Miart 2015: finalmente un’edizione ricca; le novità più interessanti arrivano però dall’Oriente
di Barbara Pietrasanta
Dopo alcune edizioni decisamente sottotono, Miart 2015 si presenta adeguata alle aspettative, soprattutto per la quantità di partecipazioni nazionali e internazionali. Forse l’effetto Expo ha dato una spinta perché questa manifestazione, in anticipo di un mese rispetto alle precedenti edizioni, apre la kermesse milanese del tandem salone del mobile-expo, un periodo ricco di eventi che coprirà ben tre lunghe stagioni.
L’arte apre, quindi, la strada alle idee, come spesso è stato, anche se l’avanguardia stilistica qui ritrovata è un po’ ferma ai “gloriosi” linguaggi degli anni Settanta. La maggior parte delle proposte delle quasi 80 gallerie italiane presenti ruota intorno ai soliti nomi storicizzati e sicuri dell’età d’oro italiana. Boetti, Bonalumi, Fontana, Rotella e le poche presenze femminili come Grazia Varisco che troviamo con le sue opere cinetiche e grafiche nella parete allestita da Cà dei Frari, e Marisa Merz nello stand di Monica De Cardenas.
Il dialogo con il contemporaneo è ancora impari perché quest’anno si è preferito andare sul sicuro senza le sempre attese “provocazioni” visive”, per un blend che miscela artisti sedimentati con un pizzico di emergenti.
Spiace dirlo, ma le novità arrivano da oriente e da altri luoghi lontani, non perché ci sia vera innovazione, ma per l’esotismo che giustifica l’azzardato balzo nel contemporaneo della Galleria Marella, prima pioniera nel creare un ponte tra l’Italia e il Far East. Campeggiano i dipinti del vietnamita Nguyen Thai Tuan che ritraggono figure senza volto ma anche le carte colorate dell’artista malese Abdoulaye Konaté.
Novità assoluta è il corridoio dedicato al design con ambientazioni di effetto come con i cactus di Dilmos e la stanza delle meraviglie di Cabana con pareti e oggetti che creano un effetto tridimensionale e ottico.
Da ammirare i gioielli d’artista proposti dalla Galleria Villanova di Firenze, pezzi unici custoditi in teche trasparenti, creati con materiali insoliti e fusioni singole.
Molte le presenze delle case editrici, alcune con volumi in scontatissima offerta. Si aggiungono alle pubblicazioni d’arte anche quelle di design con edizioni speciali sul Salone del Mobile e sulle case di lusso milanesi.
Ma fuori dal grande padiglione del Miart in questo weekend di primavera fioriscono tante altre occasioni per l’arte, come il Mia Fair salone dedicato alla fotografia, le proposte museali “Arts & Foods” del curatore Germano Celant, Juan Muñoz all’Hangar Bicocca e la personale fotografica di David Bailey allestita al PAC nonché l’apertura straordinaria “by night” delle molte gallerie cittadine.
Visitare il Miart è possibile venerdì 10 e sabato 11 dalle 12 alle 19;
domenica 12 dalle 11 alle 19. Ingresso giornaliero 15 €.
viale Scarampo, Gate 5 Milano
www.miart.it