
Sulle sponde del Po, a pochi chilometri da Piacenza, si trova una curiosità geografica: l’isola Serafini, la più grande lungo il fiume più importante d’Italia. Un’isola, creata da uno sbarramento artificiale, legato alla vicina centrale idroelettrica dell’Enel,oggi diventata un luogo di opportunità per la tutela dell’ambiente e del territorio. Qui Elena Marsiglia, ventisettenne laureata in architettura ambientale, con altri giovani amici soci, ha fondato la cooperativa sociale “l’Isola dei tre ponti” con l’obiettivo di creare opportunità di lavoro per i giovani del posto (combattendo lo spopolamento) che amano questo particolare territorio. La cooperativa si occupa di valorizzare i percorsi a piedi, in bici o in barca con lo scopo di far conoscere l’importante ecosistema di questo lembo d’Italia e di organizzare eventi culturali, corsi di cucina e attività alla scoperta delle produzioni autoctone. Tra i progetti curiosi: la gestione della scala dei pesci che risalgono le barriere artificiali della centrale.

Grazie a uno dei tre ponti, l’isola Serafini è collegata a Monticelli d’Ongina. Una vera piccola capitale dell’aglio. Si, perchè l’aglio bianco piacentino è, per questo Comune, a metà tra Piacenza e Cremona, un marchio di fabbrica, un prodotto certificato, dal dna controllato, con grande ricchezza aromatica ed alta concentrazione di allicina. La produzione è assicurata dalla cooperativa Co.p.a.p, alimentata dalla passione e dalla competenza della signora Giuseppina, che dichiara con orgoglio che, in trent’anni di lavoro, grazie proprio agli effluvi dell’aglio, non ha mai preso l’influenza!

Un prodotto valorizzato, insieme ad altre specialità, dai ristoranti della zona tra i quali spicca, all’interno di Isola Serafini, l’ Antica Trattoria Cattivelli, una perla della gastronomia del territorio, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Ci raccontano che il vice presidente di Microsoft alla ricerca del gusto più autentico della penisola abbia fatto una sosta da queste parti. Luca Castellani, genero di Valentino e Cesira fondatori di questo paradiso di cibo, accoglie gli avventori spiegando con cura e dettagli la preparazione dei piatti e dell’origine km.0 dei prodotti. Tanti i profumi e e sapori, prodotti dalla sapiente brigata in cucina, espressione del sapore piacentino: gli antipasti come il budino di cacio del Po o il luccioperca in salsa verde della bassa, i primi piatti come i pisarei e faso della tradizione o gli gnocchetti di zucca, pesce di fiume come il pesce gatto o l’anguilla fritta, i secondi come il maialino in crosta di coriandolo e l’oca rosolata al forno, i formaggi locali come il cacio del Po, i raffinati dessert, come il Baba piacentino, che, accompagnati dai vini dei colli piacentini come il Gutturnio, l’Ortrugo e la Malvasia, esprimono genuinità già dal primo assaggio.

Il Caseificio Borgonovo, aperto al pubblico, dove si produce il cacio del Po, è poco distante dal ristorante Cattivelli. Qui una tradizione, che passa dal padre ai figli, esprime una produzione dai sapori unici che ci invidiano in tutto il mondo; quello del Grana padano artigianale insieme alla novità del cacio del Po una forzatura ben riuscita del rigido disciplinare che regola la produzione di queste eccellenze casearie.
Nel percorso di conoscenza di questi luoghi un buon consiglio per alloggiare ed un buon vitto è certamente quello dell’Agriturismo Bassanine, dal nome della zona dove sorge. Gestita da Ambra, donna con grande passione e discrezione che organizza su richiesta show cooking e laboratori gastronomici.
Una tappa davvero strabiliante è quella del Castello di San Pietro in Cerro. Una visita ricca di spunti culturali ed artistici firmata dall’autore di questo prezioso gioiello della cultura e della storia piacentina: Franco Spaggiari. Un uomo di cultura e di industria che ha acquistato il castello negli anni ’90 spezzando una catena secolare di proprietà legata alla famiglia Barattieri che ha gestito il castello dal 1460 al 1993. L’austerità e la compattezza delle mure quattrocentesche racchiudono grandi sorprese al suo interno. Oltre alle sale arredate con cura e il piccolo museo d’armi antiche, una curiosità davvero unica: nell’ala ovest dei sotterranei del Castello è allestita la mostra permanente di 39 statue dei Guerrieri di Xian, fedeli riproduzioni degli originali autenticate dal governo cinese.

Le statue di terracotta, di dimensioni naturali, sono schierate proprio come lo erano nel III a.C. quando furono poste a guardia del mausoleo del primo imperatore cinese Qin Shi Huang. La tecnica di fabbricazione è identica a quella impiegata in antichità e consiste nel compattare cerchi di argilla per creare il torace, al quale è poi aggiunta la testa. Le statue dei guerrieri hanno un’eccezionale qualità tecnica ed artistica, e l’allestimento nei sotterranei trasmette una sensazione simile a quelle che si prova davanti ai pezzi originali in Cina.

Nei piani più alti il castello ospita il MIM, inaugurato nel 2001 il MiM-Museum in Motion del Castello di San Pietro in Cerro presenta al pubblico una collezione d’arte contemporanea che ormai supera i cinquecento pezzi (tra pittura, grafica, scultura e installazione) esposti a rotazione nei suggestivi ambienti del sottotetto.Il progetto è nato oltre dieci anni fa sempre per volontà del proprietario Franco Spaggiari in collaborazione con la Fondazione d’Ars Oscar Signorini Onlus e con il contributo del critico Pierre Restany (1930-2003). Il suo nome vuole sottolineare la dinamicità di questa raccolta aperta (in movimento appunto) che documenta il panorama artistico dal dopoguerra ad oggi. Infine una curiosità davvero rara di questo luogo: su un torrione al lato del muro in corrispondenza di una feritoia si scorgono i segni dei calcoli di mira del cannone pronto a difendere il castello dagli attacchi esterni.
Se dopo la visita al castello si è alla ricerca di vitto alloggio, un buon consiglio certamente è l’Agriturismo Boschi Celati, un’eccellenza della provincia piacentina. In un ambiente grazioso, semplice e curato, Giovanna accoglie gli avventori con sorriso e grande energia e non nega un immediato assaggio di gnocco fritto, annaffiato da un eccellente Gutturnio doc della casa.
Info:
Cooperativa sociale isola dei tre ponti – www.isolaldeitreponti.it – isoladeitreponti@gmail.com
Ristorante Cattivelli – www.trattoriacattivelli.it – info@trattoriacattivelli.it
Agriturismo Bassanine – www.bassanine.it – info@bassanine.it
Caseificio Borgonovo – www.caseificioborgonovo.com – e.palormi@libero.it
Co.P.A.P. – www.copap.it – info@copap.it
Castello di San Pietro in Cerro – www.castellodisanpietro.it – info@castellodisanpietro.it
Agriturismo Boschi Celati – www.agriturismoboschicelati.com – info@agriturismoboschicelati.com