La bellezza genera bellezza, e un paesaggio ispirato come quello dei Colli Euganei non può che custodire gioielli. Nella pianura veneta a due passi da Padova, tra questi cento colli di origine vulcanica (che qui chiamano con orgoglio “monti”) il Parco Regionale dei Colli Euganei è una riserva di cose belle in un territorio molto raccolto. Una sintesi perfetta in cui convivono una natura preservata, dimore storiche, borghi e terme, ma anche vini pregiati, eccellenze artigianali e produttori sapienti. Un dato interessante: qui si trova un terzo di tutte le specie vegetali presenti in Italia, dagli abeti ai fichi d’India, tutto in appena 18.000 ettari. Non solo. Le acque salso-bromo-iodiche che sgorgano calde dalle sorgenti euganee hanno proprietà estetiche e curative praticamente uniche, a formare la zona termale più grande d’Europa. Insomma, si viene per i fanghi e si torna per i vini, per visitare una nuova cantina o cambiare percorso in bici, con la garanzia di non restare mai delusi.

I Vini Euganei, forma e sostanza del territorio
È la morfologia, appunto, a rendere questo territorio unico: il dislivello dei colli, tante esposizioni e un terreno ricco di minerali e acidità. E se la curva è forma naturale del paesaggio, il suolo aggiunge identità ai prodotti della terra. Tra tutti è senz’altro il vino a raccontare al meglio una zona così sfaccettata. Tante storie, quasi sempre familiari, si raccolgono intorno a vini e vigneti, un colle dopo l’altro. Sono altrettante occasioni per degustare direttamente in cantina la DOCG Fior d’Arancio nelle sue tre versioni (secco, spumante e passito) e le altre 30 DOC, tra cui spiccano il Serprino, il Colli Euganei Rosso e i bianchi a base di Moscato. Dietro ogni bottiglia una storia, di vitigni e fermentazioni spontanee, di legni e lieviti, di tradizioni e tecnologie innovative, anche in risposta alla scarsità di piogge degli ultimi anni. Nella Valle di Faedo, ai piedi del Monte Venda, l’azienda Cà Lustra – Zanovello è tra le firme storiche dei vini euganei. Qui, nel cuore del Parco Regionale dei Colli Euganei, dal 1977 Franco Zanovello e i suoi figli Marco e Linda producono vini biologici complessi e fortemente identitari, che esaltano tutte le peculiarità del luogo in modo sostenibile. Carattere assoluto nei bianchi come il Moscato bianco e giallo ma anche rossi eccellenti, una linea di vini “sperimentali” (anche nel design) a serie limitata, un passito che è pura poesia e un vermouth premiato. Ma è solo una delle oltre cento realtà che si incontrano lungo La Strada del Vino Colli Euganei, la filiera dell’eccellenza che partecipa alla tutela e alla promozione dei vini e dei sapori euganei. Ecco perché un viaggio da queste parti non può che iniziare da qui.

Le Ville Venete, ode all’ozio creativo
Buen retiro dei Doge veneziani che qui arrivavano lungo i canali con un sistema di chiuse, le ville sono l’immenso patrimonio storico e architettonico della campagna veneta. Rifugi signorili della Serenissima, monumenti all’eleganza in un contesto bucolico, tenute agricole e luoghi di rappresentanza. Tante funzioni per un unico grande omaggio alla bellezza che ancora possiamo apprezzare. Sui Colli Euganei sono almeno due gli indirizzi da visitare, meno conosciuti di quelli palladiani ma altrettanto belli. Il Castello del Catajo a Battaglia Terme è la Reggia euganea, maniero per forma e dimensioni ma con la vocazione di dimora imperiale. Le sue 350 stanze sono un trionfo di luci e colori nei cicli pittorici rinascimentali opera di Gian Battista Zelotti che celebrano la famiglia Obizzi. Ma qui dimorarono anche gli Este Arciduchi di Modena e gli Asburgo imperatori d’Austria, ciascuno lasciando la sua impronta architettonica tra logge, cortili e torrette.


In cima a un poggio circondata da vigneti e con un bel giardino all’italiana, Villa dei Vescovi racconta una storia diversa. Un dialogo poetico tra arte e natura, con ampie stanze affrescate che si aprono su affacci contemplativi, facciate che alternano i pieni delle logge ai vuoti della luce, e il paesaggio dei colli costantemente incorniciato come un quadro. Donata al FAI da Maria Teresa Olcese Valoti e Pierpaolo Olcese nel 2005 la dimora è un inno alla classicità in chiave rinascimentale. Immersa in un paesaggio assoluto è un luogo di una bellezza ideale, e si comprende perché nell’idea iniziale un luogo così dovesse ispirare ed elevare lo spirito. Oggi questa vocazione sopravvive ancora, e la Villa con le sue iniziative è un invito a coltivare l’ozio creativo. C’è una caffetteria e una dimora di charme, è aperta al pubblico e ospita diverse iniziative durante l’anno, è inoltre accessibile ai visitatori con disabilità grazie al progetto “Bene FAI per tutti”.
All’ingresso della Villa c’è l’Enoteca di Strada del vino Colli Euganei, un wine shop in cui acquistare le etichette migliori della zona o partecipare ad una degustazione guidata.


Ceramiche e Maraschino, gioielli di famiglia
Ha appena aperto ed è un indirizzo imperdibile per gli appassionati di distilleria. Il Museo Luxardo è il gioiello contemporaneo dell’omonima azienda che nel 2021 ha festeggiato due secoli di produzione di liquori e distillati. Duecento anni da quando Girolamo Luxardo a Zara, sulle coste della Dalmazia, ebbe l’intuizione di produrre un liquore che sarebbe diventato leggenda: il Maraschino. L’inizio di una storia imprenditoriale che si intreccia con quella ufficiale: le guerre, l’esodo, le foibe, e la forza di ricominciare da zero. Oggi Luxardo è un’azienda familiare storica alla sua settima generazione che esporta in un centinaio di paesi del mondo. Il Museo è a Torreglia ed è un viaggio nella produzione dei liquori ma anche nel design di bottiglie, poster e merchandising, un percorso sensoriale che profuma di maraschino e Dolce Vita all’interno di un edificio in corten.
Se siete a Torreglia vi diranno che la sosta obbligata è all’Antica Trattoria Ballotta, che da queste parti è un’istituzione. Una parte dell’edificio è ancora quella storica del 1600, sapientemente recuperata e che in estate si apre su uno splendido glicine. Ad accogliervi tutto il calore della famiglia Legnaro e un menù creativo ispirato ai piatti della tradizione, accompagnato da ottimi vini.


Tra le mura antiche di Este, l’argilla entra come materia prima ed esce come manufatto prezioso. Il piccolo borgo ha in sé un fascino delicato, con le mura color biscotto e i ponticelli sul canale che porta a Venezia. Este Ceramiche Porcellane è qui dal 1700 (la più antica in Europa) e da allora produce ceramiche artigianali sempre nello stesso edificio con il minuscolo molo privato. Anche qui la storia tutta familiare: fondata nel 700 da Gerolamo Franchini e acquistata negli anni 50 da un imprenditore fiorentino che la guida ancora con i suoi figli. La tradizione recuperata insieme alle stampe originali dell’800 e l’intuizione della modernità, che la porta a realizzare oggettistica per i maggiori marchi del lusso internazionale, l’”alta moda della tavola”, come la chiamano loro. Una ceramica bianca, leggerissima, declinata in un catalogo di oggetti per la tavola e per l’arredamento, linee dal design classico e oggetti contemporanei, dove il blu della città d’Este incontra l’oro e le finiture trompe l’oeil. E la decorazione a mano, il metodo minuzioso e pregiato che contribuisce a rendere unici questi pezzi.
Anche qui vale la pena segnalare almeno un indirizzo in cui provare la cucina euganea, stavolta in chiave creativa e contemporanea. Appena fuori le mura c’è Incàlmo, ristorante gourmet con uno staff giovanissimo ma esperto e con una proposta menù innovativa, da provare.

Fascino storico, benessere contemporaneo
Abano Terme è una città interamente vocata al turismo termale, dove l’ospitalità è impeccabile. Qui si viene per l’atmosfera, la posizione comoda appena fuori Padova, ma soprattutto per l’offerta di altissimo livello di cure e trattamenti termali. Tra hotel iconici e nuove aperture, è una buona base per esplorare i vicini Colli Euganei ma soprattutto per apprezzare i benefici unici di questo territorio. Il fango termale è infatti protagonista assoluto di questa esperienza sensoriale dai molteplici benefici. Per prepararlo si unisce l’acqua termale all’argilla solida prelevata dai piccoli laghi termali all’interno del Parco Regionale Euganeo. Da qui inizia la maturazione, in cui il fango sviluppa le sue proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidanti per diventare un vero fitofarmaco naturale, dall’efficacia testata e praticamente privo di effetti collaterali. Un rituale di benessere su misura dove il fanghino, l’artigiano del fango termale, controlla temperatura e manutenzione dell’impasto in tutto il percorso, dalle vasche all’applicazione.


Tra le icone del benessere termale c’è senz’altro il Grand Hotel Trieste & Victoria, che è praticamente qui da sempre. Un hotel storico aperto nel 1912 e che ha mantenuto intatto il suo allure di un tempo, arricchito da un comfort tutto contemporaneo. Negli eleganti saloni originali Belle Epoque, tra porcellane e vetri di Murano, non è difficile immaginare capi di Stato, viaggiatori illustri e celebrità internazionali, di passaggio o per lunghi soggiorni. Qui il generale Armando Diaz firmò il Bollettino della Vittoria che chiuse la Grande Guerra, in quella che oggi è la suite 106, dove si conservano gli arredi dell’epoca in un’atmosfera di grande suggestione. Ambienti fin de siècle e pagine di storia, fanno da anticamera al percorso benessere contemporaneo della White Spa, il parco con le 5 piscine termali, dove vivere l’esperienza del fango termale seguiti da un team medico o farsi coccolare con uno dei tantissimi trattamenti spa.
Info
Strada del Vino Colli Euganei
www.stradadelvinocollieuganei.it.