabilitazione di professionisti della voce e della parola che presentino sintomi di alterazioni patologiche, organiche e/o funzionali delle strutture deputate alla produzione fono-articolatoria con possibili ripercussioni sull’intero assetto posturale (per maggiori informazioni: tel. +39 388 4771039; info@professionalvoicecenter.it).

Ma perché questo importante centro è stato creato proprio in un albergo? L’AbanoRitz, oltre a essere un accogliente hotel 5 stelle – attualmente gestito, dopo quattro generazioni di donne, dalle sorelle Ida e Terry Poletto che portano avanti con passione la vocazione familiare all’ospitalità – è anche una struttura termale, con la propria sorgente di acqua, che propone protocolli di salute preventiva per tutte le patologie (in particolare quelle legate alle articolazioni), riconosciuti Doc e accreditati di prima super dal ministero della Salute e brevettati a livello europeo: come dimostrano numerosi studi scientifici, le cure termali, essendo utili alla prevenzione delle malattie e quindi alla conservazione dello stato di salute, favoriscono il benessere psicofisico generale contribuendo anche a migliorare le prestazioni vocali (per saperne di più su tutti i programmi salute: http://www.abanoritz.it/Salute-Programmi-Salute.aspx).

Ovviamente, pure per gli ospiti del Professional Voice Center, l’AbanoRitz propone soggiorni e servizi all’interno della struttura che dispone in totale di 100 stanze, da quelle con arredamento tradizionale a quelle più moderne e innovative. Queste ultime si trovano tutte al quinto piano, a cominciare da due Design suite, che uniscono creatività, funzionalità, ricercatezza e comodità: oltre che da arredi firmati, sono caratterizzate da grandi vetrate affacciate sul parco dell’hotel (6.000 metri quadrati), incorniciato dai Colli Euganei. Sempre al quinto piano ci sono due design room, luminose e con accurati tocchi di cromaticità, e quattro camere uniche nel loro genere, come la 510, detta anche Recycling, dove gli arredi sono appunto all’insegna della sostenibilità, con il letto che poggia su un pallet, i lampadari ricavati da vecchi cerchioni e il tavolo ottenuto da una bobina sulla quale venivano avvolti i cavi elettrici. Un’altra delle Creative Rooms del quinto piano, battezzata The Wood, è tutta fatta di legno, sassi e ciottoli a simbolizzare il legame con gli elementi primigeni, la terra e l’acqua, che caratterizzano questo lembo di Veneto.

Evoca immediatamente i viaggi “on the road” la stanza 504, non a caso chiamata The Garage: si tratta infatti della ricostruzione di una officina, con i lavandini-pneumatico, la maniglia della porta a forma di chiave inglese e la testata del letto ricavata dal muso di una lussuosa Jaguar.

Adatta ai sognatori e ai romantici irriducibili The Swan, la camera 514, creata grazie alla collaborazione con l’artista designer Walter Davanzo: lo stile della stanza è shabby chic, con numerosi riferimenti alla favola de Il brutto anatroccolo che dà anche il nome a uno dei ristoranti dell’hotel, anch’esso arredato con pezzi vintage per favorire negli ospiti il recupero dei ricordi, dei sentimenti, delle suggestioni che coinvolgono tutti i sensi, a cominciare dal gusto, appagato da un ricco menu à la carte (www.ristoranteilbruttoanatroccolo.it). Atmosfera più tradizionale al White Gloves, il ristorante legato alla scelta soggiorno, dove viene servita anche la prima colazione, aperto sette giorni su sette a pranzo e a cena. A questi due locali nei mesi estivi si aggiunge l’Easy Barbecue, situato nel parco-giardino dell’albergo, dove si gustano carni e pesci alla griglia cucinati al momento, serviti con ottime verdure di stagione.

Oltre agli spazi adibiti alle tradizionali cure termali, l’AbanoRitz dispone anche di un Centro RitzSPAce dove ci si può rilassare con massaggi e rituali praticati da personale specializzato. Altro punto di forza dell’hotel sono le due piscine: una interna semi-olimpionica e una esterna con zone idromassaggio, entrambe alimentate da acqua termale a circa 34 °C e dedicate all’acqua wellness. Tra i trattamenti proposti, non solo in piscina, idrochinesiterapia, aquahealing, massaggio subacqueo in vasca termale ozonizzata, floating room, acqua nordic walking.

Per quel che riguarda gli spazi comuni, l’hotel dispone di sala lettura, sala gioco e biliardo, sala musica (che ospita spesso concerti), smoking room & sala caminetto, sala video con maxischermo, Miidnight vintage club – dove quasi tutti i sabati viene organizzato per gli ospiti l’ascolto di dischi di vinile – piano bar.

Nel desk multilingue si possono avere informazioni sul territorio e servizio di prenotazione di mostre, concerti ed escursioni. Non bisogna infatti dimenticare che l’AbanoRitz si trova a pochi chilometri da un territorio interessantissimo dal punto di vista artistico, culturale e naturalistico: il Parco regionale dei Colli Euganei (www.parcocollieuganei.com) che ha un’estensione di 18.695 ettari. Non a caso queste alture sono anche dette le “colline di Venezia”: in passato, infatti, le numerose cave che le punteggiano, oggi per la maggior parte chiuse, fornivano alla Serenissima il materiale da costruzione per palazzi, piazze e campi. Un esempio per tutti: la trachite usata per pavimentare piazza San Marco. Inoltre, dai boschi di questi Colli si otteneva il legname utilizzato per costruire alberi e scafi della flotta veneziana. Senza dimenticare che qui, soprattutto tra il XV e il XVI secolo, sorsero ville e tenute di campagna costruite dai signori di Padova e di Venezia per passarvi la pausa estiva. Un costume dell’alta società sul quale Carlo Goldoni ironizzò in ben tre sue opere: Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della villeggiatura e I bagni d’Abano. Alcune di queste dimore erano raggiugibili da Venezia attraverso la fitta rete di corsi d’acqua, anticamente adibiti soprattutto al trasporto di merci, che caratterizza questo territorio. Chi vuole saperne di più su questo affascinante mondo di “strade liquide” può visitare il Museo civico della navigazione fluviale di Battaglia Terme.

Questa località è tranquillamente raggiungibile in automobile, ma per assaporare al meglio la sua tipica atmosfera da “paese dei barcari” ci si può arrivare a bordo di un’imbarcazione tradizionale, per esempio il burcio, messa a disposizione dalle locali associazioni di voga alla veneta (informazioni presso il museo: tel. +39 049525170, info@museonavigazione.eu, www.museonavigazione.eu, oppure Viaggiare curiosi, www.viaggiarecuriosi.com). Queste gite fluviali raggiungono anche il Castello del Catajo, edificato inizialmente come villa di campagna e successivamente ampliato tra il 1570 e il 1573, oggi composto da circa 350 stanze e circondato da un parco con alberi centenari, roseti antichi e un giardino botanico. Al suo interno c’è uno dei più spettacolari ciclo di affreschi fra tutti quelli delle ville venete, opera di Giambattista Zelotti, allievo di Paolo Veronese (http://www.castellodelcatajo.it).

Un altro posto imperdibile nei Colli Euganei è il complesso monumentale di Villa Barbarigo a Valsanzibio che accoglie i visitatori con il suo spettacolare imbarcadero al quale, un tempo, approdavano le barche adibite al trasporto dei nobili veneziani in visita ai proprietari. Un altro punto di forza di questa residenza è il parco-giardino d’epoca che, attraverso diverse strutture allegoriche, dalle statue scolpite in pietra d’Istria al labirinto vegetale, dalle fontane agli scherzi d’acqua, costituisce l’emblema del percorso di perfezione che, tra immanenza e trascendenza, porta gli uomini dall’Errore alla Verità (www.valsanzibiogiardino.it, info@valsanzibiogiardino.it).

Risale agli inizi del Cinquecento la raffinata Villa dei Vescovi, edificata per il soggiorno estivo della curia padovana. L’edificio, che oggi fa parte del Fai (Fondo ambiente italiano), sorge sulla sommità di una collina ed è circondato da vigne, orto e frutteto, mentre all’interno ospita uno straordinario ciclo di affreschi del pittore fiammingo Lambert Sustris (faivescovi@fondoambiente.it; tel. 049 9930473, www.fondoambiente.it).

A poca distanza da Villa dei Vescovi sorge l’Abbazia Benedettina Santa Maria Assunta di Praglia, la cui fondazione è databile tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo. Edificata in uno stile che integra felicemente tardo-gotico e rinascimentale, è costituita, tra l’altro, da una biblioteca, che ospita circa 50.000 libri e manoscitti rari, e da quattro corti porticate comunicanti, tra le quali il cosiddetto Chiostro botanico, un tempo adibito alla coltivazione delle piante officinali per la farmacia. Ancora oggi i monaci producono e vendono in loco tisane, miele, ottimi prodotti per la cura del corpo a base vegetale e il vino ottenuto dalle vigne che circondano il monastero (www.praglia.it).

Dal sacro al profano: i Colli Euganei sono famosi anche per la Strada del Vino che riunisce numerosissimi soci tra alberghi, agriturismi, ristoranti, trattorie, botteghe specializzate in enogastronomia, distillerie, frantoi e, ça va sans dire, cantine. Rivolgendosi a questa associazione (www.stradadelvinocollieuganei.it; info@stradadelvinocollieuganei.it), si possono avere utili informazioni e consigli per organizzare al meglio la visita di questa suggestiva zona collinare: dove dormire, mangiare e assaggiare gli ottimi vini locali (informazioni pure nel sito www.collieuganeidoc.com). Tra le Cantine da non perdere Ca’ Lustra , situata a Faedo, nel cuore del Parco regionale dei Colli Euganei: nel corso degli anni, ha selezionato ottimi “cru”, ottenuti da colture biologiche, come Sassonero, Belvedere, Girapoggio, Pedevenda, Roverello, Cengolina (per acquisti e visite: http://www.calustra.it).
