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L’ombra di Lucio (Dalla)

Dal 26 gennaio un monumento di Mario Martinelli ricorderà il cantante là dove ha vissuto: piazza dei Celestini a Bologna

Bologna 26 gennaio: nell’ambito di Arte Fiera, s’inaugura l’opera di Mario Martinelli dedicata al cantante scomparso un anno fa

Di Valeria Delvecchio

Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei andato via c’è una grossa novità,
l’anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va (leggi dibattiti pre elezioni, il ritorno di Berlusconi, il Papa su Twitter, case editrici che chiudono, la mediocrità dilagante etc…)

Ma ritorniamo alla novità che, guarda caso, ti riguarda. Ti ricordi l’Arte Fiera, uno degli appuntamenti più importanti di’arte moderna e contemporanea che coinvolge Bologna? Si, Bologna, la tua splendida città, quella che ti ha incoraggiato quando, ai primordi della tua gavetta, ti ha visto suonare il clarinetto con un gruppo di strampalati in locali dalle luci soffuse e i tavoli sempre pieni di vino e risate, quella tra le cui cosce  eravate tutti artistici, ma senza pudore o vergogna, cullati fra i portici, e la stessa che poi ha pianto lacrime amare per la tua scomparsa. Ecco proprio qui, nella centralissima Piazza dei Celestini, la tua famiglia ricorderà oltre all’artista, anche l’uomo generoso e ironico – come ti definiva l’amico Guccini- che sei stato.

Sabato 26 gennaio, alle 17.30, viene svelata l’opera di Mario Martinelli– l’artista che gira il mondo con un flash alla ricerca dell’ombra dei passanti- che ha deciso di sfidarsi e “riprodurre” un mostro sacro come te. Non fare il modesto, ora, e ascolta. Sarai al balcone della tua casa-studio, che affaccia su piazza dei Celestini, suonando il sax, circondato dal volo delle diomedee, i gabbiani delle amate isole Tremiti. Ci sarai in forma di “monumento d’ombra”: un graffito plastico, leggerissimo e al contempo carico di un senso molto forte, capace di rinnovare costantemente la sua forma al mutare delle luci della città e secondo il punto di vista di ogni osservatore; un segno in grado di “abitare” lo spazio senza occuparlo o celarlo; un anti-monumento, che ognuno potrà vivere non come oggetto incombente, ingombrante, statico, ma come personale “sensazione di presenza”.

Sublime, non trovi? I tuoi cari hanno apprezzato e sostenuto da veri supporter questa iniziativa artistica, nata dalla collaborazione tra Martinelli e la curatrice Emanuela Agnoli, che ha il facile e in egual misura complesso obiettivo di reinterpretare la tua personalità curiosa e leggera e di immolarti mentre rivolgi lo sguardo lontano. In quei posti dove pochi sono in grado di andare. Tra l’altro, tu, che di comune non avevi niente, potrai anche “riavvicinarti” alla gente semplice alla quale sapevi rivolgerti. Questa volta, purtroppo, non con le tue espressioni beffarde o qualche “vaffanculo” canzonatorio e meritato, ma grazie all’installazione “Incontro con l’ombra” , una tecnologia in grado “soffiare” le ombre dei passanti su un telo che le tratterrà il tempo necessario per dar modo a ciascuno di scoprire la propria ombra staccata, emancipata dai movimenti del corpo, e di interagire con questo doppio, un altro se stesso inatteso e intrigante: un monumento effimero al miracolo passeggero dell’esistenza. Come te e la tua musica, Lucio.

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico e come sono contenta
di essere qui in questo momento
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa ci dobbiamo inventare
perché non ti vogliamo dimenticare.

“L’ombra di Lucio” e “Incontro con l’ombra”
Vernice: sabato 26 gennaio 2013, ore 17,30
piazza dei Celestini, Bologna