Pochi hotel ispirano al viaggio nel continente asiatico come il Mandarin Oriental di Bangkok. A 140 anni dalla sua nascita da qualche mese hanno riaperto rinnovate la Authors’s Wing e la Garden Wing. Siamo andati a vederle

di Alessandra Gesuelli
Profuma di frangipani il giardino tropicale lussureggiante intorno all’edificio bianco dove 140 anni fa ha aperto il Mandarin Oriental di Bangkok. Affacciato sul grande fiume Chao Praya che divide in due la metropoli, è una leggenda più che un hotel. Dormire al Mandarin di Bangkok è come avere tutto il fascino del Sudest Asiatico sotto il proprio cuscino. Al solo sentire il suo nome, tornano alla mente le immagini fumose, da romanzo, della grande stagione dei viaggi e delle esplorazioni asiatiche nei primi anni del Novecento. Un epoca descritta così bene nelle pagine dei grandi scrittori come Noël Coward, James Michener, Somerset Maugham e Joseph Conrad che amavano sedersi nelle belle poltrone bianche di rattan del patio dell’hotel. Lo storico edificio bianco, affiancato oggi dall’hotel moderno, è stato restaurato proprio per i 140 anni e a marzo hanno riaperto le storiche Authors’s Wing e Garden Wing.
Il nuovo progetto
Il Mandarin Oriental di Bangkok ha una lunga storia ma non ha mai perso la capacità di rinnovarsi e tenere uno standard molto alto di servizio e attenzione. Anche nel rinnovo per i 140 anni nulla è lasciato al caso. Il progetto ha visto la realizzazione di nuove spaziose Suite, tra le quali la Grand Royal Suite nella Authors’ Wing e dodici Suites con balcone nella Garden Wing. Un modo per rilanciare in chiave esclusiva la ala storica della proprietà. La Grand Royal Suite, con le sue sei camere da letto disposte su una superficie di 600 metri quadrati, è tra le più grandi Suite presidenziale di Bangkok e occupa l’intero primo piano della Authors’ Wing, ossia il corpo dell’hotel originario, costruito nel 1876. La Grand Royal Suite dispone di un accesso privato all’ascensore e incorpora la Royal Suite e la Ambassador Suite. Particolarmente scenografica è la splendida veranda di ispirazione vittoriana che ospita una sala da pranzo per sei ospiti. L’opera di restauro ha interessato anche la balconata aperta, che da ormai 140 anni si affaccia sul bel giardino tropicale e sul fiume. La Suite inoltre ha anche tre camere per gli ospiti separate. Oltre alle stanze private, lo spazio prevede sale per l’incontro e l’accoglienza degli ospiti, compresi una lounge, seguita da un secondo soggiorno, uno studio e una sala da pranzo per dodici ospiti con una cucina equipaggiata e un bar. Al pianoterra, la tradizionale Author’s Lounge è uno dei luoghi più amati per il rito dell’Afternoon Tea a Bangkok.
Il Bamboo Bar
Un altro amatissimo ritrovo di Bangkok è il Bamboo Bar, ristrutturato con un twist moderno lo scorso anno dallo studio thailandese P49 DEESIGN. Il bambù è utilizzato per il bar, le sedie e le finiture delle pareti e del soffitto ma con stile e modalità contmporanee. Sono state restaurate le originali poltrone in vimini nere e sono state ricreate copie di sedute di vimini presenti nelle foto dei primi anni ‘20. Motivi striati a pelle di tigre decorano gli utensili da bar e alcune poltrone. Le grandi foto appese alle pareti dicono tutto sulla storia e l’ispirazione musicale e artistica del locale: vi sono ritratti i clienti storici come Louis Armstrong, Mick Jagger e Audrey Hepburn. Dalle 21 ogni sera animano il bar le performance jazz della cantante residente e di alcune guest star. In carta, restano il famoso Thaijito e altri drink originali creati da Sompong Boonsri, leggendario barista del Bamboo Bar. I nuovi cocktail sono in menù suddivisi per categorie: Exotic &Sweet, che gioca sui sapori dal gusto asiatico; Sophisticated & Contemporary; Mature & Robust; Fruity & Mellow, dolci come un dessert.
A cena sul fiume
La posizione unica del Mandarin Oriental di Bangkok si esprime al meglio con i due ristoranti affacciati sul fiume. Il più informale Riverside Terrace, anche frequentato al mattino per la colazione, offre una scelta internazionale e casual. Più formale è invece il Rim Naam. Un vero classico di ogni viaggio a Bangkok, soprattutto quando si visita per la prima volta, è una cena in questa sala, in un edificio tradizionale con bella terrazza sul fiume e raggiungibile con la barca privata in legno in stile thai, messa a disposizione dall’hotel. La cena consiste in un menù di 13 piatti thai, gustosi e ben fatti con qualche classico come la pomelo salad e il green curry. Ad accompagnare la cena uno spettacolo di danza tradizionale e musica di ottimo livello. Questo permette di avere un assaggio anche dell’arte tradizionale in un contesto unico e senza imbarcarsi in lunghi show: tra la cena e lo spettacolo si trascorrono circa 2 ore nel ristorante.
Meditazione nella Spa
Ci sono anche sale per la Meditazione nella Oriental Spa del Mandarin. A completare una proposta ampia ma ben definita di trattamenti, rigorosamente selezionati in una delle spa più scenografiche della città, raggiungibile con la barca privata in legno e in stile thai che collega le due sponde dell’hotel. Ben 10 le sale per i trattamenti e 5 le suite, 4 anche per le coppie. Oltre alla meditazione ci sono spazi per lo yoga, nell’idea che il benessere sia a 360 gradi. Ogni trattamento inizia con un tiepido e profumato tè e un trattamento ai piedi. Per i 140 anni nel corso del 2016 l’hotel propone un percorso speciale Oriental Bliss di 140 minuti. Il 10% del valore del trattamento è devoluto in beneficenza. Le Suite Experience propongono veri e propri percorsi per ogni necessità dal relax al massaggio energizzante. Essence of Siam dura 3 ore e 30 minuti e include anche un massaggio Thai per chi ama questa specifica tecnica. Ci sono poi i Journey della durata di circa 2 ore: due veri e propri viaggi nel benessere della propria pelle. Particolare attenzione viene data ai trattamenti viso con una carta dedicata.