La resilienza è la capacità dei materiali di resistere agli urti senza spezzarsi ma anche, per gli ecosistemi e le comunità, la capacità di reagire di fronte a eventi negativi, recuperando lo stato iniziale. Nel nostro caso, per le aree interessate al progetto “Valli Resilienti” significa recuperare vitalità, uscire dall’isolamento causato dalla migrazione verso i centri urbani promuovendo uno sviluppo locale sostenibile, valorizzando le risorse ambientali, economiche, sociali e culturali.

Valli Resilienti è dedicato alla “rinascita” delle alte valli Trompia e Sabbia, in provincia di Brescia; si avvale della promozione dalle comunità montane dei due territori ed è cofinanziato da fondazione Cariplo (con uno stanziamento di oltre 4mln di euro). Investimenti importanti che vedono nel turismo il mezzo ma non il fine, la chiave di volta naturale per innescare una rete di attività sinergiche, come ci spiega Elena Jachia (direttore Area Ambiente Fondazione Cariplo) in occasione della presentazione del progetto «Così come per il programma rivolto all’Oltrepò pavese, anche per le valli bresciane la finalità del progetto non è la creazione di una destinazione turistica: il nostro contributo punta alla rivitalizzazione dei territori “marginali” e contempla un processo generale di rinascita che promuove l’identità locale e l’avvio di legami di collaborazione, solidarietà e appartenenza».
La strategia si articola in quattro motori chiave che agiscono in stretta sinergia tra loro: Valli Smart, che punta sull’accessibilità digitale dei servizi locali; Valli Solidali, basato su un modello di relazioni sociali solidali e di accoglienza; Valli Collaborative, che mira a meglio definire gli elementi di identità dell’area; Valli Viventi, che tutela e promuove le risorse ambientali come elementi per la promozione turistica; dei prodotti di filiera e per la tutela del territorio. Va detto che la sfida muove da solide basi, determinate dalle risorse “endemiche” del territorio: aria buona, gastronomia tipica, soggiorni in un contesto naturale con un elevato grado di biodiversità, ampi spazi da vivere in libertà in un territorio la cui superficie è coperta per circa il 95% da boschi, accessibilità logistica ed economica. E le eccellenze alimentari locali favoriscono l’ottimo potenziale turistico: molto apprezzati i prodotti associati alla produzione di latte, burro e formaggi (da non perdere il Nostrano Val Trompia DOP e il Bagòss); le varietà di mele e le pesche autoctone; lo spiedo valsabbino, piatto tipico locale per eccellenza, che si distingue per l’uso della coppa, preferita al lombo perché più morbida e grassa.

Tra i progetti più significativi che meglio concorrono alla definizione di una nuova offerta turistica si distingue la Greenway, una via nella Natura che prevede percorsi di slow bike, road e MTB tra le due valli che sarà inaugurata a fine estate; il Circuito delle Valli Accoglienti e Solidali, una rete di servizi di accoglienza che unisce alla scoperta del territorio l’inclusione professonale di persone più fragili e svantaggiate; lo sviluppo di una rete di Negozi di vicinato, punto di riferimento per le comunità locali e per i turisti, in grado da configurarsi come centri multiservizio e punti di promozione del territorio.
Nella prospettiva di un turismo in grado di generare “valore” rivolto sia al territorio sia nell’offerta al visitatore di esperienze accessibili a tutti, un’attenzione particolare è destinata all’inclusione sociale. Il Circuito Valli Accoglienti e Solidali, infatti, grazie al coinvolgimento delle cooperative Cogess e Fraternità Impronta, oltre a presentarsi con un’offerta esperienziale adatta a target con bisogni specifici (ne sono un esempio le esperienze di trekking accessibili al 100% grazie all’ausilio della jolette) propone un modello gestionale che contempla nelle funzioni di accoglienza e ricettività persone con svantaggio certificato, come accade nelle due strutture Ostello Borgo Venno di Lavenone e nella Casa vacanze Saoghe di Marmentino.
Facciamo un passo indietro e pensiamo a Collio, ultimo paese della Val Trompia, che a partire dagli anni ’50 ha visto diminuire di un terzo la sua popolazione. Era una rinomata stazione idrotermale dall’inizio del secolo scorso, quando grazie anche alla sponsorizzazione operata da Giuseppe Zanardelli (patriota e illuminato politico originario del luogo), il Grand Hotel Mella (oggi Residence Park) radunava élite da Brescia, da Roma e dal Vaticano che vi soggiornavano per “passare le acque”. Nel 1896 le stanze dell’albergo definito “Cattedrale della Valtrompia” raggiungono le 120 unità «ammobiliate con estremo buon gusto, e fornite di tutto ciò che possa occorrere al forestiero e all’ammalato che faccia una cura». Oggi ammontano a 120 i posti letto disponibili dall’insieme delle strutture che aderiscono al Circuito delle Valli Accoglienti e Solidali. Ma l’apporto rigenerante è esteso a una platea ben più vasta.