Le montagne forgiano caratteri e temperamenti e alle giuste altitudini danno ottimi vini.
Le montagne trentine hanno dato i natali al campione del ciclismo Francesco Moser, la cui tenacia sportiva l’ha portato a successi mondiali come il record dell’ora (il 51,151 km/ora rimasto imbattuto per anni e stabilito a Città del Messico il 23 gennaio 1984) alle varie maglie rosa, gialle, iridate.

Fino alla mitica Parigi-Roubaix, vinta per ben tre volte, come testimoniano gli altrettanti pezzi di pavé esposti nel museo allestito dentro alla sala degustazione in Trentino.
Bici e vigne
L’impegno agonistico ad alti livelli con la bicicletta non ha impedito a Francesco Moser di dedicarsi, insieme al fratello Diego, all’azienda agricola di famiglia acquisendo esperienza, competenza e passione per una produzione enologica che dal 1979 è tra le più apprezzate d’Italia.
La cantina Moser si trova a Maso Warth a Gardolo di Trento, a una quota compresa fra i 700 e i 400 metri che dai ripidi terrazzamenti della Val di Cembra – dove sorge Palù di Giovo, il paese d’origine dei Moser – scoscende verso le dolci colline affacciate su Trento.

Terre spettacolari, che l’uomo ha saputo domare con il suo paziente lavoro: non a caso i prodotti finali si chiamano vini eroici.
La cantina Moser è oggi un’azienda agricola moderna e all’avanguardia per competenze tecniche e ricerca di qualità con pratiche biologiche.
Di padre in figlio
Francesco e Diego Moser hanno a propria volta trasmesso l’impegno per il vigneto e la cantina rispettivamente al figlio Carlo, direttore che cura la parte commerciale dell’azienda e a Matteo, enologo: sono loro la nuova generazione che gestisce con slancio innovatore la vasta produzione di alta gamma dell’etichetta Moser.

Carlo Moser, laureato alla Bocconi, dal 2011 è anche nel CDA dell’Istituto Trento Doc dove ricopre il ruolo di vicepresidente.
Matteo Moser, dopo la laurea in enologia, ha lavorato in Uruguay e California per poi tornare in Trentino e imprimere il suo stile all’intera gamma di vini Warth e Trentodoc.

Bollicine e vini fermi
I vini Moser rientrano nelle denominazioni Trento Doc e Vini delle Dolomiti Igt, sintesi di profumi e mineralità data dai porfidi, dalle escursioni termiche e dalla brezza del vicino Garda.

Ed è esattamente in questo terroir, con i suoi microclimi, che è racchiusa l’identità della cantina Moser, ottimamente espressa con la linea Trentodoc Metodo Classico (80.000 bottiglie), che utilizza le migliori uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti da due delle zone più vocate del Trentino, e alla linea di vini fermi Warth (70.000 bottiglie), prodotti con uve raccolte a mano nei vigneti sulle colline di Trento e nella Valle di Cembra.

I Moser sono conosciuti per la spumantistica ma orientati a valorizzare i vini fermi, le cui bottiglie sono sigillate con tappo a vite.

Etichette d’artista
Il risultato sono dunque due linee di prodotto: Trento Doc Metodo classico con le migliori uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti da due delle zone più vocate del Trentino, e la linea di vini fermi Warth, prodotti con uve delle colline di Trento e della Valle di Cembra.
Per quanto riguarda le bollicine il 51,151 è il primo Metodo Classico prodotto dalla famiglia, nato nel 1984.
Il nome celebra il Record dell’Ora conseguito da Francesco a Città del Messico, proprio in quell’anno.
Prodotto in purezza con uve Chardonnay raccolte a mano dai vigneti sulle colline di Trento e in Valle di Cembra, con 30 mesi di affinamento sui lieviti.
Tra i vini mossi c’è poi il Rosé Extra brut, Metodo Classico millesimato, prodotto con sole uve Pinot Nero raccolte a mano, provenienti dal vigneto Doss dei Cedri, a Maso Warth.
La gamma prodotti
Al vertice dei Trentodoc c’è il Brut Nature, Chardonnay in purezza millesimato, affinamento sui lieviti di 60 mesi, dosaggio rigorosamente eseguito con il medesimo vino e senza aggiunta di zuccheri.
Blauen è l’ultimo nato in casa Moser e punta di diamante della cantina.
Il nome richiama gli acini di Blauburgunder (nome tedesco del Pinot Nero) e il contrasto tra i toni blu scuri violacei dell’uva e il giallo paglierino con riflessi bronzei del vino ha dato l’ispirazione per la costruzione della nuova etichetta, che simboleggia la luce nel buio, la stella nella notte, il Blanc De Noirs.
I vini fermi a marchio Moser hanno infatti etichetta Warth e sono prodotti con uve raccolte a mano nei vigneti sulle colline di Trento e nella Valle di Cembra. Tra questi gli aromatici Gewurztraminer, Riesling, Moscato giallo e Müller Thurgau.
Per i vini rossi non poteva naturalmente mancare il Teroldego, che la cantina Moser ha battezzato con il nome di Rubro.

L’ultimo nato: il Sauvignon Blanc
Alla selezione dei vini fermi bianchi si è ultimamente aggiunto il Sauvignon Blanc, prodotto in purezza.
“Il nostro primo Sauvignon Blanc nasce dalla volontà di esplorare le potenzialità di questo grande vitigno in un territorio vocato come il nostro, simile a quello della Valle della Loira, ma influenzato dalle Dolomiti – spiega Matteo Moser.
Siamo un’azienda dall’anima bianchista e con questa etichetta siamo riusciti ad affiancare al Riesling Renano, già presente nella linea Warth, un altro vitigno bianco nobile, di grande longevità, freschezza e beva, iniziando a produrlo proprio nel 2021, un’annata ottima per questa tipologia di vini”.

Come gli altri vini della linea Warth, anche l’etichetta del Sauvignon Blanc è stata disegnata da Paolo Tait.
L’indagine creativa e il segno dell’artista, da sempre contemplano il mondo naturale e gli strumenti del lavoro dell’uomo, forgiati per solcare la terra, contrapponendoli a presenze etereo, come quella dell’uccello appollaiato sul trespolo, armonioso ospite del suo elemento, l’aria.

“La simbologia dell’opera rappresenta il rapporto viscerale della nostra famiglia con la terra: le origini contadine, il valore del lavoro e del sacrificio, la ricerca dell’avanguardia unite al rispetto per il territorio, visto come risorsa da plasmare e conservare, per noi stessi e le nuove generazioni” racconta ancora Carlo Moser.

Il logo “Warth”, presente su tutte le etichette della linea, è frutto di un gesto netto, solcante e deciso di Tait, che incarna la forte identità e lo stile inconfondibile dell’azienda Moser.