L’Alto Adige è pronto a ripartire con una Legge Provinciale autonoma per regolare la Fase 2, con importanti novità anche per il turismo. La legge è stata approvata dopo un’attenta analisi dell’andamento della pandemia, che anche secondo gli esperti sono rassicuranti, con sempre più guariti e meno contagi e decessi, in alcune località ridotti a zero.
Dal 9 maggio possono riaprire i negozi, dall’11 maggio bar, ristoranti, gelaterie, servizi alla persona, musei e biblioteche. Le misure prevedono anche la riapertura, dal 25 maggio, degli impianti di risalita e di molte strutture ricettive, con l’impegno di rafforzare le misure di igienizzazione e sanificazione. Gli alberghi sono pronti ad applicare rigorosamente le misure decise per far ripartire il turismo al più presto.
Fin dall’inizio, la crisi in Alto Adige si è evoluta positivamente, e grazie a misure rigorose e stantard elevati, intende proporsi come una delle regioni più sicure dell’arco alpino. Le misure in ambito turistico sono note: rispettare il distanziamento, indossare le mascherine, disinfettare le mani, regolamentare gli accessi negli spazi pubblici, evitare gli assembramenti. Con le dovute precauzioni, la regione, con la sua natura generosa e la sua rinomata accoglienza, vuole essere una meta sicura per le vacanze, già dall’estate 2020. La Giunta Provinciale ha perciò nominato una commissione di cinque esperti in epidemiologia, statistica, igiene e salute pubblica, per sorvegliare la situazione e monitorare l’andamento delle infezioni da Coronavirus. Qualora la curva dei contagi in Alto Adige tornasse a crescere e ci si avvicinasse alla capacità massima del sistema sanitario, la commissione proporrà al Presidente della Provincia nuove misure per limitare il rischio d’infezione.
Nel protocollo di ripresa, non ci sono misure diverse da quelle nazionali, ma garanzie di rispetto meticoloso delle stesse. Tutti devono rispettare la regola dei due metri di distanza tra le perone, in qualunque attività quotidiane e negli spazi pubblici. Al di sotto della distanza minima di due metri, è obbligatorio indossare la mascherina sia all’aperto, sia nei luoghi chiusi accessibili al pubblico. L’unica eccezione ammessa nel distanziamento è tra membri di una stessa famiglia convivente.
Negli spazi comuni delle strutture ricettive, indipendentemente dalla tipologia, il numero di persone presenti contemporaneamente deve essere limitato. Si possono riaprire le piscine all’aperto, non quelle coperte, né le saune. Sono escluse da questi provvedimenti solo le strutture designate come “Covid protected area”, accessibili solo a personale e ospiti sottoposti a test che accertano la negatività al virus.
Quanto a bar e ristoranti non possono accogliere un numero di ospiti superiore ai posti a sedere disponibili. I tavoli devono essere a due metri di distanza tra le persone o a un metro tra una schiena e l’altra. Tale distanza può essere ridotta solo se tra le persone vengono installati separé per evitare il droplet. Le mascherine si possono togliere soltanto mentre si pranza, mentre il personale di servizio deve indossare sempre protezioni del tipo FFP2.
La capacità dei mezzi di trasporto pubblici è limitata al 60% della portata massima. Sui mezzi e durante le operazioni di salita e discesa dagli stessi vale la regola della distanza di 1 metro. I passeggeri hanno l’obbligo di usare esclusivamente i posti a sedere indicati e di indossare protezioni che coprano naso e bocca. Gli impianti a fune possono trasportare massimo i 2/3 del soliti passeggeri, della normale capienza di passeggeri negli impianti a fune a veicoli chiusi, eccetto il caso di membri dello stesso nucleo familiare convivente. Nelle aree di attesa è obbligatorio rispettare le distanze minime di sicurezza e garantire la disponibilità di disinfettanti per le mani. I mezzi devono essere disin- fettati regolarmente.
Si possono praticare sport all’aperto, purché non coinvolgano una squadra e mantenendo una distanza interpersonale di tre metri. Al di sotto di tale valore, bisogna indossare la protezione delle vie respiratorie. Anche i musei riaprono con le stesse regole: distanza, maschere e disinfettanti. E lo stesso vale per i negozi, che devono fornire anche guanti “usa e getta”, e regolamentare gli ingressi in base alla regola del 1/10 che consente la presenza di un cliente ogni 10 m2.