Il Lugana è un vino elegante, un vino piacevole e versatile, di un tenue giallo paglierino con riflessi verdognoli, ha profumi delicatamente floreali, con note di mandorle, e al gusto si presenta piacevolmente agrumato e lungo. Il 70% del prodotto, è esportato e soprattutto nel Nord Europa. Il Lugana infatti, è amatissimo all’estero, dove è forse più conosciuto che in Italia. E’ coltivato a sud del lago di Garda, nella provincia di Brescia, nei comuni di Desenzano, Sirmione, Pozzolengo e Lonato, e nel comune di Peschiera in provincia di Verona. Quindi l’identità del Lugana è duplice, sia veneta che lombarda. Il territorio del lago di Garda è, per la sua unicità e bellezza, molto amato dai viaggiatori del Nord Europa che nei loro soggiorni hanno avuto modo di conoscere il Lugana come espressione del territorio e dopo averlo apprezzarlo durante le loro vacanze, lo hanno portato a casa e lo hanno fatto conoscere nei loro paesi d’origine.

La denominazione d’origine controllata ‘Lugana’, è nata nel 1967 ed è stata la prima ad essere riconosciuta in Lombardia, e una delle primissime in Italia: per promuoverla e difenderla, nel 1990 si costituì il Consorzio per la Tutela del Lugana, che svolge un’azione di valorizzazione verso il pubblico esterno e all’interno della DOC, verso gli stessi produttori. Con 210 soci, tra viticoltori ed imbottigliatori, e 2560 ettari vitati, la DOC Lugana a fine 2022 ha toccato 27.900.000 bottiglie prodotte (a fronte di 27 milioni e mezzo prodotte nell’intero 2021). Sono circa 100 le cantine di produzione e in questa zona a forte valenza turistica dove è praticamente impossibile ampliare le vigne a causa del forte valore dei terreni, le proprietà sono piccole, piccolissime, di pochi ettari vitati.
Fabio Zenato è il giovane presidente del Consorzio di Tutela che in un incontro in occasione dell’evento Wine in Venice, ha riassunto gli obiettivi raggiunti e le nuove prospettive: ‘Il 2022 è stato un anno positivo: la DOC Lugana si è dimostrata, una delle poche denominazioni italiane in controtendenza rispetto all’incertezza che ha caratterizzato i mercati. Tra gli obiettivi principali per il 2023, vogliamo dare sempre maggiore valore al senso di appartenenza al territorio del Lugana e alla promozione del Lugana come wine destination, la comunicazione del Consorzio ha l’obiettivo di valorizzare i punti di forza della nostra Denominazione sia in Italia che all’Estero. Il mercato statunitense è stato e sarà uno dei principali target dell’azione promozionale – aggiunge Zenato – ed è tra le destinazioni su cui il Consorzio ha scelto di investire e concentrare le energie, organizzando eventi commerciali e promozionali, volti a raccontare il Lugana a operatori, giornalisti e winelovers americani. Abbiamo, inoltre, aperto nuovi canali e consolidato quelli già esistenti come Giappone e Regno Unito’. Stiamo parlando di un vino prodotto con un unico vitigno, il Turbiana, in un ambiente dalla forte caratterizzazione “territoriale”. Elementi della natura unici e irripetibili che rendono il Lugana una vera eccellenza nel suo genere’ conclude Fabio Zenato.

Il nome Lugana sembra derivi dalla parola altomedievale lucus (bosco): questa zona infatti era in passato ricoperta dalla Selva Lucana, una folta boscaglia ricca di acquitrini. Il carattere del Lugana è dato dalle argille stratificate di origine morenica, sedimenti lasciati dalle diverse glaciazioni che hanno formato il lago di Garda e che hanno creato nella pianura e nelle colline terreni che hanno una presenza del 30/40% di argilla. Un’argilla bianca che trattiene l’umidità in profondità e calcari ricchi di sali minerali, terreni difficili da lavorare, duri e compatti con clima asciutto, molli e fangosi in tempo di piogge, ma che danno al vino eleganza e sapidità. Il clima mite e una ventilazione perfetta – la particolare forma del lago incanala le brezze temperate che creano un microclima mediterraneo con poche escursioni termiche tra il giorno e la notte, perfetto per esaltare le peculiarità di un’uva particolare come la Turbiana. In questa zona la viticultura è presente fin dall’epoca romana, e qui da sempre si coltiva una varietà di trebbiano, chiamata “Turbiana” (simile al Verdicchio ma con un patrimonio genetico specifico) dal grappolo voluminoso e dalla buccia spessa che da personalità al vino.

Anche se il disciplinare di produzione prevede la presenza di vitigni complementari a bacca bianca, purché non aromatici per una quota del 10%, oggi i produttori della zona tendono a fare i loro Lugana esclusivamente con uva Turbiana ‘in purezza’, declinandolo in cinque diverse tipologie: il Lugana base il motore produttivo che rappresenta circa il 90% di tutta la DOC; il Superiore sottoposto ad un affinamento di almeno 12 mesi, dal profumo delicato e al gusto corposo e armonico; la Riserva naturale evoluzione della tipologia Superiore, deve invecchiare per almeno 24 mesi, di cui 6 in bottiglia con un affinamento di almeno un anno a partire dalla vendemmia: il Vendemmia Tardiva ottenuto con una sur-maturazione in pianta attraverso una raccolta tardiva delle uve tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, senza ulteriori appassimenti in fruttaio, e lo Spumante, presente nel disciplinare di produzione a partire dal 1975, e che rappresenta invece, al di là dell’esiguità dei numeri produttivi, una tradizione consolidata. Le bollicine del Lugana sono prodotte sia con metodo Charmat che Martinotti.
CONSORZIO TUTELA LUGANA DOC
Parco Catullo, 4,
37019 Peschiera del Garda VR
Tel. 045 923 3070
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