Il parco Etosha e l’Africat Foundation tra i must da non perdere del paese
La Namibia sta all’immagine stereotipata dell’Africa che tutti abbiamo in testa, come New York al resto degli Usa. Non c’entra moltissimo. E’Africa, ma non ha mai avuto conflitti tribali. La decolinizzazione è avvenuta con una rivoluzione condivisa e l’indipendenza è arrivata nel 1990. E’ un paese giovane, con una democrazia, sicuro, ricco di risorse, con una popolazione di neppure 3 milioni di persone in un territorio grande 4 volte il Regno Unito. Non servono vaccini (tranne nell’estremo Nord o nella striscia di Caprivi) e c’è un certo grado di sicurezza nelle strade (peraltro deserte). La Namibia è il paese dei grandi paesaggi aperti, dei deserti, come le rosse alte dune di Sossusvlei , del mare in tempesta della Skeleton Cost, delle montagne del Damaraland e delle città di impronta tedesca come la capitale Windhoek e Swakopmund (era una colonia della Germania). Ma è anche il paese del Parco Etosha, uno dei più importanti d’Africa. Alle sue mitiche pozze d’acqua nella stagione invernale secca passa davvero di tutto. Quella dell’osservazione delle waterhole è una vera forma di meditazione zen che va fatta con calma. Serve pazienza e buon occhio per osservare gli animali in Africa. In ogni minuto, in diversi momenti della stessa giornata può cambiare tutto. Il momento migliore è nelle ore più calde quando gli animali arrivano in massa ad abbeverarsi.
Ad Etosha è possibile guidare da soli in macchina o prendere, come nel caso dei viaggi in piccoli gruppi, un mezzo collettivo 4×4 e osservare da lì gli animali. L’importante, come sempre nei safari, è non scendere mai e seguire le indicazioni dei ranger. Sulla strada per Etosha, Okonjima è uno dei lodge più famosi in tutta l’Africa per la difesa dei ghepardi, specie a rischio di estinzione. E’ sede della Africat Foundation un vero must per chi ama gli animali. Qui è possibile avvicinare via terra ghepardi e iene, salvate e curate dai veterinari. E’ una di quelle esperienze uniche che ti permette davvero di capire la forza e la delicatezza della natura. Ed è una delle esperienze possibili anche organizzando il viaggio in Namibia con un tour operator. Come Viaggigiovani che nei suoi tour nel paese africano, prevede una tappa ad Okonjima per permettere l’esperienza diretta del contatto con queste splendide creature a rischio o, come nel caso delle iene, vittime spesso di immeritati pregiudizi. Base di partenza di ogni viaggio in Namibia è la capitale Windhoek. Questa città è una piccola sorpresa, più europea che africana. Tra alti edifici a specchio, e basse casette fatte in stile tedesco, a graticcio, gira tutta intorno alla strada Independence Avenue e al suo centrale Zoo Park, che non è uno zoo ma un bel giardino. Due le scoperte da fare: il delizioso ristorante/caffè del parco, Balalaika@The Zoo Park, che ha in menu carne di orice e filetto di kudu, deliziosissimi. Inoltre ha il wi fi gratuito e ottime birre locali. E poi c’è il Namibia Craft Center, all’interno di un antico birrificio recuperato. Qui si trova artigianato africano di bel livello e pezzi di design raffinati e afro-chic. Il caffè-bistrot poi è imperdibile. viaggigiovani nomadimoderni tbnet
Post realizzato in collaborazione con Viaggigiovani