È il circo bianco con le cinque migliori piste nere delle Dolomiti, le “Black Five”, tra cui la famosa Erta, una lingua bianca semi-verticale che vede gareggiare i campioni della Coppa del Mondo di sci.
È il “panettone” per antonomasia, quello del comprensorio sciistico di Plan de Corones che comprende Brunico, San Vigilio di Marebbe e Valdaora e con i suoi 119 km di piste e 32 impianti di risalita è un richiamo irresistibile per gli sciatori amanti delle discese lunghe e impegnative.
È Kronplatz, sulla cui sommità, a 2275 metri, si trovano ben due musei.

Il primo è il Messner Mountain Museum dedicato all’alpinismo tradizionale, voluto dallo scalatore Reinhold Messner e progettato dallo studio di architettura di Zaha Hadid, che lo ha sapientemente integrato con grande intelligenza nel paesaggio alpino circostante.

A vederlo non ricoperto dalla neve, è una specie di gigantesco doppio binocolo dentro il quale pulsa il cuore della montagna, con sbocco di visuale nelle quattro direzioni cardinali: verso le Dolomiti di Lienz, l’Ortles, la Marmolada e le Alpi.

Poco distante sorge un altro spettacolare museo, il Lumen, dedicato alla fotografia di montagna ed è davvero un piacere ammirare in 1800 mq di superficie calpestabile e quattro piani di allestimento, gli scatti dei migliori fotografi del mondo riguardanti paesaggi alpini intervallati dalle imprese di molti free climber.

L’interessante percorso visivo, che richiede almeno una mezz’ora di visita, si conclude con la divertente Sala degli Specchi, che in un rimbalzo di effetti ottici e visivi trasmette caleidoscopiche quanto poetiche proiezioni dell’atmosfera alpina: un’esperienza assolutamente da fare, tra realtà e illusione.

Proprio in mezzo tra questi due musei e quasi sospeso tra terra e cielo, si trova AlpINN, il ristorante di Norbert Niederkofler dove la filosofia di cucina è “Cook the mountain”. Un’esperienza sensoriale decisamente diversa dalle comunque ottime pietanze della tradizione che si gustano nei rifugi.

Come sempre, dunque, l’Alto Adige stupisce per qualità (di offerta) e quantità (di servizi). Ed è una garanzia per tutte le tipologie di turisti.

Per chi non scia, c’è la possibilità di immergersi in paesaggi da fiaba come la pittoresca cittadina di San Vigilio di Marebbe, da visitare e girare, che conta circa 650 km di sentieri escursionistici, fra passeggiate facili intorno ai paesi limitrofi e itinerari tematici.
Gran parte di questi percorsi si snodano nei parchi naturali (il Fanes-Senes-Braies e quello Puez-Odle) con possibilità di raggiungere, in estate, oltre 25 vette. Per gli amanti della bici ci sono anche 600 km. di sentieri percorribili in mountain bike, di cui, per i più temerari, circa 22 di downhill trails al Plan de Corones. Per quanti invece, sempre in sella alle due ruote non disdegnano la fatica, ci sono le strade dolomitiche e due passi da fronteggiare: il Passo delle Erbe e il Passo Furcia.
Insomma, non manca niente in questa destinazione turistica a cavallo tra la Val Pusteria e la Val Badia, accomunata dalla lingua ladina, la lingua originaria dell’Alto Adige che ha più di mille anni di storia. Questo idioma retoromanzo, infatti, viene tuttora mantenuto vivo da circa 30.000 persone nell’arco alpino e il Museo Ladino Ciastel de Tor a San Martino in Badia raccoglie le particolarità del popolo ladino nelle Dolomiti.
E a proposito di cavallo, c’è la possibilità, a Badia, di un’escursione nel bosco su una slitta trainata da cavalli di razza Noriker accompagnati dal titolare dell’antico Maso Runch, Enrico Nagler.

E già che si è in questa zona, merita senz’altro una sosta il Rifugio la Crusc, ai piedi del “Sass dla Crusc”, vicino alla chiesa del Santa Croce, raggiungibile da Pedraces con due seggiovie. Questo rifugio, il cui edificio risale al 1718, vanta una tradizione familiare che continua da cinque generazioni. In origine era abitazione del sagrestano per ospitare e rifocillare i numerosi pellegrini che giungevano in visita al santuario.

Un’altra chicca, per chi è alla ricerca della curiosità e dell’insolito, è l’Owl Park San Vigilio, la casa delle civette, che annovera una novantina di volatili, tra gufi e altri uccelli rapaci. Oltre alla didattica, uno degli scopi importanti di questo sito è la conservazione delle specie, alcune delle quali a rischio di estinzione. L’area di Plan de Corones e San Vigilio di Marebbe, che sconfina nell’Alta Badia, ha tutto quanto necessita per soddisfare il turista esigente e il buongustaio dal palato fine: a valle i masi alpini, in vetta l’arte contemporanea. Sotto la cucina delle piccole locande ladine come l’osteria Gran Ciasa, e in quota l’offerta gastronomica stellata. E il comfort di poter soggiornare in un hotel in posizione strategica come il Mareo, permeato di tradizione e valori autentici ma soprattutto di un centro benessere con piscina riscaldata e di un fornitissimo american dove a mixare i cocktail è nientemeno che il pluri vincitore della competizione di cocktail sotto i 22 gradi, Remy Vollmann.

Ah: per chi ama l’acqua qui c’è la migliore, quella che esce direttamente dal parco naturale.
Reinhold Messner, alpinista estremo famoso per aver scalato tutti i 14 ottomila del mondo afferma, e non solo per campanilismo, che “Le Dolomiti sono le montagne più belle del mondo”. Ne ha tutte le ragioni. E noi aggiungiamo: a tutte le stagioni.
