Feudo Antico è un’azienda che ha fatto della sperimentazione il suo segno distintivo e si è fatta conoscere per il costante impegno nella ricerca sui vini della Doc Tullum e attraverso la valorizzazione del territorio
L’azienda arriva ora a Castel di Sangro (Aq), qui è nato il progetto CasaDonna firmato dallo chef Niko Romito, dove un ex convento è diventato una scuola tecnico-pratica di alta formazione per giovani chef e dove trovano spazio anche l’orto, il frutteto e il vigneto. Quest’ultimo, situato a quasi 1.000 metri d’altitudine, è curato esclusivamente da Feudo Antico, che ha realizzato così il primo vigneto di montagna d’Abruzzo, vero e proprio centro di ricerca in quota, che viene ufficialmente presentato il 22 novembre.
Il progetto ha incluso la messa a dimora di uve autoctone come il Pecorino e di altre assolutamente innovative per queste montagne, quali Pinot nero, Riesling renano, Sylvaner verde, Traminer e Veltliner. Lo studio condotto da Feudo Antico su questi vigneti servirà dunque per confermare la qualità del vino prodotto ad altitudini montane e la vera scommessa è rappresentata dal Pecorino. Trattandosi di una varietà autoctona, la buona riuscita del progetto rappresenterà un opportunità di non poco rilievo per tutto l’Abruzzo.
L’obiettivo dichiarato è rendere la viticoltura di montagna un elemento di valorizzazione culturale e paesaggistica, recuperando al tempo stesso un importante patrimonio turistico abruzzese.
Quella che viene anche definita come viticoltura eroica, è infatti caratterizzata da difficoltà strutturali permanenti come la forte pendenza o le condizioni orografiche difficili (pendenze del terreno maggiori del 30%, altitudine superiore ai 500 mt). Si tratta quindi di una viticoltura marginale, che rappresenta meno del 5% della superficie viticola totale europea, ma che ha delle implicazioni importanti sull’economia, la società, l’ambiente e la cultura di molte regioni e nazioni.
In questo contesto, il Cervim (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) ha effettuato un primo censimento a livello europeo dal quale è emerso che i numeri della viticoltura eroica in Europa sono i seguenti: 39 aree viticole europee con difficoltà strutturali, 17 regioni interessate, 500.000 operatori coinvolti, 200.000 aziende presenti su questo territorio, 4-5% sul totale della viticoltura europea. In tali zone le aziende hanno per la maggior parte (oltre il 50%) superfici vitate fino ad 1 ettaro, distribuite su terreni a forte pendenza e situate in altitudine. Sono vigneti che presentano non poche difficoltà strutturali, e il dato spiega il progressivo abbandono di questi territori.
Negli ultimi anni si è fortunatamente compreso come l’attività enologica in questi difficili territori sia importante per la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-culturale. In molte aree montane si sta quindi assistendo al recupero delle attività vitivinicole, anche grazie ai sorprendenti risultati ottenuti, i vini di montagna, nati da uve coltivate in ambienti incontaminati, presentano altissimi standard di qualità e genuinità.
Hotel consigliato: CasaDonna.
CasaDonna
Caste di Sangro (Aquila)
tel. 0864.69382
www.casadonna.it
info@casadonna.it