5 castelli e giardini per ritrovare il tempo e l’atmosfera raffinata delle corti francesi. Alcuni famosi, come l’ultima dimora del maestro da Vinci , altri assolutamente sconosciuti come il giardino dello Chateau Gaillard ad Amboise
Di Teresa Scacchi
E in più ristoranti con cucina stellata a prezzi bistrot, cantine di appassionati vignerons, hotel accoglienti e nascosti. Uno degli itinerari più celebri di Francia, tanto meta glam quanto accessibile e ricca di sorprese, perfetta anche per un turismo giovane e slow. Cultura, cucina, spettacoli, prodotti home made. Perfetto per un long week end di fine estate –inizio autunno.
Chez Leonardo
Sono un gran numero i castelli distribuiti lungo la Loira, nella valle Patrimonio dell’Umanità. Una scelta va fatta. Niente di meglio che iniziare dal maniero di Clos-Lucè presso Amboise, dove Leonardo da Vinci su invito del re Francesco I passò gli ultimi tre anni della sua vita, dal 1516 al 1519. A cinque secoli da quel soggiorno, sereno e fecondo anche se segnato dalla malattia, la Francia omaggia il genio con una serie di iniziative, tra cui una straordinaria mostra. Inaugurata il 17 giugno e aperta fino al 15 novembre, la mostra si ispira ai capolavori che il maestro portò con sé nella nuova casa/studio (oggi conservati al Louvre), la Gioconda, la Sant’Anna e il San Giovanni, mettendo in luce la genesi, la storia e la diffusione del mito dei tre dipinti attraverso cinquecento anni, fino alle metamorfosi nell’attualità.
Nel castello inoltre si possono ammirare i modellini di quaranta invenzioni realizzate secondo i disegni originali di Leonardo: il primo ponte girevole, un rudimentale carro armato, quella che potrebbe essere l’antesignana dell’automobile, l’imbarcazione a pale, la macchina volante antenata dell’aereo. E il ponte sul Corne d’Or, il progetto di un ardito ponte sul Bosforo, che lascia senza parole. Altre sorprese nel giardino, con illustrazioni e riproduzioni di molte opere leonardesche perfettamente ambientate in mezzo a piante e fiori fra cui spicca la rosa Monna Lisa. Il percorso a ritroso nel tempo si conclude degnamente all’Auberge du Prieuré, piccolo ristorante dedicato alla cucina rinascimentale. Una graziosa fantesca racconta la tavola del Cinquecento: le preparazioni, le spezie, le erbe, gli ingredienti dei piatti proposti.
Regale Amboise
A poche centinaia di metri si staglia imponente il Castello Reale di Amboise. Una rampa ellittica da dove transitavano le carrozze reali conduce all’interno. L’emozione è palpabile, perché qui è sepolto Leonardo, non nella tomba originaria, ma nella Cappella di Sant’Umberto. I giardini, semplici e accoglienti, sono stai pensati per essere vissuti: si può passeggiare, sedere, giocare, raccogliere l’uva e mangiarla. Dal belvedere se il tempo è buono lo sguardo spazia fino a Tours, si stende alla Loira e sul paese di Amboise dalle storiche case a graticcio ben conservate. In una di queste è stato ricavato di recente un piccolo delizioso hotel dal nome evocativo, l’Hotel Au Charme Rabelaisien. Dieci camere arredate con estrema cura e gusto: 8 nell’edificio principale medievale e 2 nella dépendance. Grazioso giardino interno, piscina, vasca idromassaggio e una sala confortevole dove vengono servite sontuose colazioni (superbe le marmellate di un produttore locale) degne di Gargantua e Pantagruel. Accoglienza impeccabile e molto cordiale della charmante Silvye. A proposito di delizie, la pasticceria Bigot ai piedi del castello vanta più di 100 anni di attività: all’inizio solo pane, poi meravigliose leccornie. Sempre nell’area adiacente al castello, a due passi dalla città vecchia Le 36, il ristorante del Choiseul, accoglie in un quadro lussureggiante in una casa del 18° secolo, tra la Loira e la roccia. Raffinata cucina creativa e ambiente davvero regale, vini di grande reputazione.
Il paradiso dimenticato
Uno sito poco conosciuto è il parco di Château Gaillard prossimo al castello reale di Amboise. Il nuovo proprietario Marc Lelandais ha voluto creare un meraviglioso giardino-orto sul modello dell’originario ideato dal maestro giardiniere italiano Dom Pacello. Il religioso arrivò al seguito di Carlo VIII di ritorno dalla I campagna d’Italia, e nel 1496 su incarico del re realizzò nel parco il primo esempio di giardino rinascimentale francese, introducendo concetti paesaggistici e metodi di acclimatazione agronomica, in particolare per gli agrumi coltivati nell’innovativo spazio dell’Orangerie. Il giardino di Chateau Gaillard stupisce per grazia e originalità, davvero senza tempo. Suddiviso in carré, utilizza ardesia di diverso colore come pacciamatura, cortecce, ciottoli rossi e bianchi, lavanda, alloro, timo con altre erbe aromatiche, bordure di pungitopo. L’Orangerie, ricostruita a ridosso della roccia, ospita 26 specie di agrumi, alcuni molto rari. Pacello era considerato il giardiniere più famoso d’Europa: nel suo campo un genio come Leonardo.
Veleni e spettacoli
Sono ormai perduti invece i giardini di Blois. Alla biglietteria del Castello si trova però gratuitamente una piccola guida, ricca di informazioni e illustrazioni, che ne ricostruisce la storia. Dimora favorita dei re e delle regine di Francia, il Castello Reale di Blois colpisce per il mix di stili architettonici in cui prevale, ca va sans dire, il rinascimento. Il fascino del luogo non ne risente, e le austere sale rievocano intrighi di corte o sanguinosi omicidi, come quello del Duca di Guisa per mano di Enrico III. Un’atmosfera noir pervade lo studio ricoperto di boiserie dove Caterina de Medici custodiva i suoi potenti veleni. Da non perdere assolutamente lo spettacolo serale di suoni e luci, suggestivo racconto mimato del castello.
Chambord anche in bicicletta

Da Blois a Chambord, anche in bicicletta. Del resto in bici si può andare ovunque, grazie agli 800 chilometri di percorsi ciclabili intorno ai castelli. Proprio a Chambord in settembre si tiene la Fête du Velo. Visto dai giardini il castello di Chambord assomiglia moltissimo a quello di Disney Paris, o è il contrario? Di sicuro la differenza sta nella mole, e soprattutto nei 5400 ettari circostanti di natura incontaminata, paradiso di cervi, cinghiali, volpi e altre specie selvatiche. Il maniero veniva abitato solo per brevi periodi, come quasi tutti i castelli della Loira, e poteva accogliere tantissimi ospiti. Ci sono più di 300 stanze, alcune davvero grandiose, e altrettanti camini. Ma la vera attrazione sono le scale progettate da Leonardo, magistrale esempio di ingegneria, che si incrociano conducendo alle ampie terrazze. Qui ancora risuona il cicaleccio delle dame che organizzavano incontri, pranzi e mercatini. Un vero proprio tempio dello shopping ante litteram, dove i mercanti esponevano preziosi monili, stoffe pregiate, tappeti.
Lusso, eleganza, buon gusto e piacere sensoriale si rinnovano alla Maison des Vins de Cheverny et Cour-Cheverny, un’enoteca all’avanguardia, con un design accurato e il meglio del terroir enologico locale: Pinot, Gamay, Chardonnay, Sauvignon. Degustazioni e acquisti che non si dimenticano, a prezzi contenuti. Se vino chiama cibo bastano pochi chilometri e a Montlivault c’è il regno del giovane e già stellato Christophe Hay: La Maison d’à Côté interpreta con passione,leggerezza e originalità le grandi suggestioni della cucina francese. Accanto il Côté Bistro, informale, stessa qualità, conto più che abbordabile.
Informazioni:
France.fr
Per raggiungere la Valle della Loira dall’Italia: in aereo fina Parigi Air France,e poi con auto a noleggio o in treno con TGV e treni locali, o in auto.