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È ora di Puglia

È la zona dei Monti Dauni, l’entroterra della provincia di Foggia, scelta anche come set di film per ricostruire ambientazioni fiabesche

La Puglia che non ti aspetti è l’Alta Puglia, quella ai confini con il Molise e la Campania, che comincia con la provincia di Foggia per allargarsi nel suo entroterra salendo fino a 700 metri di quota dove a dare il benvenuto con il loro movimento dinamico sono le pale eoliche.  La Puglia che non ti aspetti ha una vista panoramica sul verde dei campi anziché sul turchese del mare e per filigrana mostra un reticolo di tratturi e l’Appia Traiana come arteria Principale.

I palii della processione di Sant’Alberto, posati a terra e pronti per il rientro di 7 km.

È la Puglia dei Monti Dauni, terra di passaggio abituata allo straniero e alla differenze culturaIi, testimoniate da diverse architetture del potere e innumerevoli opere d’arte. Il periodo che ha dato maggiore impronta a questa porzione di Puglia è il medioevo e l’era Federiciana, ma nei secoli si sono avvicendate diverse dominazioni.

Pietramontecorvino.

La Puglia che non ti aspetti è lontana dagli archetipi di immagine consolidata della Puglia che con i suoi 900 km di costa ha sempre promosso il suo prodotto principale: il turismo balneare. Qui ci sono tanti campi e poca popolazione, è prevalso l’aspetto rurale e naturalistico dell’economia, insieme a una genuinità ancor più verace e vivace nelle sue tradizioni radicale, soprattutto nella devozione di paese, nella ritualità intrisa di sacro e profano.

Emblema della Madonna della Serritella tra il saliscendi di case di Volturino.

Anche il cinema ha subìto il fascino di questa zona, che offre location storiche e paesaggi sorprendenti per ricostruire ambientazioni del passato o creare luoghi fiabeschi.

Una delle camere dell’hotel San Marco luxury guest di Volturino.

È una Puglia da scoprire, in un affascinante viaggio tra castelli, cattedrali, siti archeologici, musei, borghi antichi, tradizioni millenarie, processioni e specialità della cucina locale. Sono trenta, in tutto, i paesi dei Monti Dauni che rientrano nelle linee di intervento dei piani integrati di sviluppo urbano finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e i cui borghi sono stati riqualificati.

La processione di Sant’Alberto il 16 di maggio.

Questa porzione di Puglia si chiama Daunia (o Capitanata) per la presenza in origine dei Dauni, popolo proveniente dall’Illiria che diede vita a una civiltà pacifica dedita alla pastorizia ma con interessanti collegamenti e relazioni commerciali.
È qui, infatti, che si instaura per primo il diritto di pascolare nel Tavoliere delle Puglie, con l’intesa di normare i movimenti dei pastori in transito, dal momento che questi territori in inverno erano uno dei principali ingressi per il Regno di Napoli e lo sono stati per lungo tempo, divenendo importanti anche per tutto il Sud Italia.

Benvenuti al Sud

Sui Monti Dauni, a 700 metri sul livello del mare, sorge Volturino, che deve il suo nome quasi certamente al vento che ha imposto anche l’impronta urbanistica al borgo: una piazza centrale e strade sparse con gradinate (le rue) per non fare entrare troppa aria all’interno delle case.

La via principale di Volturino.

La Madonna della Serritella è la figura centrale di questo paesino arroccato come una vedetta. Il rito mariano si festeggia la prima domenica di maggio e l’8 settembre, ossia nel periodo dell’anno della transumanza, quando in origine i pastori transitavano per queste zone con i capi di bestiame.

Manifesti in paese in occasione della sagra della Madonna della Serritella.

Poco lontano da Volturino sorge il sito archeologico di Montecorvino, che è una motta medievale fondata dai bizantini. Dell’antico borgo rimane quella che viene chiamata “sedia del diavolo”,  una torre normanna sia per tecnica costruttiva (in quanto si trova su una Motta, tipica delle fortificazioni normanne in cima alle colline), sia per la disposizione delle pietre tipiche dell’architettura normanna a tre livelli.

La “sedia del diavolo” a Montecorvino.

Viene chiamata “sedia del diavolo” perché sembra un trono, un sedile.
Montecorvino ha la sua gemella a Pietramontecorvino, rimasta integra. Qui degna di visita è la chiesa medievale di Santa Maria Assunta che conserva ancora elementi della sua originaria costruzione, come l’agnello pasquale scolpito sull’ingresso laterale. Bella la torre campanaria, sulla quale si sale da una scala a chiocciola e dalla cui sommità si ammira uno spettacolare panorama.

Il panorama dall’alto della Chiesa di Santa Maria Assunta a Pietramontecorvino.

Un altro borgo suggestivo di questa porzione di Puglia che non ti aspetti è Alberona, detto “paese dell’acqua” per la ricchezza di sorgenti e torrenti, cascatelle e fontane.

Scalinata della Chiesa templare di Alberona.

È custode di un passato mistico intrecciato con la storia dei Templari e dei Cavalieri di Malta, ma è soprattutto Bandiera Arancione (il marchio di qualità ambientale e turistica che ne attesta la vivibilità e la sostenibilità) e rientra, a buon diritto, nel novero dei Borghi più belli d’Italia.

Alberona e la panchina a forma di libro aperto.

La Puglia che non ti aspetti possiede queste eccellenze. Oltre, naturalmente, all’ottimo cibo.

I taralli pugliesi.