Meno luce. A queste latitudini, in inverno, il sole sorge in tarda mattinata per scomparire alle prime ore del pomeriggio. Nel tempo in cui i suoi raggi radenti fanno capolino dall’orizzonte una luce opalescente e irreale avvolge il paesaggio, per poi tingere il cielo lungamente di rosso al tramonto. O non era forse l’alba?
Meno gente. Se già la Finlandia ha una tra le densità demografiche più basse d’Europa (16 abitanti per Kmq, contro i 200 circa dell’Italia), in Lapponia la presenza umana è davvero esigua. La superficie ‘in dote’ a ogni individuo è così ampia che la natura diventa l’interlocutore privilegiato dell’agire umano.
Anche la vegetazione qui è rarefatta, qualche rada betulla e cespugli che in estate regalano bacche succulente mentre in inverno sono sommersi da una coltre di neve. La tundra (dal lappone tunturia, “pianura senza alberi”) è un invito a incamminarsi verso l’orizzonte e un’impresa ardua per chi ci prova.
OLTRE I CONFINI DEL GIORNO
Il viaggio comincia a Ivalo dove l’aereo da Helsinki atterra nel blu acceso della notte pomeridiana. La statale E75 (la route 69 della Lapponia, per intenderci) traccia il suo percorso verso nord aprendo un varco tra i boschi innevati. Una volpe che corre, un gruppo di renne che attraversa la strada: fatti salvi i centri abitati, è evidente che la probabilità di incontrare animali è di gran lunga superiore alle chance di incappare in altri esseri umani.
La meta è Utsjoki, 340 chilometri a nord del Circolo Polare Artico. Qui, nel profondo Nord, la natura offre lo spettacolo di un’integrità non ancora violata, mentre le strutture ricettive sanno essere molto confortevoli: cottage dotati di sauna, wi-fi e un tepore che in pochi minuti fa dimenticare il freddo oltre la porta.
I Sami, l’unica popolazione autoctona europea, smisero di essere nomadi negli anni ’50 e ormai vivono perfettamente integrati nelle società scandinave. Boazovàzzi, letteralmente “camminatori di renne”. È la parola che ancora oggi descrive l’attività degli allevatori, ricordandone i trascorsi itineranti. Adesso pick-up e gps hanno cambiato i connotati del loro lavoro, ma il legame della popolazione con questi straordinari cervi artici è ancora molto forte. Basti pensare che quasi tutti i Sami hanno almeno un membro della famiglia o un parente che è in qualche modo collegato all’allevamento delle renne e quando scoccano i giorni della marchiatura dei piccoli nessuno si tira indietro: qualunque sia la città o la professione che vede impegnato un Sami durante l’anno, l’appuntamento estivo nella tundra è un must.
Ma si fa presto a dire renna… Se è vero che nel vocabolario del popolo della Lapponia esistono circa 300 parole per indicare la neve in tutte le sue manifestazioni, alle renne sono dedicati circa 1000 (mille!) lemmi. Ad esempio sietnjanjunni si traduce con “renna con il pelo intorno alle narici di un colore diverso da quello che vi aspettereste considerato il colore del mantello”.

Quando Petteri Valle, allevatore di renne da cinque generazioni e oggi anche imprenditore turistico, intona uno joik intorno al fuoco nella sua kota (la tenda che offre un prezioso ricovero temporaneo nella tundra, simile ai tipì dei nativi americani) le vibrazioni del suo canto risuonano da un’epoca remota, sembrano compiere un un percorso lungo undicimila anni, quelli che fanno dei Sami la popolazione più antica del Nord Europa.
Pur non trascurando tutti gli accessori hi-tech che oggi ci semplificano la vita, nella famiglia Valle i pile e le suole in vibram non hanno soppiantato le giacche in lana con i colori tradizionali e le calzature di pelo di renna con la punta all’insù (goikkehat). Segno che il progresso può anche convivere con la tradizione, quando vi è il desiderio di mantenere viva una cultura e l’orgoglio di sentirla propria.
ATTIVITA’ ARTICHE
Come impegnare le “ore diurne” in un luogo in cui la notte inghiotte buona parte del giorno? La tentazione di assecondare la natura ritirandosi in un dolce letargo è inequivocabile, ma la ricca offerta di attività per chi si avventura fino al 70° grado di latitudine Nord durante l’inverno cancella ogni pigrizia.
All’aperto, la neve scrocchia sotto le scarpe a ogni passo e un freddo secco pizzica le guance. Atmosfere da avventura londoniana o surreali come un racconto di Arto Paasilinna, scrittore best seller lappone, che riversa nelle sue opere un grande amore per la terra natale.

“Oggi il termometro segna solo – 5°, fa piuttosto caldo”, dice Raimo Hekkanen, che insieme alla moglie Marjatta e al figlio Santeri gestisce un accogliente resort con cottage e campeggio sulle sponde del fiume Teno (considerato il miglior “salmonificio” del continente), a Nuorgam, il centro abitato più a Nord della Finlandia, e dunque dell’Unione Europea. Raimo ci porta a pescare sul lago ghiacciato (ebbene sì, là sotto c’è vita) e dopo aver trivellato la superficie, immerge il braccio nudo nel buco per verificare lo spessore del ghiaccio. È evidente che usiamo liquidi antigelo differenti.
Oltre alla pesca sul ghiaccio, le occasioni per incantare e divertire i forestieri del Sud sono molteplici. Le attività comprendono safari su slitte trainate dalle renne o da una muta di husky; adrenaliniche corse sulla neve in motoslitta; ciaspolate sotto la luna; sci da fondo nella tundra; partite di caccia alla pernice bianca; uscite in barca a pesca di granchio reale nell’Oceano Artico… E soprattutto, l’obiettivo più ambito fra tutti: la caccia all’aurora boreale.
CACCIATORI DI AURORA
L’emozione di ammirare un’aurora boreale è un’esperienza da fare una volta nella vita. Ci ritroviamo sopraffatti dinnanzi a un evento cosmico, apparentemente inspiegabile, suggestivo come solo i grandi spettacoli naturali riescono a essere.
In questi mesi l’attività solare toccherà uno dei suoi apici, dopo che da qualche anno sta favorendo la formazione di numerose aurore. Così, i viaggi legati a questo straordinario evento stanno conoscendo un rinnovato interesse e sempre più persone partono alla ricerca delle northern lights. Le “luci del nord” in inglese, un nome poco evocativo, meglio il lappone revontulet, letteralmente, “i fuochi della volpe”. Secondo un antico mito sámi, infatti, a provocare l’aurora sarebbe una volpe, che correndo sulle alture artiche accende il cielo con le scintille che scaturiscono dal contatto tra la sua coda e la fitta coltre di neve.
La scienza, invece, attribuisce il fenomeno a “particelle cariche che il vento solare trasporta verso la Terra che, a contatto con la nostra atmosfera sprigionano energia sotto forma di luce”. Nell’emisfero boreale si manifestano in modo assai più evidente rispetto a quello australe e la Finlandia è uno dei migliori luoghi al mondo dove poterle ammirare.
La tecnologia è la migliore arma dei cacciatori di aurore del XXI secolo. Esistono numerosi servizi di previsione delle aurore boreali ai quali è possibile iscriversi. Sul sito dell’Istituto meteorologico finlandese è disponibile il servizio Auroras Now! (http://aurora.fmi.fi/), tramite il quale potrete ricevere avvertimenti via e-mail non appena le condizioni magnetiche del cielo siano propizie per le aurore boreali sopra la Finlandia. Anche Aurora Service Europe! (http://www.aurora-service.eu/) fornisce importanti stime e ragguagli, mentre Aurora Buddy ha messo a punto una app che invia un alert in corrispondenza dell’approssimarsi del fenomeno.
Le aurore possono formarsi improvvisamente in cielo e allo stesso modo scomparire, in un qualunque momento dal tramonto all’alba. Ma chi l’ha vista porterà con sé il ricordo delle sue luci per tutta la vita. Buona fortuna!
DOVE DORMIRE
Holiday Village & Poronpurijat, | Ellintie 25, FIN 99980 Utsjoki | Tel: +358 400 978 901| poronpurijat@luukku.com | www.poronpurijat.fi
Nuorgamin Lomakeskus | Nuorgamintie 4401 A 99990 Nuorgam | Tel +358 400 294 669 | info@visitnuorgam.fi | www.visitnuorgam.fi
INFO
Visit Finland | FI-00101 Helsinki | Tel: +358-(0)29 46 95650 | mek@visitfinland.com | www.visitfinland.com/it
Saami Village, Lapponia finlandese settentrionale | www.saamivillage.fi